Oristano
17 Gennaio 2015
Cari amici,
Gennaio è tempo di
agrumi: il loro profumo inebria le tavole, quando al momento della consumazione
della frutta gli oli essenziali contenuti nella buccia di arance, mandarini e mandaranci
si spandono in tutto l’ambiente. Mandarini e mandaranci, tuttavia, possono
essere anche frutti che, opportunamente trattati, ci possono regalare altri sapori
celestiali, come per esempio il loro utilizzo nel confezionamento di una torta
o ciambella, dal sapore e dal profumo inimitabile. Allora, cari amici, oggi Vi
riporto una ricetta, pare di origine inglese, che consente anche delle
varianti, anche se il vero protagonista rimane il mandarino. Eccola.
Torta
o ciambella al mandarino.
Ingredienti
per 10 persone: 8 mandarini freschi (possibilmente appena
colti dall’albero), privi di eventuali trattamenti conservanti, 8 uova fresche,
300 grammi di zucchero, 250 grammi di farina di mandorle, un cucchiaio da te di
lievito, burro q.b. per imburrare la tortiera. Zucchero a velo per spolverare
il dolce prima di servire a tavola.
Preparazione:
lavare bene i mandarini in acqua corrente e sistemarli in una casseruola piena
d’acqua. Portare l’acqua ad ebollizione e, dopo aver abbassato la fiamma,
cuocere i mandarini per circa 2 ore, lasciandoli raffreddare nell’acqua.
Toglierli poi delicatamente (dopo la cottura sono fragili e tenerissimi) e
metterli a scolare dentro un colino. Tagliarli poi a metà, in senso orizzontale,
eliminando per ben tutti i semi. In una ciotola capiente versare le otto uova
sgusciate e lavorarle con lo zucchero per diversi minuti con la frusta
elettrica; unire quindi la farina di mandorle e il lievito setacciato, amalgamando
per bene prima di aggiungere le clementine frullate. Queste, una volta ben
scolate, vanno frullate nel bicchiere del mixer alla massima velocità per un
paio di minuti. Versare poi il frullato nel composto, miscelando uniformemente.
Imburrare ora una
tortiera (la forma non è significativa, c’è chi preferisce la forma a torta chi
il ciambellone), coprendo il fondo con carta forno e preparando il forno,
portandolo a 180 gradi. Versare ora il composto ben amalgamato nella tortiera
preparata e passarla nel forno, quando è arrivato a temperatura. Cuocere per un’ora,
controllando la doratura di superficie (se dopo 40 minuti la superficie si sta
colorando troppo, coprirla con un foglio di alluminio). Al termine della
cottura lasciare raffreddare il dolce completamente
su una griglia, ma senza toglierlo dalla tortiera. Prima di servire a tavola
spolverare con abbondante zucchero a velo.
Il consiglio che mi
sento di dare è quello di far riposare
questo dolce per un giorno: i sapori si amalgamano più intensamente e la
consistenza sarà più gradevole. La variante di cui ho accennato in premessa è
quella dell’utilizzo, al posto dei mandarini, delle clementine; in questo caso
il sapore sarà più dolce ma meno intenso e profumato di quello del mandarino! Si
può, volendo, ancora variare: al posto della farina di mandorle può essere
usata della farina di nocciole o delle nocciole tritate finemente. Per chi
gradisce un sapore ancora “più pieno”, all’impasto si può aggiungere anche un
bicchiere di latte e uno di olio di semi. Questione di gusti, e
di…leggerezza!
Cari amici, una torta
così è da considerarsi quasi a kilometro zero, utilizzando i freschi mandarini
di casa. Certo, per le nostre abitudini, un tipo di torta che non contiene
burro, olio o latte, ma solo mandarini lessati, uova, zucchero e mandorle,
sembra davvero troppo “povera”! È tuttavia una torta squisita, densa e umida,
con un aroma leggero di mandorle e un gusto fresco e intenso, anche se un po’
acidulo e piacevolmente amarognolo, dato dalla presenza delle bucce dei
mandarini. Come consigliato nella ricetta, la torta è migliore se riposa almeno
un giorno, meglio se due, in modo da dare il tempo ai sapori di amalgamarsi.
Un ultimo consiglio:
una torta così deliziosa merita l’accompagnamento di un grande vino, dolce e
intenso! Io personalmente ho pensato ad una Malvasia di Bosa, ma anche una
buona Vernaccia da…meditazione, assolve piacevolmente all’incombenza.
Ciao a domani.
Mario
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