domenica, maggio 10, 2015

“INTERCULTURA” ONORA ANCHE AD ORISTANO LA STRAORDINARIA STORIA DELL'AMERICAN FIELD SERVICE, DI CUI È LA COSTOLA CULTURALE, CHE PROPRIO QUEST’ANNO FESTEGGIA IL SUO CENTENARIO.



Oristano 10 Maggio 2015
Cari amici,
anche ad Oristano sono in tanti ormai a conoscere l’organizzazione internazionale “INTERCULTURA”, ed il suo programma di ospitalità e di scambi studenteschi che consente anche ai nostri giovani di studiare per un anno in altro Paese, nel segno della reciprocità. Iniziativa certamente benemerita, quella svolta oggi, ma che affonda le sue radici in una bella storia di “servizio” nata negli anni della prima guerra mondiale. Mentre scoppiava la grande guerra, nel 1915, negli Stati Uniti nasce e si sviluppa l'American Field Service: un'organizzazione di volontari messa in piedi per soccorrere i feriti in guerra; da questo seme deriverà, poi, un'idea e un progetto di dialogo culturale tra i giovani di tutte le nazioni, capace di superare divisioni e conflitti.
Intercultura, dunque è figlia legittima di quei primi volontari che, volenterosi e animati da grande spirito umanitario, lasciarono la loro terra per soccorrere e fare del bene nei campi di battaglia. Oggi al Teatro S. Martino, come in molte altre parti del mondo, si festeggia il centenario di quella splendida prima iniziativa, che si è successivamente perpetuata con un eccellente “scambio” culturale che vede molti giovani di tante le nazioni trascorrere un anno scolastico in un’altra famiglia, metabolizzando così usi e costumi differenti, imparando un’altra lingua e socializzando nella maniera migliore.
Sabato 9 Maggio, cogliendo l’occasione della manifestazione “Monumenti Aperti”, anche nella nostra Oristano, presso il Teatro S. Martino, si è tenuto un incontro-dibattito sul tema della cultura dell’integrazione, (nel convegno sul tema è stato presentato anche il libro “Dove sta la frontiera” a cura di Teresa Airi, Presidente dell’Associazione interculturale sarda), rievocativo di un “secolo di servizio” dell’AFS, iniziato con  un servizio di volontariato nello spirito di solidarietà internazionale, esplicato muovendo centinaia di ambulanze che salvarono migliaia d feriti, e poi caparbiamente continuato, dando corpo  e valore al dialogo interculturale mediante lo scambio di giovani di diverse nazioni, portato avanti dai volontari di  Intercultura.

Il convegno è stato aperto da Marcello Marras, direttore del Centro Servizi Culturali di Oristano che ha successivamente ceduto la parola allo storico Maurizio Casu, che ha riepilogato cause e costi del terribile conflitto della prima guerra mondiale, il cui teatro vide all’opera i tanti volontari dell’American Field Service.


La Presidente Airi ha poi parlato dell’importanza odierna di Intercultura. Il collaudato Pino Porcu e gli amici dell'Associazione teatrale "il ferro dorato" hanno letto le diverse testimonianze degli “ambulanzieri”, i giovani che che con grande spirito di servizio trasportarono i numerosi feriti. Numeroso e partecipe il pubblico, messo a proprio agio dalla Volontaria responsabile della sezione oristanese Maria Francesca Meloni, coadiuvata da Carmen Cao, Loredana Guerci ed Ileana Picconi.


Una storia straordinaria, quella dell'American Field Service, nella quale Gioventù e Volontariato furono i primi capisaldi di un’organizzazione creata con entusiasmo in Francia da tanti giovani volontari statunitensi per salvare i feriti della Prima guerra mondiale e successivamente diventata un movimento per l’educazione alla pace e al dialogo. Con lo stesso entusiasmo col quale nel 1915 i pionieri di AFS si misero alla guida delle prime ambulanze per soccorrere i feriti, i nostri ragazzi-volontari di oggi, desiderosi di dare valore alle proprie vite, si prodigano in Intercultura: per creare i presupposti e costruire un mondo di pace.
Storia lunga ed importante anche quella di Intercultura, che mosse i primi passi oltre oceano nel 1946, subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Dai primi scambi di giovani, fatti con Germania e Francia, il sistema si diffonde presto, coinvolgendo in poco tempo 22 Stati. Nel 1991 i Paesi coinvolti sono 92 e nel 1992 si arriva alla cifra di 200 mila studenti coinvolti. In Italia, per iniziativa di numerosi ex borsisti, il 18 dicembre del 1955 viene fondata l'AFS Associazione Italiana, con il compito di sostenere le iniziative dell'American Field Service in Italia. Nel 1977 il ramo italiano di AFS cambia nome e diventa Intercultura: una nuova identità che permette l'indipendenza dagli Stati Uniti e concede una maggiore libertà d’azione. Il cambio di nome porta con sé anche un cambiamento di rotta: il baricentro dell'associazione non si trova più negli scambi studenteschi in quanto tali, ma come un mezzo imprescindibile per favorire l'educazione interculturale, intesa come valore in sé e strumento attivo per costruire la pace nel mondo.
Per accrescere il patrimonio ideale di Intercultura e dare coerenza alle varie iniziative avviate nel 2007 viene fondata la "Fondazione Intercultura per il dialogo tra le culture e gli scambi giovanili internazionali", una ONLUS che promuove ricerche, incontri e corsi sui grandi temi transnazionali nell'Europa e nel mondo e sui rapporti di studio e lavoro tra persone di culture diverse, coinvolgendo università italiane e internazionali; documenta i programmi esistenti di studio e di stage all'estero, attraverso indagini annuali coordinate dall'Osservatorio istituito nel 2009; sperimenta programmi innovativi di scambi giovanili soprattutto con Paesi emergenti (Cina, India, Paesi a prevalente cultura islamica), assegnando borse di studio a giovani che non dispongono di mezzi economici per partecipare a questi programmi.
Cari amici, credo che questa struttura, che consente ai giovani di fare irripetibili esperienze in tante altre parti del mondo, sia da apprezzare e sostenere. Per chi vuole rendersi  personalmente conto del valore di Intercultura, può prendere contatto al Teatro S. Martino fino alla sera dell’11 Maggio, oppure contattare Maria Francesca Meloni, Carmen Cao, Loredana Guerci o Ileana Picconi, 340.5555317.
Grazie amici della Vostra attenzione.
Ciao.
Mario

Nessun commento: