Oristano
23 Gennaio 2015
Cari amici,
ho partecipato ieri
sera al convegno “Formazione e
accompagnamento pastorale alla luce del Sinodo sulla famiglia”, 46 domande che
attendono risposte, tenuto dal Padre Domenicano Christian Steiner,
incaricato della Pastorale familiare regionale.
Di fronte ad un
uditorio attento e consapevole, presente il nostro Arcivescovo S.E. Mons.
Sanna, il giovane frate ha subito catturato l’attenzione dei presenti con un
linguaggio fresco, giovanile, soprattutto diretto, senza giri di parole.
Aiutandosi con un efficace Power Point ha iniziato la Sua riflessione partendo
dal “Semina Verbi”, espressione
spesso abusata, luogo comune, usato per affermare che i “Germi del Verbo”,
spesso latenti, sono presenti anche in quelle coppie che, senza colpa, non sono
ancora arrivate ad un’esplicita conoscenza di Dio. La divina Provvidenza non
nega la salvezza all’uomo e alla donna che mettono su famiglia, e si sforzano,
pur privi della grazia divina, di vivere con amore, fedeltà e rispetto
reciproco, una convivenza onesta.
Padre Christian ha
proseguito dicendo poi che è arrivato il tempo di “vivere la Chiesa in modo nuovo”, da parte di tutta la Comunità dei
fedeli. I semi di questo nuovo corso hanno radici profonde: si è partiti dal
Concilio Vaticano II, proseguendo poi con il Sinodo dei Vescovi, per arrivare all’Evangelii Gaudium, l’esortazione
apostolica di Papa Francesco fatta ai Vescovi, Presbiteri, diaconi, persone
consacrate e fedeli laici, sul modo nuovo di annunciare il Vangelo nel mondo
attuale.
Alla base di questa Nuova Evangelizzazione c’è un
importante punto focale: la
partecipazione, ovvero la grande concessione dell’amore fatta da Dio agli
uomini. Partecipazione attiva dell’uomo alla vita divina, datagli da Dio per
godere della Sua stessa felicità. E’ col battesimo che l’uomo riceve per la
prima volta questo dono, confermato successivamente con la cresima e gli altri
sacramenti. Messaggio evangelico forte quello della partecipazione, capace di
radunare in un unico abbraccio spirituale tutti gli uomini. Un sincero e franco
dialogo partecipativo con Dio, deve accomunare tutti gli uomini, amplificando
tra loro il dialogo ma anche la stima reciproca. L’intero corpo della Chiesa,
formato sia dai pastori che dai fedeli,
deve essere il convinto, vero e credibile testimone di Cristo.
Dal Concilio Vaticano
II ai vari Sinodi dei Vescovi, fino all’Evangelii Gaudium, la gioia di Dio con
noi, la parola d’ordine è ‘evangelizzare’: perché non far entrare anche gli
altri in questo fiume di gioia? E’ questa la Chiesa evangelizzante, la “Chiesa in uscita”, la Chiesa
missionaria, capace di riunire in un unico abbraccio l’umanità intera. Nuovo
modo di vivere la Chiesa, quello proposto dal Sinodo, che deve vedere tutti
partecipi: ogni cristiano deve essere un soggetto attivo di evangelizzazione, capace di completare e completarsi con gli
altri.
La Chiesa, come ha
detto Papa Francesco ai Padri Sinodali, si deve interrogare, dare risposta alle
tante domande (sono certo più di 46)
che non lasciano inesplorata alcuna questione, comprese quelle ritenute più
'spinose', alle quali la Chiesa viene chiamata a dare risposte e indicazioni e,
più in generale, a indirizzare la sua misericordia, sempre nel rispetto della
dottrina ecclesiastica. La Chiesa deve soprattutto saper “ascoltare”, perché è
necessario dare risposta alle tante famiglie che vivono grandi momenti
difficoltà, di solitudine, di fragilità, oltre che di povertà e precarietà nel
lavoro.
Tutto questo deve
essere un ‘rinnovato annuncio del Vangelo’: la conferma che Dio non ha solo
creato l’uomo ma intende assisterlo anche durante tutta la sua vita cristiana.
Padre Chrisitian ha concluso la sua relazione affermando con forza che “per
fare questo restano impegnati tutti i cristiani, dal Papa fino all’ultimo dei
componenti la Comunità, perché evangelizzare è responsabilità di tutto il
popolo di Dio”. Al termine un interessante dibattito ha chiuso la bella
serata.
Cari amici, ho
ascoltato con grande attenzione le parole del giovane frate; il Suo entusiasmo
è risultato contagioso, proprio perché i giovani vivono le loro convinzioni in
modo empatico, accattivante, trasmettendo a noi, che giovani non siamo più, la
loro voglia di combattere per migliorare il mondo. La Chiesa ha bisogno di
tanti giovani come Christian!
A domani.
Mario
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