venerdì, luglio 19, 2013

IL DRAMMA DELLA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE: QUALE SOLUZIONE ADOTTARE? ALEX VAGNOZZI SUGGERISCE LA “CULTURA DEL FARE”, ANZI DEL “DARSI DA FARE” !




Oristano, 19 Luglio 2013
Cari amici,
l’argomento di oggi me lo ha suggerito la lettura dell’Arborense, il settimanale diocesano che ricevo per posta. Questa mattina, sfogliandolo, ho visto e letto l’intervista che Federica Deiala, della redazione del giornale, ha fatto ad Alex Vagnozzi, Presidente dei giovani industriali della nostra Provincia.
Alex, giovane emergente nel calmo panorama della nostra Provincia, ha una avviata azienda di informatica ad Arborea, la “J-SERVICE”, che proprio oggi ha festeggiato i suoi primi 15 anni di vita. Persona dinamica Alex è un apprezzato operatore, rispettato dagli anziani ed amato dai giovani, ai quali cerca di dare quello stimolo, quella “spinta” necessaria che li faccia uscire dal terribile mare calmo dell’indifferenza e della sopportazione, per scrollarsi di dosso quel “piangersi addosso” che non porta da nessuna parte.


Nella bella intervista concessa, da Presidente dei giovani industriali, a Federica Deiala, Alex, pur rimarcando che “anche ad Oristano la crisi si fa sentire”, sostiene che la nostra Provincia, essendo anche poco densamente popolata (circa 160.000 abitanti), è dotata di grande potenzialità, dal punto di vista turistico, dell’agro-alimentare e delle fonti energetiche rinnovabili, capaci globalmente di sviluppare un volano di sviluppo non indifferente. Nella Sua lucida analisi Alex ha messo in evidenza che “ciò che manca nella nostra Provincia per fare davvero crescere il territorio è un certo tipo di cultura: la cultura del fare. Non dico che non ci sia la volontà di fare determinate cose ma manca proprio la cultura del darsi da fare. E’ come se le persone, giovani, meno giovani, imprenditori e commercianti aspettassero che succeda qualcosa”. 

Ecco, Alex ha posto proprio il dito sulla piaga, mettendo a nudo quello che manca al nostro sviluppo: creare la cultura del fare “dandosi da fare”. La crisi non si risolve da se, o attendendo che siano gli altri a farlo, ma occorre mettere in campo impegno e determinazione, investendo su se stessi. Non aspettiamo che siano gli altri a risolvere i nostri problemi, affrontiamoli, di petto, subito, anche da soli!
Scriveva Alexis de Tocqueville nel suo libro “La Democrazia in America: “… L’abitante degli Stati Uniti impara fin dalla nascita che bisogna contare  su se stessi per lottare  contro i mali e le difficoltà  della vita; egli rivolge all’autorità sociale uno sguardo diffidente e inquieto, e fa appello al suo potere solo quando non ne può fare a meno…”. Ecco questa è la vera ricetta da adottare: rimboccarsi le maniche e darsi da fare! Tanti i giovani capaci ed abili che, se volessero, potrebbero, davvero, recitare un ruolo ben più incisivo.

Oggi la disoccupazione giovanile nel nostro Paese diventato un dramma epocale. Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni ha raggiunto nei primi tre mesi del 2013 il 28,8%: si tratta del dato più alto dal 1999. E nelle regioni del Mezzogiorno questo dato, fornito dall’Istituto nazionale di statistica, ha toccato il picco del 43,6% per le donne. Non c’è bisogno di ulteriori dati per capire che il problema rappresenta una piaga che, mese dopo mese, accresce di dimensioni e di pericolosità il normale vivere sociale. Noi sardi, poi, ulteriormente svantaggiati dalla nostra insularità dobbiamo lottare con ancora maggiore determinazione. 

Alex, da Presidente dei giovani industriali, caparbiamente non smette di lottare, convincere e invogliare i giovani a “darsi da fare”. Conosco bene la sua forte volontà e la sua determinazione. L’ho conosciuto nel Rotary quando anni fa è entrato a farne parte. A differenza di altri ha iniziato a muoversi nel club offrendo subito tutta la sua esperienza e la disponibilità di servizio. Incaricato di avviare la ricostituzione del club ROTARACT, la struttura giovanile che il Rotary riserva agli under 30 (accoglie giovani dai 18 ai 30 anni) è riuscito in un’impresa che sembrava impossibile: ha messo in piedi, in poco tempo, una pattuglia di 25 giovani entusiasti, che si son messi, senza condizionamenti, al servizio degli scopi del Rotary, in particolare quelli sul nostro territorio.
Oggi, nella serata dedicata ai 15 anni di vita della sua azienda, l’ho visto felice: attorniato da tante gente, giovani in particolare, che gli tributavano affetto ed amicizia. Si proprio affetto ed amicizia: armi che, sapientemente usate, sono in grado di sconfiggere tutti i mali del mondo!

Per completezza ecco, in copia, la pagina de L’Arborense con l’intervista ad Alex.
Grazie a tutti dell’attenzione che mi riservate!
Mario

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