Oristano 12 luglio 2025
Cari amici,
I CORVI sono considerati gli uccelli più intelligenti del pianeta. Appartengono alla
famiglia dei Corvidi (Corvidae), che fa parte dell'ordine dei
Passeriformi e della classe degli Uccelli. La specie che identifica il corvo è
il "Corvus", che include varie specie, come il corvo comune (Corvus
frugilegus) e il corvo imperiale (Corvus corax). I numerosi studi scientifici
su questo curioso animale hanno accertato che hanno una grande intelligenza: sono in grado di capire in modo
straordinario, come ad esempio ricordare per lungo tempo i volti umani che hanno avuto modo di conoscere negli anni.
Si, il loro cervello, per quanto piccolo, è in
grado ri ricordare le conoscenze fatte, entrare senza problemi in relazione con
gli umani, sia in modo positivo che negativo. Per esempio, un corvo, se lo infastidisci
una volta, non lo dimenticherà mai più, anche per decenni, e non saprà e vorrà perdonarti.
Gli studi effettuati hanno accertato che possono ricordare i volti umani per
oltre 17 anni. Inoltre, sono in stretta relazione con i loro simili: i corvi si
avvertono tra loro su chi non gradiscono. Insomma, queste creature dalla livrea
nera fanno delle vere e proprie “liste nere” dei personaggi a loro non graditi!
Le straordinarie capacità
di questo volatile sono note fin dalla metà dell‘800. Da sempre le
capacità intellettuali dell’uomo occupano il posto più alto nella scala degli
abitanti del pianeta. Mai è stata messa in discussione la convinzione che
l’uomo sia, se non l'apice dell'evoluzione, per lo meno l’animale più
intelligente. Insomma, siamo convinti di fare sempre 4 a 0 alla possibile intelligenza degli
altri esseri viventi! Il fatto che certi uccelli o tartarughe marine siano in
grado di orientarsi con il magnetismo terrestre per le loro migrazioni non
sembra, comunque, scalfire la nostra presunzione di essere sempre i migliori.
Da decenni però gli
studiosi di comportamento e cognizione animale stanno contribuendo ad abbattere
certe stratificate convinzioni. Ad esempio, risulta ben evidente il fatto che gli
scimpanzé, alcune scimmie e alcuni corvidi, sono in possesso di una proprietà
nota come teoria della mente, ovvero la capacità di attribuire stati mentali
(desideri, intenzioni, conoscenze, credenze) a se stessi o ad altri individui:
“io so che tu sai che dietro quell’albero c’è del cibo, quindi mi comporto di
conseguenza”. Gli esseri umani sono molto bravi a fare questo genere di
inferenze, e, secondo lo psicologo e scienziato cognitivo Michael Tomasello
questa capacità sarebbe alla base dello sviluppo di una coscienza di sé prima e
della complessa cultura umana poi.
Amici, la natura ci sta
rivelando, giorno dopo giorno, che abbiamo ancora tanto da scoprire,
nell’analizzare la perfezione che alberga negli esseri viventi e che consente
di vivere insieme agli altri in modo praticamente perfetto. Tornando ai nostri
corvi, essi hanno dimostrato di avere abilità cognitive paragonabili a quelle
di certi mammiferi (come alcuni primati): sanno maneggiare strumenti,
comprendere concetti astratti, stabilire nessi causali tra oggetti. Questo
nonostante le dimensioni del loro cervello siano molto più modeste: più piccole
quelle dei corvi, ben più grandi quelle dei primati.
L’esperimento realizzato
qualche anno fa all’Università di Tübingen, che si è guadagnato addirittura la
copertina della rivista SCIENCE, secondo gli autori, dimostrerebbe la presenza
di attività neuronale cosciente in una popolazione specifica di neuroni del
pallio degli uccelli, in particolare dei corvi. Si, i corvi sono in grado di
portare a termine compiti che suggeriscono la capacità di stabilire nessi
causali. Insomma, amici, primati e corvi potrebbero essersi evoluti in maniera
indipendente nei rispettive direzioni, oppure potrebbero averla ereditata da un
antenato comune, vissuto magari molti milioni di anni fa!
Cari amici, gli studi e
gli esperimenti fatti, seppure di grande interesse, non sono certo decisivi per
stabilire e dimostrare la presenza di attività cosciente in alcuni animali come
i corvi e i primati, comunque gli studi sono concordi nello stabilire gli
importanti passi avanti fatti. Insomma, il forte convincimento che l’uomo sia l’unico
a possedere certe capacità, comincia a vacillare…
A domani.
Mario
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