sabato, agosto 07, 2021

LA PRIMA PIETRA DELL'EUROPA MODERNA FU POSTA 370 ANNI FA, CON LA FAMOSA PACE DI VESTFALIA, CHE MISE FINE ALLA GUERA DEI 30 ANNI.

La firma della pace di Vestfalia

Oristano 7 agosto 2021

Cari amici,

La famosa “Pace di Vestfalia”, firmata nell’ottobre del 1648, rappresentò per l’epoca un reale ‘punto di svolta’ nello scacchiere internazionale, in quanto servì a costituire un Nuovo Ordine Mondiale che, frutto dell’accordando tra le potenze che detenevano il potere, creava i presupposti per una nuova stagione di pace e, di conseguenza, il soddisfacimento degli interessi di tutti coloro che avevano preso parte all’accordo. L’Europa Moderna, dunque, fu disegnata a Vestfalia oltre 370 anni fa! Però, considerato he in tanti non conoscono i dettagli, è giusto, anzi indispensabile, ripercorrere la strada fatta e far conoscere i protagonisti ed i termini di questa pace, che riuscì a mettere la parola fine alla sanguinosa guerra dei Trent’anni.

Per comprendere meglio, partiamo dal contesto storico-politico nel quale gli eventi si svolsero. Le nazioni europee erano da oltre un secolo flagellate dalle guerre di religione: cattolici e protestanti erano in eterna lotta per la supremazia, e la religione, allora condizionava non poco gli Stati. la Guerra dei trent’anni, iniziata nel 1618 e scaturita proprio da un conflitto religioso, ben presto da guerra locale divenne internazionale, e proprio per questo fu quanto mai difficile porvi termine. Bisogna sempre tenere che in quei tempi il termine “internazionale” era riferito al gruppo europeo di Stati, in quanto era il mondo europeo a primeggiare e dettare le direttive anche al resto del mondo.

Prima della Guerra dei Trent’anni, era scoppiata la guerra degli ottant’anni, una lunga competizione tra l’impero degli Asburgo e i reali di Spagna. Il conflitto era anche allora di matrice religiosa, in essere tra cattolici e protestanti che si laceravano a vicenda, con un Papato che da forte stava lentamente ma inesorabilmente perdendo terreno. La pace di Vestfalia, che chiuse anche questa vertenza, segnò la decadenza della Spagna, che dovette accettare la secessione delle Province Unite, mentre accrebbe la potenza della Svezia e della Francia. Quest’ultima, oltre al riconoscimento del possesso di alcuni vescovati, riuscì ad indebolire ulteriormente l’Impero, sostituendo in Alsazia, alla giurisdizione di quest’ultimo, la propria. La Svezia invece ottenne la Pomerania Anteriore, oggi a nord-est della Germania.

Ebbene, amici, dopo 5 anni di negoziati, alla presenza di 150 delegati, nell’ottobre del 1648, dopo ben 30 anni di guerre di religione, venne firmata la pace di Vestfalia che pose fine alle competizioni religiose, e così, grazie all’accordo raggiunto, nacque l’Europa moderna, con il riconoscimento degli Stati-Nazione. Questa Pace fu di fondamentale importanza, in quanto praticamente stabilì la nascita dello Stato non confessionale moderno. Con lo sviluppo degli stati moderni che emersero nel 1648, nacque un’Europa geopolitica completamente diversa da quella del 1618.

Un'Europa, amici, che nelle grandi linee ricorda quella di oggi, anche se Germania e Italia dovettero attendere il XIX secolo prima di imporsi sulla scena europea e scuotere l’ordine che a lungo le ha poste ai margini. Il sistema geopolitico nato dalla pace di Vestfalia inglobò quasi tutta l’Europa, compresa la Russia. La Guerra dei Trent’anni, dunque, riuscì a creare una netta mutazione della geopolitica europea, con il regresso dei grandi imperi e la comparsa degli Stati moderni, di cui la Francia costituì, con la Svezia, una delle emanazioni.

Il nuovo ordine internazionale venutosi a creare all’indomani della Pace di Vestfalia, mise le basi per la creazione di relazioni internazionali mai viste prima; questo nuovo ordine definito “modello vestfaliano”, stabiliva il principio della sovranità dei singoli Stati: ogni firmatario si impegnava a rispettare i diritti territoriali degli altri Stati firmatari, astenendosi dall’intervenire nei loro affari interni. Quest’ultimo principio prese il nome di divieto di ingerenza. Una volta posti questi principi fondamentali si venne a creare un’Europa composta da stati sovrani, modello che in seguito l’Europa stessa stabilì essere necessario anche fuori dall’Europa. 

Un principio, quello stabilito nella Pace di Vestfalia,  che rimase a lungo nel tempo. All’indomani, però, della Seconda Guerra Mondiale e a seguito della scoperta degli orrori perpetrati, il tradizionale ordine mondiale iniziò a vacillare e ad essere messo sotto accusa. I principi sanciti dalla Pace di Vestfalia non sembravano più soddisfare a sufficienza le aspettative del panorama postbellico. Ciò che si voleva creare era un nuovo ordine mondiale, basato sul principio di cooperazione internazionale, il cui il paladino divennero le Nazioni Unite.

Si diffusero sempre più, poi, i dibattiti sul concetto dei diritti umani e sull’obbligo da parte della Comunità internazionale della loro tutela. È proprio in base alla tutela dei diritti umani che i principi sanciti dal modello Vestfalia iniziarono a venir meno. Vennero posti importanti quesiti in relazione al rapporto tra sovranità e divieto di ingerenza da una parte e tutela dei diritti umani dall’altra. Fino a che punto, infatti, la sovranità doveva essere rispettata? Si può restare in silenzio e guardare, quando lontano, delle volte neanche così tanto, una carneficina stava avendo luogo? Domande a cui non era e non è facile rispondere!

Cari amici, dopo aver letto questa mia riflessione, siete anche Voi d’accordo che l’Europa moderna, in effetti, è nata proprio dagli accordi della pace di Vestfalia?

A domani.

Mario

 

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