Oristano 23 Luglio 2013
Cari amici,
anche quando il Rotary
è nato, nel 1905, la formula adottata dal suo fondatore, Pau Harris, era
abbastanza innovativa: amicizia e servizio, portati avanti dai soci del Club “al
di sopra dell’interesse personale”. Amicizia e servizio che sgombravano il
campo dall’individualismo e dall’egoismo, per proiettare l’uomo rotariano verso
una dimensione meno arida e più umana. Il Rotary per svolgere appieno il suo
servizio nei confronti degli altri, si era, però, subito reso conto che era
necessario aggiornare costantemente le linee d’azione, adeguandole al contesto
sociale di riferimento: se il mondo si evolveva in continuazione anche il
Rotary doveva, di pari passo adeguare la sua azione.
Nel Suo libro “La mia
strada verso il Rotary” Paul Harris afferma con forza la necessità di questo
costante aggiornamento. “Il mondo cambia in continuazione e noi
dobbiamo cambiare con esso”, sosteneva, perché solo adeguando
costantemente il suo “servizio” il Rotary avrebbe potuto continuare a
diffondere nel mondo i suoi principi ed i suoi valori. Certezze, quelle di Paul
Harris, che hanno dimostrato tutta la loro validità, avendo il Rotary superato
brillantemente il suo primo secolo di vita. Oggi, operando nel terzo millennio,
la costante necessità di aggiornamento delle azioni di servizio ha stimolato il
Rotary a cercare di scoprire ulteriori “nuove strade” per meglio intervenire
dove c’è necessità. Una via importante è quella di coinvolgere persone vicine
al Rotary, che, pur non rotariane, sono vicine e condividono i nostri valori ed
i nostri principi umanitari. L’idea vincente è stata la costituzione dei Gruppi Rotariani Comunitari, formati
proprio da non rotariani ma in amicizia e sintonia con questi. I “GRUPPI”, in
teoria funzionanti dal 1988 sono poco conosciuti in Italia ed è certamente necessario
renderli operativi anche da noi. Ecco, per farli conoscere meglio anche a Voi,
cari amici, qualche notizia in più sui questo nuovo strumento di servizio.
I
GRUPPI ROTARIANI COMUNITARI.
Come scrive Gloria
Maria Diani, del RC Roma Palatino, Presidente della Commissione Distrettuale
GROC, sul nostro “Voce del Rotary”:
“I GROC, o Gruppi
Rotariani Comunitari, altresì denominati “Rotary Community Corps”, sono gruppi di
persone che pur non appartenendo al Rotary, per i più svariati motivi, non
ultimo l'indisponibilità ad una assidua frequenza, ne condividono però gli
ideali umanitari di service, e con l'ausilio del Club Padrino , unitamente con
i Rotariani stessi, usano le proprie capacità professionali mettendole a
disposizione della comunità dove vivono per migliorarne la qualità di vita.
I GROC possono essere
urbani o rurali, coinvolgere una intera città, un quartiere, o semplicemente
solo un gruppo di persone all'interno di una comunità, possono sviluppare
progetti in autonomia, o affiancare progetti già sviluppati dai Club. I GROC
sono uno dei 9 programmi strutturali del Rotary International, pensati per
aiutare la concretizzazione degli obiettivi fissati dai Club e dal Distretto
nelle comunità, per promuovere l'amicizia e lo spirito di collaborazione; sono
altresì un valido aiuto per diffondere il messaggio del Rotary, farlo conoscere
ed apprezzare, è dunque anche un potenziale mezzo, avvicinando la gente
all'ideale rotariano, per incrementare numericamente i nostri soci, infine, in
ultima analisi incoraggiano lo sviluppo del senso del sociale, restituiscono
pari dignità alle professioni e tendono a far emergere e valorizzare le
potenzialità di ogni singolo individuo.
Il programma è stato
istituito nel !985 dal R.I., dall'allora Presidente R.I.eletto Mat Caparas, ed
è stato ufficialmente adottato dal Consiglio Centrale del R.I. nel 1988.
Esistono oltre 7000 GROC attivi di cui fanno parte circa 167.210 persone. Il
Past President internazionale Kalyan Banerjie è stato Presidente della
Commissione per il Suo Distretto, per 15 anni.
Nonostante quindi
emerga una larga diffusione di questi gruppi, in Italia la loro diffusione è
ancora agli albori. Infatti su 11 Distretti, solo 4 hanno concretizzato uno o
più GROC, e molti dei nostri Rotariani, a tutt'oggi ne ignorano l'esistenza, ed
il significato, ed è un vero peccato perché si possono realizzare progetti
estremamente validi.
Ecco alcuni esempi:
assistenza ai giovani nella ricerca di posti di lavoro, pulizia di parchi,
strade ed interi quartieri, assistenza ai disabili, servizio nelle mense della
Caritas, di altre organizzazioni similari o Parrocchie, e non c’è limite
all'inventiva! L'adesione è aperta a uomini e donne adulti, che vivono o
lavorano sul territorio di riferimento dei gruppi.
Ogni gruppo deve essere
costituito da almeno 10 persone socievoli e disponibili, che si incontreranno almeno
una volta al mese per discutere i progetti; le riunioni saranno considerate
ufficiali se svoltesi alla presenza di un Rotariano, l'eventuale partecipazione
di un Rotariano alla riunione può essere considerata sostitutiva di una
conviviale. E' auspicabile che i gruppi si concentrino almeno su 2 progetti. Le
eventuali quote associativo dovranno essere di importo puramente simbolico.
COSA
FARE PER AVVIARE UN GROC
1.Proporre l'idea al
Presidente e al Consiglio Direttivo dell'eventuale Club Padrino
2.Esaminare le reali
esigenze del territorio dove si intende operare
3.Individuare un
responsabile del GROC
4.Reclutare i non
Rotariani
5.Fissare un obiettivo
e stilare un progetto
6.Compilare la scheda
organizzativa ,farla firmare al Presidente del Club Sponsor ed inviarla al
Governatore che provvederà, dopo apposizione della Sua Firma ad inoltrarla al
Rotary International. Il R.I. rilascerà un certificato di costituzione
ufficiale del gruppo, firmato dal Presidente Internazionale, che verrà inviato
al Presidente del Club Sponsor. Il Club Sponsor consegnerà la Carta al GROC
neoformato, organizzando una cerimonia speciale.
Per quanto riguarda il
punto 4, cioè il reclutamento dei non Rotariani, 2 sono le strade: la prima è
quella di riunire un gruppo di amici, che decideranno il loro progetto. In
alternativa secondo i suggerimenti del Rotary Club di Pavia Distretto 2050, che
ne ha così creati e sponsorizzati ben7, si possono individuare nelle Onlus, già
operanti sul territorio, gli interlocutori più adatti a realizzare i GROC. A
tal fine si potranno organizzare conviviali a cui far partecipare le singole
associazioni per evidenziare le esigenze di ciascuna e, dopo averle
accuratamente scelte, per la costituzione dei Gruppi Rotariani Comunitari, si
potranno mettere le professionalità dei rotariani stessi al servizio delle
esigenze delle medesime. Nel Distretto 2080, finalmente, sono stati costituiti
2 GROC: il primo con l'ausilio del Club Roma Palatino, che ha già ricevuto la
Carta per mano del Governatore Silvio Piccioni, in occasione della Sua visita
al Club il 4 febbraio 2013 ed il secondo, patrocinato dal RC Tivoli, é stato
autorizzato di recente”.
Sono certo che
l’attivismo della Presidente Gloria (che mi ha coinvolto nell’iniziativa per
costituirne anche da noi in Sardegna) porterà buoni frutti! E’ sicuramente uno
strumento valido, che potrà ben aggiungersi a
quelli esistenti.
Grazie a tutti
dell’attenzione!
Mario
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