Oristano
23 Marzo 2014
Cari amici,
il recente assalto al
furgone della società di trasporto valori “Vigilanza Sardegna” di qualche
giorno fa (che pare abbia fruttato 6 milioni di euro “puliti”, in quanto non è
scattato il meccanismo di macchiatura delle banconote), portato a termine dai
banditi con grande capacità e determinazione e mettendo in serio pericolo anche
l’incolumità delle persone, dà la chiara immagine dello stato di disagio
sociale in cui l’Italia e la Sardegna in particolare si trovano. In una
situazione di cosi grave crisi, sociale ed economica come quella che stiamo
attraversando, dove i valori portanti, cardini della vita sociale che consentono di
vivere in pace, armonia e dignità, stanno piano piano prima abbassandosi finanche,
lentamente, a scomparire, la reazione dello Stato, quello Stato di Diritto che
dovrebbe proteggere nel modo migliore il suo popolo, sta invece pensando solo a
“fare risparmi” in ogni dove, tagliando
sconsideratamente anche in settori che, invece, dovrebbero, per la sicurezza
dei cittadini, essere potenziati.
Faccio queste
riflessioni non per rifare qui la cronaca dell’accennato “assalto alla diligenza”, avvenuto in stile far West (per questo i
giornali sono stati anche fin troppo chiari e dettagliati), crimine che presto potrebbe
anche ripetersi, ma per esternare a Voi tutti che mi leggete le mie preoccupazioni su
questa escalation di violenza che sembra riportare la Sardegna ai fatti ed alle cronache
degli anni ’70, quando banditismo e sequestri erano cronaca quotidiana.
Preoccupazioni, le mie, che ogni giorno si ingigantiscono: i piani del
Commissario Cottarelli, incaricato dal Governo di eliminare gli sprechi, sembra
aver già affondato le sue forbici anche su Difesa e Sicurezza. Anche il
Ministro dell’Interno Angelino Alfano, sulla stessa linea, pare abbia già
pronto un piano per snellire “alla
grande” la struttura dei corpi di polizia, sforbiciando, anche in luoghi
dove la criminalità è forte, Commissariati, Posti di Polizia, Presidi di
sicurezza di ogni ordine e grado. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi da
parte sua, attraverso la sua efficace parlantina, assicura che Cottarelli è
solo un “ragioniere che fa i conti dei risparmi”, ma che sarà, poi, il
Parlamento a stabilire dove e come tagliare.
Che la situazione
economico finanziaria della nostra Nazione non sia delle più felici lo sappiamo
tutti, soprattutto per il suo immenso debito pubblico che voracemente inghiotte
la gran parte degli introiti dello Stato. Tuttavia, in momenti delicati come
quelli che stiamo vivendo, le soluzioni da trovare non possono che essere
intelligenti e mirate, non semplicemente generalizzate su tutto e tutti, come se lo Stato utilizzasse le pericolose
e proibite “reti a strascico”, che, raschiando tutto il possibile,
depauperano il fondo marino, a volte senza possibilità di recupero o
ripristino. Non si può, tra l’altro, nemmeno minimamente pensare ad altre
tassazioni, considerato che il carico sui cittadini ha raggiunto livelli di
pesantezza quasi unici al mondo.
L’Italia è un soggetto
davvero molto malato, e il chirurgo che deve incidere deve essere davvero
capace, se vuole salvarlo: non vorrei che succedesse come a quel chirurgo che,
al termine di una difficile operazione, annunciando ai parenti che l’operazione
era perfettamente riuscita, aggiunse che, purtroppo, il malato non aveva
superato la crisi post-operatoria. Renzi si è assunto un compito certamente
titanico: quello di riuscire in “tempi super brevi” a porre rimedio alle manchevolezze ed alle omissioni di oltre
vent’anni di mala politica. Quando la coperta è corta se copriamo le spalle scopriamo
i piedi e viceversa; con l’inconveniente che, se le braccia sono più forti
resteranno scoperte le estremità, se invece sono più forti le gambe si
scopriranno le spalle!
Tagliare in certi
settori, però, credo che sia davvero un suicidio annunciato: le forbici
affilate di Cottarelli, pronte a tagliare in settori come la difesa e la
sicurezza, con un calcolo di esuberi nella pubblica amministrazione di oltre 85
mila persone mette non poca paura a tutti. “Il numero di esuberi
previsti per 85 mila statali è una prima stima di massima indicata nel rapporto
che va poi affinata nelle effettive riforme che devono essere chiarite nel
2014”, ha minimizzato Cottarelli, secondo il quale sarà
tutto più chiaro “nella seconda fase di proposte che arriverà a settembre”.
La preoccupazione dei
tanti, tantissimi cittadini, è più che giustificata: dopo essere stati “spolpati”
dalla Stato con tassazioni che ormai sono ben vicine al 50% (continuando così ogni
attività avrà lo Stato come socio di maggioranza), ridurre anche i livelli di
sicurezza sembra quasi una beffa atroce. Sguarnire di uomini e presidi di
polizia, carabinieri, guardia di finanza, esercito il nostro territorio
significa dare “via libera” alla delinquenza che, sempre più agguerrita, ci
farà tornare ai tempi del triste “Far
West” americano. Senza dimenticare che non stiamo più investendo in cultura
per le nuove generazioni, depresse e senza lavoro.
Renzi, “a gran voce”, ha
sostenuto che con Lui l’Italia avrebbe “Cambiato Verso”. Per cambiare
verso all’Italia dovrà davvero fare i salti mortali, usare il bisturi in
settori che finora hanno goduto del privilegio
degli “intoccabili”, perché solo così potrà, domani, essere considerato l’uomo
che ha salvato l’Italia, e non, come Lui stesso ha sostenuto in caso di non
riuscita, essere considerato un pinocchio “buffone” che ha illuso tutti.
Speriamo bene!
Grazie dell’attenzione.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento