Oristano 5 agosto 2021
Cari amici,
In Vaticano Papa
Francesco continua la sua azione rinnovatrice. Di recente, dopo alcuni preoccupanti fenomeni di «personalismo», ha deciso di stabilire il limite di mandato per chi guida i movimenti ecclesiali. Nella Chiesa,
dunque, d’ora in poi verrà applicato, come nella gran parte delle associazioni
laiche, il concetto di “Turn Over”, ovvero viene bandito il principio della
Presidenza a vita. Francesco, dunque, si sta dimostrando un Papa fortemente innovatore, che prima
ancora di Traditionis Custodes e della mossa sulla Messa in latino, ha
deciso di mettere un altro tassello nel puzzle della necessaria riorganizzazione
ecclesiale.
Il recente decreto, emanato dal Dicastero per i Laici, per la Famiglia e per la Vita guidato
dal cardinale
Kevin Farrell, ha imposto dei limiti ai mandati di coloro che presiedono i
Movimenti ecclesiali. Una ‘Nuova 'legge’, dunque, emanata per evitare
«personalismi» e «abusi», e che, approvata dal Papa, impone limiti temporali di
mandato anche ai fondatori di movimenti. Indubbiamente una novità sostanziale,
mai esistita prima!
Ora, chi governa un
Movimento può rimanere in carica soltanto cinque anni; solo se l'organo è a
carattere "internazionale", allora il limite può essere esteso a 10
anni. Un vento nuovo, dunque, scuote le mura leonine, e sono apparsi già i
primi malumori e le prese di posizione. Le nuove norme, emanate per sradicare i
correntismi ed evitare fughe in avanti nel basso dei Movimenti, hanno già trovato
forti resistenze. Come ha notato Aci Stampa, la ratio del decreto può
essere rintracciata nella lettera di accompagnamento. Un testo in cui si
specifica che "non di rado la mancanza di limiti ai mandati di governo
favorisce, in chi è chiamato a governare, forme di appropriazione del carisma,
personalismi, accentramento delle funzioni nonché espressioni di autoreferenzialità,
che facilmente cagionano gravi violazioni della dignità e della libertà
personali e, finanche, veri e propri abusi".
É stato il cardinale Kevin Farrell a firmare il Decreto, ma
in realtà c’è la logica del Papa gesuita dentro il provvedimento; Bergoglio in
realtà ha agito con questo spirito anche col cardinale Gherard Ludwig Mueller, al
quale, dopo appena cinque anni di mandato, non è stato rinnovato l'incarico
all'ex Sant'Uffizio. Ora, una grande preoccupazione serpeggia in Vaticano, in
quanto in alcuni cresce il sospetto che questo sia solo il primo passo verso
modifiche ancora più sostanziali.
Enzo Bianchi con Papa Bergoglio |
Dopo la triste vicenda
della Comunità di Bose, appare chiaro il perché il Papa latino, Jorge Mario
Bergoglio, abbia voluto inviare un segnale a tanti: nessuno, neanche i
fondatori, sono "al di sopra delle regole della Comunità". Valeva per
Enzo Bianchi, varrà un po' per chiunque. Al netto dei distinguo tra una
"Comunità" ed un “Movimento ecclesiale”. Il Santo Padre non vuole
"distorsioni": lo ha ribadito anche per la "tridentina".
L'appropriazione personalistica di un Movimento fa parte di una logica che il Pontefice
argentino contesta.
Cari amici, quella
emanata è una misura che riguarda milioni di persone in tutto il mondo, se si considera
che al Dicastero per i Laici, per la Famiglia e per la Vita, fanno capo 109
associazioni e movimenti di fedeli; tra le più note i Focolari, il Cammino Neo-catecumenale,
Rinnovamento Carismatico, Scout, Azione Cattolica, Comunione e Liberazione e la
Comunità di Sant’Egidio. Quello voluto da Francesco è un cambiamento epocale,
e, come accennato prima, la paura è che questo decreto sia solo il primo passo.
I primi movimenti ad applicare le nuove norne saranno Comunione e liberazione e
Sant’Egidio, che hanno già superato il limite temporale. «Entro due anni»,
dovranno eleggere i nuovi vertici.
Le nuove regole, infatti,
entrano in vigore entro tre mesi, cioè a settembre, e da quel momento, le
associazioni guidate da persone che hanno superato il limite dei dieci anni
consecutivi «debbono provvedere a nuove elezioni entro e non oltre ventiquattro
mesi dal raggiungimento del limite massimo imposto dal presente decreto». Nel
giro di due anni, dunque, Comunione e liberazione dovrà eleggere un
successore di don Julián Carrón, cui il fondatore Don Luigi Giussani affidò la
fraternità, e la Comunità di Sant’Egidio nominare un successore di Marco
Impagliazzo. Ma anche i Focolari, che hanno eletto la nuova Margaret Karram
quest’anno, dovrebbero ad esempio correggere la durata del mandato che ora dura
sei anni.
Per tutti, di certo, ci
sarà da lavorare. Lo ha spiegato sull’Osservatore Romano il padre gesuita
Ulrich Rhode, decano della facoltà di Diritto canonico della Pontificia università
Gregoriana e consultore del Dicastero: «Ci si può aspettare che molte
associazioni dovranno convocare un’assemblea generale che decida le modifiche
da apportare agli statuti da sottoporre al Dicastero per la necessaria
approvazione. Una particolare urgenza sussiste per quelle associazioni in cui i
limiti previsti dal Decreto sono già stati superati o lo saranno durante il
periodo del mandato in corso».
Uniche eccezioni
possibili, quelle concesse per i fondatori dei movimenti, che «potranno essere
dispensati» dal Dicastero, «consapevole del loro ruolo-chiave», e continuare a
guidare le loro creature. Restano fuori dal Decreto le associazioni nazionali e
diocesane, che tuttavia, fa capire padre Rhode, sono invitate ad adeguarsi:
«Certamente le conferenze episcopali e i singoli vescovi potranno considerare
l’opportunità di emanare norme simili per le associazioni nel loro rispettivo
ambito di competenza. Può comunque anche essere prudente per le stesse
associazioni nazionali e diocesane prendere in considerazione le nuove norme,
non solo in considerazione di una loro eventuale trasformazione in associazione
internazionale o di una futura estensione delle norme, quanto piuttosto a causa
della ragionevolezza delle nuove norme».
Cari amici, nuove vie,
dunque, dovranno essere percorse dalle Associazioni vicine alla Chiesa, nella
galassia che ruota intorno, perché il futuro dovrà essere meno personalizzato e
più aperto, senza inutili e dannosi protagonismi.
A domani.
Mario
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