giovedì, febbraio 11, 2016

COME RIPORTARE IL VERDE IN CITTÀ? … RICICLANDO! ROTTERDAM, CITTÀ ALL’AVANGUARDIA, INAUGURA IL PARCO GALLEGGIANTE!

Oristano 11 Febbraio 2016
Cari amici,
che le città siano sempre più inquinate, che gli agglomerati urbani siano sempre più tristemente tecnologici tanto da aver “dimenticato” che anche l’uomo che vive in città ha necessità, per una vita di qualità, di avere a disposizione un po’ di verde, è purtroppo vero! Se fino a pochi decenni fa anche nelle metropoli resisteva una parvenza di quel verde che in precedenza serviva almeno a “ricordare” la vita del passato, ben diversa da quella odierna “in scatola”, trascorsa all’interno di giganteschi grattacieli, funzionali sì ma aridi come un deserto. Questa desertificazione, che ha privato l’uomo del contatto con la natura, ha creato solo alienazione, trasformandolo in una specie di robot, senz’anima.
Eppure, in un mondo ormai votato alla tecnologia sempre più spinta, qualche superstite “animo gentile” è sopravvissuto e, pur non rifiutando il progresso tecnologico, ha cercato di conciliare presente e passato, proponendo soluzioni possibili per riportare un importante spicchio di verde nelle città soffocate dal cemento. Non in tutte, ovviamente, ma almeno in quelle poste a ridosso di corsi d’acqua, se si vuole, un bel rimedio può essere trovato. In una città del Nord Europa, per esempio, c’è chi, rimboccandosi le maniche, ha dato il via ad una interessante iniziativa che volendo potrebbe essere presto imitata: questa città è ROTTERDAM, in Olanda. Posta sul mare (ha uno dei porti più importanti del mondo), alla foce del fiume Mosa, è oggi protagonista di un’iniziativa non solo interessante ma che io reputo addirittura straordinaria.
Rotterdam si appresta ad inaugurare un particolare parco, che non poggia sulla terraferma ma è galleggiante: sull'acqua! L’idea, assolutamente innovativa, è della Recycled Island Foundation e si basa su due importanti obiettivi: liberare dalla grande quantità di plastica uno dei più importanti affluenti della Mosa e del Reno e allo stesso tempo creare un “parco urbano” diverso dai soliti: galleggiante sull’acqua e quindi senza sottrarre terreno alla città. Il Comune, in collaborazione con la Whim architecture e Wageningen University (Wur), sta portando avanti l’idea di questo particolare parco, partendo dal recupero di tutta la plastica recuperata dal letto del fiume, che, dopo un accurato vaglio da parte degli operatori dell’Università di Wageningen, viene “riciclata”. In che modo?
Questa plastica diventa il prodotto base per il confezionamento di blocchi esagonali galleggianti di svariate dimensioni che, uniti insieme, formano un grande pavimento alberato; questi blocchi daranno vita, “faranno da nido”, a degli innovativi giardini modulari, talmente resistenti da poter ospitare anche alberi d’alto fusto, oltre a numerose altre specie acquatiche. Insomma, cari amici, Rotterdam inaugura un nuovo tipo di “parco urbano”, costituito da grandi piattaforme galleggianti nel cuore della città, dove poter passeggiare come in un parco su terra, ridando alla citta quel verde scomparso di cui l’uomo ha sempre più bisogno.
Un’idea semplice e intelligente quella della Recycled Island Foundation: capace non solo di creare un innovativo parco messo a disposizione della cittadinanza, ma anche di risolvere l’annosa questione del riciclo del materiale plastico sempre più abbondante, un materiale sicuramente utile ma decisamente poco ecologico. La plastica, come sappiamo, è infatti responsabile delle morti per asfissia di molti esemplari della fauna ittica, che si registrano ogni anno in gran numero in tutti i laghi, mari e fiumi nel mondo.
Le belle idee, come sappiamo, sono particolarmente contagiose. Sempre a Rotterdam il visual artist Jorge Bakker, colombiano di nascita e olandese d’adozione, ha ideato “La bobbing forest”, una specie di bosco che galleggia sull’acqua; è un progetto chiamato “In search of habitus”, ovvero una rappresentazione urbana della connessione di habitat differenti, tra uomo e natura. Grazie alla collaborazione di Jeroen Everaert, artista del collettivo Mothership e Britherhood, Anne van der Zwaag, storica dell’arte e Jurgen Bey, designer danese, sta prendendo vita questa sperimentazione, unica nel suo genere in tutta Europa: un intervento di “urban art” applicato all’ecologia nel cuore della città di Rotterdam.
Posizionato in un’ansa del porto di Rotterdam, a Rijnhaven, presso Katendrecht e South Bank, prende vita, dunque, uno spazio fluttuante e libero, fino al mare del Nord, che ospita alberi e talee dove inizia a sorgere la Bobbing forest. Il bosco acquatico ‘prende vita’ grazie al riciclo delle vecchie boe di segnalazione, che venivano utilizzate per separare le zone di traffico portuale nell’epoca in cui il porto era ancora vitale. Al loro interno verranno impiantati numerosi alberi d’alto fusto, ormai assenti dagli spazi metropolitani. La Bobbing forest è in lizza per partecipare alla riconversione verde della città, che per il 2020 vuole dimezzare le emissioni di CO2, attraverso programmi di agricoltura urbana e roof gardening.
Cari amici, questi progetti di “recupero”, sia dell’habitat urbano che della plastica, croce e delizia dell’età moderna, sono sicuramente importanti. Creare le condizioni per ‘riciclare’ quanto più possibile, significa evitare l’inquinamento sempre più spinto, e in questo caso, la plastica, da rifiuto diventa prodotto utile per creare luoghi di ristoro per l’uomo e anche rifugio per numerosi animali, come molluschi, pesci ed uccelli migratori, oltre che far crescere un maggior numero di piante per il nostro benessere. Grazie a questa idea, la plastica non sarebbe dunque sinonimo di morte ma di nuova vita, sia in superficie che sott’acqua, ospitando alghe e altre specie vegetali acquatiche.
Credo molto in questa iniziativa, con la speranza che l’innovativa tecnica costruttiva venga adottata in molte altre città, ovunque ce ne sia bisogno; il Recycled Park mi auguro possa rappresentare un esempio di rispetto e di salvaguardia dei corsi d’acqua e di tutti i bacini idrici del pianeta: le aree verdi che ne deriveranno saranno di sicuro non solo gradite dagli abitanti che ne usufruiranno, ma contribuiranno certamente a creare le condizioni per migliorare la salute di tutto il nostro pianeta.
A domani.

Mario

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