Oristano 24 agosto 2021
Cari amici,
A breve un nuovo “cambio
epocale” riguarderà i programmi TV trasmessi sul digitale terrestre. Dall’attuale
standard di trasmissione Mpeg2 si passerà al più evoluto Mpeg4
(concretamente si partirà, dopo diversi rinvii, il 15 ottobre), per
proseguire, poi, con un passaggio successivo, dal Dvb-T al Dvb-T2, vero
emblema della TV digitale terrestre di nuova generazione, operazione quest’ultima
che slitta dal 30 giugno 2022 al gennaio 2023. I tempi si sono allungati in
considerazione della lentezza con cui sta procedendo il ricambio di televisori
e decoder necessari, almeno per una parte degli italiani, per poter continuare
a vedere i programmi TV. Ma vediamo in dettaglio i passaggi di questa “nuova
rivoluzione”.
Lo
switch-off che sta per partire ci fa ricordare quanto
successe nel 2012, quando si passò dalle trasmissioni analogiche a quelle
digitali; modifica che costrinse la totalità dell’utenza ad un cambio TV, o
all’acquisto di un decoder capace di ricevere il segnale digitale. Lo switch-off
attuale, iniziato nel 2020 dovrebbe terminare nel 2022, e anch’esso potrebbe obbligare diversi utenti
al cambio della TV. Ecco cosa sta per succedere e chi dovrà cambiare
televisore. Dal 1° gennaio 2020 tutti i canali DTT hanno iniziato ad
abbandonare lo standard di codifica MPEG-2, per abbracciare invece l’MPEG-4,
inizialmente utilizzato soltanto dai canali HD. Questo vuol dire che tutti i
televisori senza supporto MPEG-4 devono essere sostituiti o, in alternativa,
devono essere affiancati da un nuovo decoder, anche da pochi euro, ma in grado
di ricevere i segnali con la nuova codifica.
Come accorgersi se la TV
che abbiamo in casa è in grado di ricevere l’MPEG4? È possibile accorgersi in
pochi istanti se il proprio televisore è in grado di resistere al passaggio da
MPEG-2 a MPEG-4. Per farlo basta accendere il proprio televisore e accedere ad
un canale HD, come il canale 501 o 505, rispettivamente, Rai Uno HD e Canale 5
HD. Se il nostro TV è in grado di riprodurre questi canali, sia audio che
video, allora non dobbiamo cambiarlo, essendo
già pronto al passaggio di codifica. In caso contrario, qualora
l’attuale TV riesca a riprodurre solo l’audio del canale HD, ma non anche il
video, allora vorrà dire che non gode del supporto MPEG-4. In questo caso
dobbiamo cambiare il televisore o, in alternativa, acquistare un decoder a
parte, in grado di supportare il nuovo formato.
Amici, superato il
problema del passaggio da Mpeg2 al più evoluto Mpeg4, prima che scatti la
successiva modifica prevista per il 2022, sarà necessario sapere se la propria
TV supporta il passaggio al DVB-T2 ed HEVC. Per saperlo basterà
sintonizzare il proprio TV sul canale 100 o sul canale 200 del digitale
terrestre e verificare se appare o meno la scritta TEST HVC Main 10. Molti d
noi potranno stare tranquilli: a partire dal 2017, infatti, vige l’obbligo per
i commercianti di vendere solo TV in grado di supportare HEVC e DVB-T2. Molto
probabilmente, dunque, se avete acquistato la TV di recente non sarà necessario
cambiarla. In ogni caso, anche quando il nostro TV non dovesse essere
compatibile con i nuovi formati, potrebbe essere sufficiente l’acquisto di un
decoder esterno, così da poter continuare ad utilizzare la TV già in vostro
possesso.
Il passaggio a DVB-T2 ed
HEVC avrà la funzione di incrementare la qualità di trasmissione del 50%
rispetto al passato, anche per una maggior stabilità del segnale, che reggerà
meglio eventuali interferenze. Il tutto, naturalmente, con una ridotta
occupazione della banda. Quanto all’HEVC, questo è l’acronimo per “High
Efficiency Video Coding”, ossia alta efficienza di video coding, noto anche
come H.265. Si tratta di uno standard di compressione video progettato
come successore di AVC (H.264 o MPEG-4).
In confronto ad AVC, HEVC offre una migliore compressione dati, che varia dal
25% al 50%, pur mantenendo lo stesso livello di qualità video, oppure può
offrire un sensibile miglioramento della qualità video mantenendo lo bit rate.
Supporta risoluzioni fino a 8192 × 4320, tra cui l’8K UHD e, a differenza del
primo AVC, offre un livello di fedeltà più alto.
Cari amici, partenza
graduale, dunque, dal 15 ottobre, cosa che certamente ci creerà qualche
problema, ma il Governo pare intenzionato, come in passato, a dare dei contributi
per il passaggio. Un passaggio che, comunque, significherà anche il
miglioramento dell'offerta tecnica, che dovrebbe includere non solo canali a
risoluzione Full HD (1080i, ma chiamata anche 2K) ma anche UHD – Ultra High
Definition / 4K, quattro volte l'attuale alta definizione con migliore resa
colori (HDR-10 e HLG). Insomma, quella in arrivo è innovazione qualitativa
che appagherà non poco l’utente. Nessun cambiamento, come ormai sappiamo, è mai
avvenuto senza qualche sacrificio!
A domani.
Mario
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