mercoledì, aprile 01, 2015

LE FORESTE? I POLMONI DEL MONDO! TRA I COLPEVOLI DELLA DEFORESTAZIONE DEL PIANETA ANCHE L’ITALIA.



Oristano 1 Aprile 2015
Cari amici,
non sono stato certo io il primo a sostenere che “le foreste sono il polmone naturale che regola la vita sulla terra”. Eppure, nonostante questa importanza strategica attribuita al mondo vegetale, ogni anno le foreste, lentamente ma inesorabilmente diminuiscono, a causa del costante bisogno di legname da parte dell’industria, principalmente quella della carta. Uno studio del 2013 sulla deforestazione, pubblicato su Science, rivela che il mondo sta perdendo ogni minuto di ogni giorno che passa, 365 giorni all’anno quindi, una superfice arborea pari a 50 campi di calcio, per un totale giornaliero di 68.000. Non è dato di poco conto!
Il dato più preoccupante è che la perdita delle foreste tropicali aumenta di circa 2.000 Km quadrati  ogni anno e, a parte la diminuzione di habitat così preziosi, capaci di stoccare la maggior parte del carbonio, vengono a perdersi, di conseguenza, tutti quei grandi contenuti di biodiversità che queste foreste ospitano, con danni spesso irreversibili. Il costante bisogno di materia prima ricavata dagli alberi continua a crescere nei Paesi così detti sviluppati, che poco si preoccupano delle nefaste conseguenze che una insensibile politica di rapina continua ad apportare sulla vita dell’intero pianeta.
La cannibalizzazione delle grandi foreste vede colpevoli, in primo piano, molti Paesi dell’Unione Europea, tra cui anche l’Italia, come rileva un recente rapporto del FERN, un’Organizzazione Non Governativa con Sede a Bruxelles. Dal rapporto si rileva infatti che anche l’Italia, assieme a Paesi Bassi, Germania, Francia e Regno Unito, è anch’essa in parte responsabile della deforestazione illegale delle foreste tropicali. Il nostro Paese risulta uno dei maggiori consumatori mondiali di prodotti che derivano da quelle terre, mette in evidenza il rapporto: L'Italia importa materie prime per un miliardo di euro, e risulta il consumatore europeo più vorace.
“Che l'Ue sia in cima alla classifica mondiale di importatori di prodotti all'origine della deforestazione è attestato - afferma Saskia Ozinga, coordinatrice di campagna per Fern - ma è la prima volta che abbiamo dati che dimostrano che la maggior parte di questa deforestazione è illegale". I cinque Paesi prima menzionati risulta che siano responsabili dell’importazione illegale del 75% delle materie prime sottratte. I Paesi Bassi, grazie ai loro grandi porti, importano la maggior parte (1/3) delle materie prime derivanti dalla deforestazione illegale che entrano in Europa. Successivamente la gran parte viene trasferita ad altri Paesi europei. L’Italia, ad esempio, risulta il maggior importatore di pellame (proviene da Brasile e Indonesia), mentre i Paesi Bassi e la Germania sono i maggiori importatori di olio di palma, utilizzato in prodotti cosmetici e alimentari; il Regno Unito, invece, importa soprattutto carne bovina mentre la Francia per la gran parte soia, utilizzata nel mangime di polli e maiali da carne.
Più della metà di questi prodotti viene dal Brasile, dove si stima che circa il 90% della deforestazione sia illegale; un quarto dall'Indonesia, dove il disboscamento fuori legge sarebbe dell'80%, ma anche da Malesia e Paraguay. "I consumi dell'Ue distruggono l'ambiente e contribuiscono ai cambiamenti climatici", afferma Sam Lawson, autore del rapporto, rilevando che la deforestazione illegale "porta anche a corruzione, perdita di guadagni, violenza e abuso di diritti umani". La FERN, alla fine del suo studio porge una raccomandazione a Bruxelles perché si impegni ad avviare un serio e concreto “Piano d'azione Comunitario”. 

“Occorre ridurre i consumi dell'Ue e assicurare che vengano importate solo materie prime legali e di origine sostenibile”, spiega Saskia Ozinga, coordinatrice della ricerca.
Cari amici, un piano d'azione sulla deforestazione e il degrado delle foreste, brutalmente saccheggiate in tutto il mondo, è urgente e necessario, se vogliamo lasciare alle generazioni future questo mondo senza rovinarlo in maniera irreversibile. Nessuno ha il diritto di distruggerlo, perché esso non è “proprietà esclusiva” di nessuno: siamo tutti ospiti, non padroni su questa terra, e durante il nostro soggiorno dovremmo usarla e migliorarla, non depredarla con la politica dell’usa e getta!
Ciao, a domani.
Mario


1 commento:

giosias ha detto...

Amico Mario, eccellente divulgatore di notizie interessanti