Oristano
15 Gennaio 2015
Cari amici,
Natale è passato da
poco e, a prescindere dai cenoni consumati nelle feste di fine anno,
considerata l’abbondanza proprio in questo periodo della carne di pecora,
possiamo certamente pensare di utilizzare questa buona carne inserendola nel
nostro menù settimanale.
La Sardegna è stata da sempre terra di allevamento di
questi ovini e le ricette che nel tempo si sono succedute hanno consentito di
trovare numerose e gustose varianti alla solita “pecora in cappotto”, cucinata
con patate e cipolle. Ne ho parlato in questo blog anche nel "pezzo" di ieri.
Una di queste varianti
è cucinare la pecora in umido, ricetta che consente di gustare questa buona
carne non solo come secondo, ma anche di avere a disposizione dell’ottimo sugo
di carne, perfetto per condire ravioli di formaggio e/o ricotta, magari fatti a
mano in casa. Ecco una delle interessanti ricette sarde di pecora in umido.
Gli
ingredienti base sono: 1 kg abbondante di carne di
pecora, mezzo kg di polpa di pomodoro,
una cipolla bianca tritata finemente, uno spicchio d’aglio, olio etra vergine d’oliva
q.b., un bicchiere di vino rosso (cannonau), sale e pepe (a piacere anche una
spolverata di noce moscata), un trito di prosciutto crudo, del basilico fresco
tritato, qualche foglia di salvia e una scorza di limone.
Preparazione.
Premesso che la carne di pecora deve essere ben sgrassata e
snervata, è necessario tagliarla poi a piccoli pezzi, da mettere in un
recipiente con acqua e aceto per farle perdere quel caratteristico odore di
lana. Dopo aver ricavato dalla parte della coscia un bel pezzo di polpa,
tagliarlo a tocchetti piccoli da mettere anch’essi in acqua e aceto. Trascorsa
una mezzora scolare per bene la carne, eliminando l’umidità con l’utilizzo di
un panno di lino e metterla in un tegame alto, rosolandola a fuoco vivo per una
decina di minuti, dorando leggermente e lasciando asciugare a fuoco spento.
Preparare a parte un
soffritto con l'olio extravergine d'oliva, la cipolla tritata, la salvia, lo
spicchio d'aglio, sale e pepe a piacere e una spolverata di noce moscata.
quando il soffritto è ben rosolato aggiungere il trito di prosciutto crudo e i
tocchetti di polpa tagliati finemente, cuocendo per qualche minuto. Dopo aver
unito i pezzi della pecora, continuare a rosolare a fuoco vivo, sfumando in più
volte con il vino rosso. Aggiungere poi una modesta quantità d’acqua, la polpa
di pomodoro e la scorza di limone, rimestando e amalgamando in continuazione.
Dopo aver controllato la giusta salatura, abbassare la fiamma e lasciare
cuocere (normalmente per circa un’ora) finché la carne avrà raggiunto il giusto
punto di cottura e il sugo avrà raggiunto la giusta consistenza. A cottura
ultimata aggiungere il basilico tritato.
Questa saporita
ricetta, diffusa un po’ in tutta la nostra isola, consente di gustare un ottimo
secondo sano e saporito e, allo stesso tempo, di avere pronto il sugo (meglio
dire ragù) ideale per condire dei buoni ravioli fatti in casa oppure penne o
maccheroni. Il vino che mi sento di consigliare è certamente un vino sardo
robusto, come un Cannonau, un Monica o un Nieddera della Valle del Tirso. Buon
appetito!
Cari amici, la Sardegna
è davvero terra ricca di sapori e saperi di grande qualità e gusto! Speriamo
che i giovani siano capaci di utilizzare queste antiche e meravigliose ricette,
in modo che anch’esse possano contribuire a far uscire la Sardegna dal suo millenario
oblio.
A domani.
Mario
13 commenti:
Ottima ricetta la faccio subito grazie
Ottima ricetta abbastanza facile proverò subito
Mi piace questa ricetta, Sabato proverò a stupire gli amici.
Comprato tutto adesso eseguo la ticetta
Ma davvero serve così tanto pomodoro ?
Proverò presto questa ricetta
Ma dove cazzo la prendete la carne di pecora? Forse solo nei negozi di macellai di Sardegna.
Seconda volta che faccio questa ricetta Spettacolare un sugo sublime!Grazie!
Puoi andare in qualsiasi macelleria musulmana, sono quasi gli unici a vendere la carne di pecora italiana.
Ma non penso che si debba a macerare questo tipo di carne dato che non è selvaggina ma è carne ovina
Aggiungo.....dato che sono ABRUZZESE è mangio tanta di questa carne e castrato, non si deve assolutamente macerare perché la carne bovina non è carne selvatica. A differenza di cinghiale,capriolo,cervo e qualcosa di selvaggina
Anch'io penso che non dovrebbe essere messa smaversrr
Basta andare anche da persone che anno il bestiame di ovini e caprini
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