Oristano
3 Gennaio 2014
Cari amici,
mangiare è certamente
una necessità ineludibile per qualsiasi individuo, perché attraverso
l’alimentazione il nostro corpo assume quelle sostanze nutritive necessarie per
il suo corretto funzionamento. L’uomo anticamente si alimentava solo per
necessità, e l’assunzione degli alimenti aveva solo ed esclusivamente questa
funzione biologica, ma successivamente questo “rito alimentare” assunse ben
presto ben altri connotati, capaci di soddisfare diverse altre esigenze che nulla
avevano a che fare con il bisogno di nutrirsi.
Sfido chiunque di Voi a
sostenere che, almeno una volta nella vita, non avete assaporato il piacere di
gustare dolci e stuzzichini anche dopo aver consumato pranzi abbondanti, con
apporti calorici ben superiori al vostro fabbisogno giornaliero! Il concetto di
fame e quello di sazietà sono in realtà strettamente legati a dinamiche
psicologiche ed emotive molto complesse, che vanno ben oltre le normali
esigenze fisiologiche. Siamo dunque spinti emozionalmente verso il cibo: anche
partendo dal principale bisogno, quello alimentare, su questo si innestano ben altri
bisogni da soddisfare.
Gli studiosi del
comportamento alimentare definiscono con il termine “Fame Nervosa” (eating emozionale) quella particolare situazione in
cui le persone tendono a “mescolare le
emozioni con l’assunzione di cibo”, usando quest’ultimo per far fronte alle
emozioni che incontrano ogni giorno. In realtà sono proprio le emozioni che
spingono l’individuo a mangiare, spesso in grande quantità, per far fronte a
tutta una serie di situazioni di disagio interiore: come noia, ansia, rabbia o tristezza. La relazione tra
alimentazione ed emozioni è ormai provata, ed essa rappresenta la molla che
spinge verso l’assunzione, quasi sempre smodata, di cibo.
I fattori emozionali
prima citati sono la causa principale dei “Disturbi del Comportamento
Alimentare”, che vanno ben individuati e curati nella maniera più adeguata. Ma
quali, in particolare, le più importanti situazioni di “disagio interiore” che
l’individuo manifesta e che cerca di appagare con il cibo?
Sono numerose le cause emotive che spingono il soggetto
a grandi abbuffate. Eccone alcune:
1) L’ Ansia. Forti preoccupazioni per pericoli imminenti o futuri
fanno scattare la necessità di trovare una valvola di sfogo nel cibo;
2) La Noia. Il desiderio di riempire il vuoto interiore con qualcosa
di piacevole, come i dolci, è molto diffuso; per combattere la monotonie e
l’insoddisfazione, ci si abbuffa;
3) La solitudine. La mancanza di affetti sinceri con i quali
condividere le proprie giornate, spinge ad appagare la solitudine con il cibo,
spesso in grande abbondanza;
4) La Rabbia. La frustrazione e la gelosia, magari per il mancato
raggiungimento di un obiettivo, spingono l’individuo verso il cibo. In questo modo
si mangia in abbondanza per scaricarsi delle tensioni accumulate;
5) La Tristezza o la delusione. La tristezza, motivata da un fatto
spiacevole, dalla perdita di un affetto o da una forte delusione, porta l’individuo
a compensare queste negatività attraverso l’assunzione di cibo.
6) Il bisogno di “celebrazione”. Il “Mangiatore celebrativo” tende a
mangiare di più quando si trova in compagnia; Gli è difficile prendere parte ad
un evento senza mangiare o bere in eccesso, quasi che fosse impossibile
divertirsi in compagnia senza abusare con il cibo.
Quali, dunque, i rimedi
per contrastare e porre fine a questo “Eating
Emozionale”, ben noto come Fame Nervosa? Certamente, dopo averne
individuato le cause, convincere l’individuo a sottoporsi ad una dieta
appropriata. Il primo passo è dunque quello di capirne le cause, individuare
il motivo che sta alla radice e, appena possibile, iniziare la giusta terapia,
prima che sopraggiunga il sovrappeso con
le sue spiacevoli conseguenze. L’aiuto di uno psicologo, in questi casi,
può essere determinante per affrontare il problema sul nascere. E’ attraverso
il suo sostegno che Egli imparerà a riconoscere il meccanismo perverso che lo ha portato alla
deleteria fame nervosa.
Cari amici, i ritmi
pressanti e incalzanti della vita moderna ci allontanano sempre di più dalla nostra
serenità interiore, cosa che poi si riflette fortemente sulla salute fisica,
causandoci mali come la fame nervosa prima descritta. Il consiglio più
appropriato è senz’altro quello di non esagerare mai: arrivare in cima, in
qualsiasi professione, è un obiettivo
certamente molto agognato, l’importante è però avere sempre presente il “prezzo
da pagare”! Non dimenticatelo mai!
Ciao, a domani.
Mario
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