Oristano
22 Marzo 2014
Ho già avuto occasione
di parlare su queste pagine delle pessime condizioni in cui si trova Piazza
Manno, così tanto importante nel passato e così trascurata oggi, tanto da
sembrare una piazza della più negletta periferia. Eppure su questa Piazza, Giudici,
Nobili, Dame e Prelati, nel passato calpestarono il suo suolo, e chissà quanti
incontri, lotte, intrighi e accordi di altissimo livello si svolsero all’ombra
della Reggia degli Arborea. Non voglio tornare anche oggi su questo vilipeso
palazzo giudicale, ancora carcere, per quanto dismesso, argomento ampiamente
già trattato, ma vorrei, invece, parlarvi dell’altro fabbricato che gli sta di
fronte: quell’austero palazzo che porta in alto, al centro, la scritta “Regio
Liceo-Ginnasio”. Sede, fino alla fine degli anni '50, dell’unico Istituto scolastico superiore
statale di Oristano e Provincia, oggi questo glorioso palazzo, pur signorile e
dignitoso, mostra tutti i suoi anni, privato da tempo anche della necessaria ordinaria
manutenzione. Chi scrive lo conosce bene (per avervi frequentato la Scuola
Media): le sue aule con i soffitti tanto alti, i lunghi corridoi, l’ampio
salone d’ingresso con la grande scalinata, sullo stile dei fabbricati pubblici
del primo ‘900. Le sue severe aule hanno visto l’alternarsi di schiere di giovani,
seri e capaci, che nel tempo sono poi diventati apprezzati professionisti e
stimati rappresentanti della classe dirigente locale, regionale e nazionale. Un
esempio per tutti: il prof. Francesco Cesare Casula, uno dei più importanti
storici della Sardegna, ha frequentato questa scuola, il Ginnasio-Liceo “De
Castro” di Oristano, dopo essersi trasferito, da ragazzo, dal Continente in
Sardegna.
Oristano fin dal
lontano passato ha vantato strutture culturali di grande spessore, quando
studiare era un lusso per pochi e l’accesso all’Università riservato quasi
esclusivamente ai figli delle famiglie abbienti. Fin dal XVII secolo, tenute
dai Padri Scolopi nel loro convento di Piazza Eleonora (l’attuale sede del
Comune di Oristano), erano in funzione le Scuole
Pie (più note come Collegio filosofico), che, grazie anche ad un lascito
dell’Oristanese Michele Pira, si occupavano di formare la miglior gioventù
oristanese. Successivamente, nel 1860 con l’entrata in vigore della Legge
Casati (L. n. 3825 del13.11.1859), il Comune di Oristano trasformò il Collegio
Filosofico in Ginnasio. L’istruzione classica, secondo la legge Casati, era
impartita in Istituti di primo grado, della durata di cinque anni, denominati Ginnasi,
ed in Istituti di secondo grado denominati Licei, della durata di tre anni. In
questa veste istituzionale il Ginnasio di Oristano, divenuto Regio Ginnasio nel
1888, continuerà ad operare fino al
1933, quando, in seguito alla riforma Gentile del 1923, verrà trasformato in Liceo-Ginnasio e nel 1935 in
Regio Liceo Ginnasio.
La riforma Gentile aveva modificato il precedente
percorso: il Ginnasio era stato diviso in un corso inferiore di tre anni
(soppresso poi con l'istituzione della scuola media) e in un corso superiore di
tre anni. Con l’istituzione della scuola media unica triennale il liceo
classico sarà ordinato sulla base di
cinque anni di studio, assorbendo le classi del ginnasio superiore. Fino al
1965 la scuola riformata continuò ad avere sede nel palazzo di Piazza Manno,
spostandosi successivamente in Piazza Aldo Moro, con la denominazione di Liceo
Ginnasio Statale, intitolato fin dal 1887 a Salvator Angelo De Castro.
La cultura classica è
sempre stata, in Italia, ben più marcata che negli altri Paesi d’Europa. Nell'ambito
dei licei italiani, il liceo classico ha mantenuto un indirizzo di studio
caratterizzato da una marcata impronta umanistica. Le principali materie di
studio sono infatti le lingue e letterature classiche: la seconda prova
dell'esame di Stato per ottenere il diploma è tradizionalmente una traduzione
di un brano latino o greco. Fino al 1969 il liceo classico è stato l'unico
indirizzo secondario superiore che dava accesso a qualsiasi facoltà universitaria:
questo privilegio ha fatto sì che a lungo il liceo classico accogliesse gli
studenti delle classi più istruite o abbienti. Il Liceo classico italiano resta
uno dei pochi licei europei dove viene obbligatoriamente impartito
l'insegnamento delle lingue e letterature classiche.
Ebbene, cari amici, nonostante
il suo luminoso passato, questo “tempio” della cultura oristanese, che ha
ospitato generazioni di studenti, oltre che una nutrita schiera di validi
insegnanti, ora, dimesso più che mai, sembra destinato all’oblio, come qualcosa
di obsoleto, di inutile da “rottamare”. Ospita ancora, in modo abbastanza
precario, una scuola media ed alcuni uffici del Comune di Oristano, ma per
accedere all’interno è necessario passare sotto un’impalcatura metallica posta davanti
al portone d’ingresso (collocata li da anni), presidio che cerca di evitare che
dai cornicioni pericolanti pezzi di cemento si stacchino e cadano sul via vai
degli studenti. Leggiamo tutti i giorni della pericolosità della gran parte
degli edifici scolastici, in gran parte “fuori norma”, ma ogni problema ha
certamente dei limiti invalicabili di soluzione, oltre i quali è meglio non
andare. Se è pur vero che viviamo tempi grami, tempi di necessaria spending
review, è anche vero che c’è necessità di una grande “capacità di taglio”, che
sappia incidere dove si trovano realmente gli sprechi, non continuare a
tagliare “a caso”, anche dove non si dovrebbe, magari per continuare a salvaguardare
quei “particolari interessi” di Casta, che nel tempo sono divenuti
“intoccabili”.
L’oblio della nostra
città, amici miei, prosegue senza sosta. Il nobile passato, anche quello
recente, sembra ormai dimenticato, scomparso sotto una densa coltre di cenere,
e il futuro sembra ancora più fumoso di quello dell’oggi. Chissà se Oristano,
negli occhi delle giovani generazioni, potrà davvero intravedere la speranza di
un futuro meno buio.
Ciao a tutti.
Mario
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