Oristano
5 Gennaio 2015
Cari amici,
chi l’avrebbe mai detto
che ballare fa bene alla salute! Le danze della nostra tradizione isolana,
da un'indagine, sono risultate particolarmente salutari: in particolare “Su ballu Tundu” è stato ritenuto un toccasana per restare in piena
forma! A questa conclusione è giunto un gruppo di ricerca sardo, ideato e
realizzato dall'equipe integrata di Cardiologia del Policlinico Universitario
di Monserrato e del corso di Laurea magistrale in Attività Motoria, diretta e
coordinata dal professor Giuseppe Mercuro, in collaborazione con il Centro
Medico 'I Mulini'.
Sono questi i risultati della prima fase del progetto di ricerca scientifica "Un
nuovo approccio alla tradizione: terapia motoria, qualità di vita e su Ballu
Sardu", che ha rilevato che per mantenersi in forma
e far star bene anche il cuore c'è un'alternativa allo jogging e alla palestra
o ai balli latino-americani. Questa alternativa per noi sardi sta proprio dietro
l'angolo, anzi fa parte delle nostre tradizioni e si chiama su "Ballu
tundu". Per i meno esperti devo dire che questo ballo è la più antica “danza tradizionale sarda”, un
ballo dai ritmi ancestrali che si fa in gruppo, accompagnati dal canto a tenore
e con un notevole dispendio di energie, non solo fisiche ma anche emotive. Bastano trenta minuti
continuativi di questa danza sarda, che a livello di intensità dello sforzo e del
dispendio in calorie, può essere favorevolmente rapportata alle più conosciute
e diffuse pratiche motorie e sportive.
L’interessante progetto universitario è già in
fase di sviluppo. I primi esiti, in fase di pubblicazione e divulgazione,
troveranno ampio spazio nei più importanti congressi internazionali
di settore e i membri dell'equipe stanno già lavorando ai successivi step. La
ricerca, tutta sarda, ha voluto rendere omaggio alla nostra tradizione,
valutandone le grandi qualità e rapportandole agli effetti benefici sul corpo. La
ricerca ha messo in luce che la pratica di questa attività per circa 30 minuti comporta
una intensità di sforzo fisico compresa fra il 64% e il 94% della frequenza
cardiaca massima.
Lo studio ha analizzato
venti soggetti di entrambi i sessi con età media di circa 35 anni, ovviamente
tutti sardi e praticanti il ballo sardo da oltre 15 anni. L’osservazione ha
avuto una durata di circa sei mesi: sono state effettuate valutazioni massimali
in laboratorio, messe poi in relazione con lo sforzo fisico richiesto e le
chilocalorie impiegate, ballando per mezzora su Ballu Tundu. Da questa analisi di confronto, è emersa la chiara
collocazione di questo ballo all'interno delle attività motorie allenanti e
consigliabili per il miglioramento ed il mantenimento di uno stato di buona
salute degli individui che la praticano.
Insomma, cari amici,
questa volta non sono chiacchiere o semplici manifestazioni di grande affetto
per la nostra antica tradizione, ma ricerche fatte da scienziati che hanno
realmente dimostrato che la pratica costante delle nostre danze, in particolare
su Ballu Tundu, praticato per una mezzora, ha dimostrato grandi qualità
benefiche, paragonabili alla pratica dello jogging. L’analisi fatta dagli
esperti ha fatto azzardare addirittura anche l’ipotesi che la
buona salute e la lunga vita degli abitanti di alcune zone della Sardegna,
possa essere messa in relazione con la pratica di questo ballo.
Insomma, cari amici, praticare
il ballo tradizionale sardo fa bene al cuore, quanto e meglio di attività
sportive più note. Salute e prevenzione, secondo i primi risultati, passano per
la millenaria tradizione sarda! Questa ricerca apre la strada ad una nuova
riscoperta delle antiche tradizioni popolari, molto spesso relegate al solo
folklore, mentre ora, si scopre, che risultano anche ottime per la salute del
fisico e della psiche. Vale la pena, dunque, di riscoprire le tradizioni
dimenticate!
Cari amici, questa
recente notizia credo abbia fatto piacere a tutti i sardi! Nell’ambito del programma
di valorizzazione delle tradizioni popolari promosso dall’Assessorato Regionale
alla Pubblica Istruzione, Cultura e Spettacolo, le iniziative dedicate al ballo
sardo sono tra quelle che stanno riscuotendo un crescente consenso popolare.
Il
ballo sardo può essere a buon titolo considerato la vera tradizione unificante
del popolo sardo e su Ballu Tundu, praticato, con differenze di esecuzione
pressoché minime, in ogni angolo della Sardegna, la sua massima espressione.
Così descrive questo ballo lo
studioso Emanuele Garau: “Su ballu tundu è il ballo sardo per eccellenza,
presente in tutta l’isola con alcune varianti del passo…; emerge il suo
carattere austero e ieratico: non viene considerato da coloro che lo eseguono
un semplice divertimento ma un momento di grande serietà e ritualità. La sua
caratteristica è il diverso ritmo che si ha durante l’esecuzione: si alternano
due momenti, uno col passo svelto (passu lestru) in cui il ritmo della musica è
cadenzato e vivace, e uno col passo lento molto composto (passu seriu), in cui
ci si riposa, detto appunto in sardo ‘pro pasare’. In questa coreografia le
coppie che lo eseguono sono di solito sette e comunque un numero dispari.”
(Il ballo sardo, 1997, Ediz. Della Torre, pg. 67).
Allora,
amici miei, è meglio andare in palestra o iscriversi ad un corso di ballo
sardo? Io propendo per la seconda ipotesi…
Ciao, a domani!
Mario
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