martedì, marzo 28, 2017

CERVELLI SARDI E RICERCA: UN TEAM DELL’UNIVERSITÀ DI SASSARI HA SCOPERTO UN PESTICIDA NATURALE IN GRADO DI SALVAGUARDARE L’AMBIENTE.



Oristano 28 Marzo 2017
Cari amici,
La mia riflessione di oggi è sicuramente in grado di confermare, se proprio ce ne fosse bisogno, quanto sia deleteria la fuga dei cervelli che continua ad impoverire l’Italia (in particolare la Sardegna), costringendo i nostri giovani migliori a partire verso altri lidi per poter affermare e mettere a frutto il loro valore; giovani che quasi sempre fanno il biglietto di sola andata, insediandosi all’estero e rientrando nella nostra Isola, bene andando, solo in vecchiaia. Solo pochi fortunati restano da noi e proprio la loro bravura fa rimpiangere ancora di più quest’esodo senza fine. Ecco il caso di cui voglio parlarvi oggi.
Un team sardo di ricercatori, operativo presso l’Università di Sassari, ha di recente fatto una scoperta che dimostra, con lucida chiarezza, le grandi capacità dei nostri  giovani nel campo della ricerca.
Nei laboratori dell’Università sassarese questo gruppo è riuscito, studiando un batterio (il "brevibacillus laterosporus"), a individuare nel suo organismo un possibile pesticida naturale, in grado di essere utilizzato per proteggere determinate culture; la scoperta, oltre che salvaguardare le culture, è in grado (cosa ancora più importante) di proteggere anche l’ambiente. L’importante studio di ricerca ha avuto come protagonista il ‘gruppo’ coordinato dal ricercatore di Entomologia Prof. Luca Ruiu, composto da Maria Giovanna Marche (Dottore di ricerca e attuale borsista presso l’Università degli Studi di Sassari), Maria Elena Mura (Dottore di ricerca e attuale borsista all’Università degli Studi di Sassari) e Giovanni Falchi (Dottore di ricerca ed ex-collaboratore dellla Bioecopest, Spin off dell’Università di Sassari).

Il prof. Luca Ruiu oltre che ricercatore di Entomologia del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, è stato il fondatore della società Spin off Bioecopest, vincitrice del PNI-Premio Nazionale dell’Innovazione 2009 e focalizzata sullo sviluppo di soluzioni naturali e a basso impatto ambientale per la difesa delle coltivazioni agrarie e degli animali dai parassiti nocivi. Lo stesso Luca Ruiu è recentemente stato testimonial della Sardegna nella Mostra delle identità italiane all’interno del Padiglione Italia di EXPO 2015. Già esperto invitato per l’azione Europea del COST 862 “Bacterial toxins for insect control”, Luca Ruiu quest’anno è stato nominato referente per la sezione Bacteria del comitato scientifico della International Organization for Biological and Integrated Control (IOBC), Working Group "Microbial and Nematode Control of Invertebrate Pests".
I componenti del team di Ruiu, svolgendo questa ricerca, hanno scoperto nuovi fattori di virulenza di origine proteica prodotti dal batterio "brevibacillus laterosporus", che colpiscono gli insetti nocivi e sono letali per i parassiti delle piante ma innocui per l'uomo e per gli animali a sangue caldo. La ricerca è il frutto di due progetti, finanziati uno dal POR FESR Sardegna 2007-2013 e l'altro dal PRIN del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR).
L’importante scoperta fatta dai ricercatori sardi (lo studio è ora protetto da un brevetto internazionale depositato dall'Ateneo sassarese) è stata riportata sulle pagine della rivista "Scientific Reports" del gruppo "Nature". La costante crescita della popolazione mondiale continua a comportare la necessità di incremento delle coltivazioni agrarie e zootecniche, per cui si rende necessario, nell’interesse della salvaguardia dell’ambiente, sviluppare adeguate ed ecologiche tecnologie che concilino la necessaria crescita con la protezione ambientale. La ricerca portata avanti dall’Università sassarese si colloca proprio in quest’ottica: tutelare dai parassiti le colture e gli animali d’allevamento, usando antagonisti (bio-pesticidi naturali) a basso impatto ambientale.
Scoperto e brevettato, dunque, all'Università di Sassari un innovativo pesticida naturale. Ecco cosa ha dichiarato soddisfatto alla stampa il prof. Ruiu (notizia ANSA). “Lo studio pubblicato su Scientific Reports e il brevetto associato sono un esempio di come il know how e gli sforzi dei ricercatori dell’Università possano portare non soltanto a risultati importanti dal punto di vista accademico, ma anche a risvolti significativi nel trasferimento tecnologico delle conoscenze in campo industriale”.
Cari amici, chiudo questa riflessione con un misto di orgoglio e soddisfazione da una parte e non poca amarezza dall’altra. Vedere molti dei nostri bravi e validi ‘cervelli’ costretti ad “emigrare” in terre straniere mi intristisce non poco. La tristezza in effetti è doppia: non solo per l’amarezza dell’emigrazione di chi lascia la terra natia, ma soprattutto per la perdita di valore che subisce la collettività della nostra terra con la fuga degli uomini migliori, che continuano a portare il loro sapere a beneficio di altri lidi.
Potrà mai cambiare questo stato di cose?
A domani.
Mario

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