Oristano 15 agosto 2021
Cari amici,
Buon FERRAGOSTO a tutti Voi, amici lettori, e in particolare a zio Pasqualino, il conterraneo di cui voglio parlarvi oggi. La Sardegna è terra
magica! Antichissima e ricca di tradizioni millenarie, circondata da un mare
fra i più belli del mondo, ha innumerevoli pregi tra cui, quello davvero
incredibile, di avere abitanti di una longevità proverbiale! L’isola,
infatti, fa parte delle pochissime “Blue Zone” del pianeta, con interi nuclei
familiari (in particolare in Ogliastra) che arrivano al fatidico traguardo del
secolo di vita. Si amici, la nostra terra è terra di longevità, e oggi voglio
parlarvi di un suo illustre abitante: zio Pasqualino Pirina, che di
recente ha festeggiato i suoi primi 105 anni!
Zio Pasqualino Pirina è
l’uomo più vecchio della Gallura, ora paradiso di vacanze di lusso proprio per
la presenza della Costa Smeralda. Nato nel 1916 nel borgo di Santa Teresina, nella
campagna di “Monti di Mola”, come allora si chiamava la zona della Costa
Smeralda, ha sempre vissuto nel suo luogo natio. Un luogo davvero incantato,
con perenne aria buona, un ottimo clima, con una produzione di cibi buoni e
sani e dell’ottimo vino. Un luogo difficile da lasciare, secondo l’uomo, che ha
sempre vissuto nel territorio facendo grandi camminate, respirando a pieni
polmoni l’aria meravigliosa della costa nord-orientale dell’isola.
Dopo una vita dura, reduce
di guerra, avendo combattuto nella Seconda guerra mondiale, ha lavorato come
calzolaio; vedovo da diversi anni della moglie Quirica, da cui ha avuto due
figli, è nonno di due nipoti a cui è molto legato, zio Pasqualino vive
serenamente la sua vecchiaia. A chi gli chiede com’è la vita di un ultra
centenario e quale il segreto per arrivarci, risponde: «Il segreto per arrivare a questa età
non lo conosce nessuno, ma di certo qua si vive bene. Aria buona, cibo sano e
vino locale, lunghe passeggiate e poco stress. E la passione per i luoghi natii».
Per lui, giunto
meravigliosamente bene al traguardo dei 105 anni, sono arrivati tanti auguri e
riconoscimenti speciali, doverosi per chi raggiunge un traguardo di questo
tipo. La Comunità di Arzachena lo ha festeggiato in modo particolarmente
affettuoso. Direttamente dall’hotel Cala di Volpe è arrivata una torta a cinque
stelle, a cui si sono aggiunti un vassoio e una bottiglia di mirto. Poi un
biglietto di auguri in gallurese firmato da Franco Mulas, l’area manager
Marriot Costa Smeralda, la catena alberghiera di cui fa parte il Cala di Volpe
e il suo team. “Auguri ziu Pascali, a centucinquant’anni”. Anche l’Amministrazione
comunale ha reso omaggio al suo super centenario con una pergamena firmata dal
sindaco Roberto Ragnedda e nome dell’intera Comunità. Non è poi mancata la
grande festa in famiglia con figli, nipoti, pronipoti e amici.
Capriccioli |
Quest’uomo, vera quercia
di Sardegna, vive bene e lucidamente la vita da ultracentenario. Non perde
occasione per raccontare la sua vita senile. «Ho un rapporto molto bello
con la mia terra: quando le forze me lo permettevano, avevo l’orto, il vigneto,
l’allevamento delle vacche e delle api, e mandavo avanti tutto che era un
piacere. Avevo anche un chiattino (piccola barchetta), con cui andavo a pescare
ogni sera quando il tempo era buono. Ma giusto il pesce che serviva per il
pasto», racconta con un mezzo sorriso a chi gli chiede come va. Zio Pasquale
Pirina non dimentica mai di ammonire chi lo ascolta sul rispetto che deve
essere dato alla natura, come Lui ha sempre fatto.
«La verità è che
siamo fortunati: qui da noi c’è un clima buono tutto l’anno, a parte qualche
giorno, in cui il vento soffia forte. Non è facile trovare un clima così in un
altro posto e prodotti buoni e salutari come i nostri», continua
a dichiarare convinto. Zio Pasquale Pirina è ormai diventato un’istituzione per
la Costa Smeralda; la scorsa estate, al compimento dei 104 anni, si era reso
protagonista di un video per invitare tutti in Costa Smeralda. “Venite,
venite gente che si sta bene qua”, aveva detto zio Pasquale, ripreso con alle
spalle la roccia simbolo dell’ingresso al paradiso creato dal principe Karim
Aga Khan nei primi anni Sessanta. Lo scorso anno il suo annuncio era diventando
anche un chiaro simbolo di ripartenza, dopo lo scatenarsi della pandemia.
Cari amici, credo che la
Sardegna, se sapesse valorizzare tutto il suo meraviglioso patrimonio, potrebbe
davvero recitare un ruolo ben più importante di quello attuale. Ma riusciranno
i nostri giovani a porre finalmente in rilievo i nostri numerosi tesori, che potrebbero consentirci
un avvenire più sicuro e migliore di quello attuale? Chissà!
A domani.
Mario
I 105 anni di zio Pasqualino |
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