Oristano
22 Maggio 2015
Cari amici,
lo stretto rapporto tra
l’alimentazione ed i calcoli renali è cosa ormai nota. Certo, anche se per
certi versi lo specifico ruolo svolto della dieta nella comparsa dei calcoli
renali non è ancora stato pienamente chiarito, la relazione tra cibo e calcoli
esiste ed è importante. Sicuramente
nessun tipo di calcolosi può essere ricondotto unicamente ad un'alimentazione
scorretta, perché altri fattori risultano influenti: alla base del problema
esiste sicuramente una predisposizione di origine genetica, o comunque una
malattia o un particolare disturbo predisponente. Queste considerazioni fanno
si che si possa affermare che non può esistere una dieta specifica, precisa e
universale, capace di impedire la formazione dei calcoli renali.
Una raccomandazione,
però, trova un consenso unanime da parte
di medici e ricercatori: bere in quantità acqua, possibilmente naturale, capace
in tutti i casi di contrastare la formazione dei calcoli renali. E’ l’acqua
l’elemento fondamentale capace di mantenere idratato l'organismo, favorendo il
ricambio delle cellule. In questo modo le sostanze di scarto eliminate dal
nostro organismo attraverso le urine, vengono maggiormente diluite, per cui
diminuisce la possibilità che esse precipitino e quindi si aggreghino.
Ovviamente questo non significa bere smoderatamente: l'apporto idrico deve
sempre essere proporzionato al tenore dell'alimentazione e all'attività fisica,
e mai esagerato.
In genere, si consiglia
un consumo di acqua pari a circa 2–3 litri al giorno, in modo che il volume
urinario sia di 2 litri nell'arco delle 24 ore. Spesso, in presenza di calcoli
renali si consiglia di preferire l'acqua alle altre bevande, scegliendo preferibilmente
acque oligominerali o minimamente mineralizzate, in modo da contenere l'apporto
di sodio e calcio, il cui aumento nelle urine può favorire la formazione di
calcoli. Caffè, tè e succhi di frutta sono alimenti ricchi di ossalati, per cui
il loro consumo andrebbe limitato soprattutto in presenza di calcoli da
ossalato di calcio.
Come dicevamo prima,
perché non esiste per contrastare la formazione di calcoli una dieta uguale per
tutti? Innanzitutto perché esistono calcoli della più svariata origine. Risulta
necessario, pertanto, stabilire con certezza quale tipologia di calcoli
affligge il paziente, dal momento che le misure dietetiche utili a prevenire
certi tipi di calcoli possono risultare controindicate dinanzi a calcolosi di
origine diversa. Per questo motivo, le prescrizioni dietetiche devono sempre
essere vagliate dal medico curante, dopo aver conosciuto "l'identikit
chimico" dei calcoli renali del paziente. La composizione di questi,
infatti è molto varia: possono essere composti da ossalato di calcio (i più
comuni, presenti in circa il 70% delle calcolosi renali), fosfato di calcio
(3–10%), urato di calcio (10%), struvite (10–20%) o cistina (1%).
Stabilita certezza la
composizione si può arrivare a prescrivere la dieta più adatta, introducendo o
eliminando gli alimenti/causa della patologia.
La dieta per i calcoli renali si
prefigge essenzialmente tre obiettivi:
a) ridurre l'escrezione
urinaria dei sali responsabili della formazione del calcolo;
b) aumentare il grado
di diluizione di tali sali;
c) aumentare l'apporto
delle sostanze, come ad esempio l'acido citrico, che possono inibirne la
formazione;
d) ridurre i fattori
che predispongono la precipitazione dei sali responsabili della formazione del
calcolo.
L’identikit chimico dei
calcoli renali del paziente, è fatto dal medico innanzitutto con l’esame delle
urine: partendo dal PH. Urine acide sono associate a calcoli di cistina,
xantine ed acido urico, mentre in presenza di urine basiche aumenta il rischio
di concrezioni renali di fosfato di calcio, calcio carbonato, magnesio fosfato
e struvite. I calcoli di ossalato di calcio, i più comuni, si sviluppano
maggiormente in ambienti urinari neutri o alcalini. Le successive analisi del
“precipitato” presente inizia a evidenziare gli alimenti da eliminare dalla
dieta e quelli, invece, da includere.
Una dieta ricca di
carne conduce più frequentemente ad una calcolosi renale di tipo urico. A causa
dell'eccessivo consumo di proteine. Alcune verdure, invece, come bietole,
barbabietole, spinaci e prezzemolo, sono particolarmente ricche di ossalati,
per cui l'ingestione di quantitativi elevati di tali alimenti potrebbe favorire
la comparsa di calcoli di ossalato di calcio. Una dieta ricca di sale e più in
generale di sodio aumenta l'escrezione urinaria di calcio e riduce il PH delle
urine e l'escrezione di citrato, favorendo così la formazione dei calcoli
renali di ossalato di calcio. Per questo motivo, e per evitare altre spiacevoli
condizioni (ipertensione, sovrappeso, osteoporosi), si consiglia di non assumere
più di 6-8 grammi di sale al giorno.
Il ruolo del calcio
nella formazione dei calcoli renali è stato da sempre oggetto di numerosi studi
e ricerche.
Oggi si è giunti alla conclusione che nella popolazione sana una
dieta ricca di calcio non solo non predispone alla calcolosi delle vie
urinarie, ma può addirittura prevenirla riducendo l'assorbimento di acido
ossalico. Viene perciò raccomandato un apporto giornaliero di 1200 mg di calcio
di cui 800 mg forniti da latticini. In presenza di calcolosi delle vie urinarie
è consigliata una dieta ricca di scorie, in quanto l'acido fitico contenuto
negli alimenti di origine vegetale (verdura, frutta e cereali integrali) si
lega con il calcio formando composti insolubili e non assorbibili. Frutta e
verdura aumentano inoltre l'eliminazione di citrati, sostanze molto efficaci
nell'impedire la formazione dei calcoli.
Cari amici, prevenire,
come dice il proverbio è meglio che curare. Oltre il consiglio di bere nella
giusta quantità, come prima indicato, la dieta più appropriata (a parte lo
specifico consiglio del medico) è certamente la Dieta Mediterranea, ricca di
proteine vegetali (legumi), carboidrati (pasta e pane nelle giuste quantità),
molta frutta (tranne la frutta secca) e verdura (ad eccezione di quella contenente
elevate quantità di ossalati). Per il resto io personalmente posso aggiungere
una sola parola: moderazione.
E’ questo il miglior
consiglio che mi sento di dare.
Ciao a tutti!
Mario
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