Oristano 24 giugno 2021
Cari amici,
Che gli insetti
entreranno a pieno titolo nell’alimentazione del futuro appare ormai come cosa
certa. Chi legge abitualmente questo blog sa che ho già trattato questo
argomento diverse volte: l’ultima, per esempio, il 28 maggio (chi avesse
curiosità o piacere può andare a leggere quanto scrissi cliccando sul seguente
link: http://amicomario.blogspot.com/2021/05/insetti-commestibili-saranno-il-cibo.html).
Ebbene, per quanto non siano in molti a saperlo, l’utilizzo sempre più spinto
degli insetti per la produzione di proteine sta rivoluzionando velocemente un
sistema consolidato di alimentazione, creando però problematiche di natura
psicologica di non poco conto sui consumatori, abituati ad alimentarsi con i
cibi classici, ormai in auge da millenni.
Se è pur vero che tutto
cambia, c’è da dire però, che nessuno avrebbe mai immaginato, per esempio, che
sarebbero nate nel mondo “fattorie per l’allevamento di mosche” (idea
che rivoluziona come minimo lo stomaco), capaci tuttavia di riciclare
gli scarti alimentari (che è costoso smaltire in gran parte attraverso gli
inceneritori) da un lato e dall’altro di diventare vere fabbriche di proteine
per l’alimentazione animale, oltre che materia prima per produrre bio
carburante. Ma vediamo meglio come stanno realmente le cose, ovvero dove e come
sta avvenendo la creazione di questi allevamenti di mosche, in particolare la Hermetia
Illucens, la mosca soldato nera (originaria
del continente americano), che si è ormai diffusa in tutto il mondo.
La Hermetia Illucens, più nota come mosca-soldato è ormai
presente in tutto il mondo, nell’area tropicale e sub-tropicale; è un dittero
piuttosto atipico, poiché una volta raggiunta l’età adulta smette di mangiare.
La sua bocca viene rimpiazzata da una struttura ad uncino, che usa per
fuoriuscire dal substrato e spiccare il volo; svolazzerà per un periodo di due
settimane circa, durante le quali, salvo particolari sfortune, dovrebbe
riuscire a trovare la sua compagna. Una volta completato l’accoppiamento la
femmina va in cerca di una certa quantità di materia marcescente, che può
essere di origine vegetale o animale, dove deporrà le sue uova. La coppia poco
dopo muore.
Intanto la sua numerosa
prole, che si sviluppa in circa 4 giorni, è già voracissima: le piccole larve
biancastre, simili a vermi, sembrano create esclusivamente per mangiare e
crescere il più in fretta possibile. Ad una velocità stratosferica le BSF
(Black Soldier Fly) effettuano la demolizione della materia marcescente,
acquisendo e stoccando il massimo dell’energia. Nel tempo necessario a
maturare, un metro quadrato di queste larve consumerà 15 Kg giornalieri di
materiale organico, qualunque sia la sua provenienza. Una fabbrica, insomma, di
un’efficienza inaudita!
Ebbene, è proprio
dall’approfondito studio della vita
della mosca-soldato che è nata l’idea
dell’insolito allevamento. Analizzando la velocissima crescita delle larve, una
parte modesta di esse viene lasciata evolvere diventando insetto (per
rinforzare le file dei riproduttori), mentre le maggior parte delle larve vengono
portate in biopausa a 10 gradi e poi congelate": diventeranno preziosissima
farina (parole dell'Unione europea), utilizzata nella produzione
di crocchette per cani e gatti o mangime per galline e pesci. Insomma un
business, a quanto pare, mica di poco conto!
Si, amici, il “business
degli insetti” sta decollando in tutto il Continente. Come avete potuto leggere
nel mio post su questo blog prima citato, Bruxelles ha appena sdoganato l'uso
della farina di tenebrio molitor (la camola della farina) per
l'alimentazione umana. In lista d'attesa per l'ok ci sono grilli, cavallette e
larve di api. Sulle aziende del settore piovono centinaia di milioni di
investimenti, in quanto il mercato per queste farine c’è, soprattutto perché l’Unione
Europea importa oggi l'80% delle proteine animali di cui ha bisogno, e gli
allevamenti di questi insetti sono un modo intelligente per coprire questo
deficit utilizzando i rifiuti che andrebbero sprecati.
Il futuro, per quanto
certa nostra mentalità abbia ancora un grande bisogno di maturare, vedrà
cambiamenti epocali. Le larve della mosca soldato, così come i diversi utilizzi
che si prevedono per diversi altri insetti, copriranno esigenze che non si
sarebbero potute soddisfare con le risorse precedenti. Per ora queste larve, è
dimostrato, riescono a smaltire enormi masse di scarti organici e, nel
contempo, consentono di produrre mangimi, biocarburanti e fertilizzanti, senza
sprecare materie prime. Indubbiamente c'è poco da dire: è una soluzione razionale. Le aziende già
entrate ed operative nel settore, come TicInsect, Ynsect, Enterra, Mealfood,
Agriprotein, Proteine e Innova, sono i leader continentali del settore, ed hanno
raccolto in soli tre anni 900 milioni di capitali di rischio per far partire il business.
Anche l’Italia è già entrata
nel business degli insetti. A Casalnoceto, in Piemonte, è nata la “Bef
Biosystem” che ha creato un eccellente impianto-laboratorio. Giuseppe
Tresso, Presidente esecutivo dell’azienda, ha detto: “Le Bugsfarm della Bef
Biosystem sono un esempio di scuola di economia circolare: Le larve crescono al
ritmo di 500 mila alla settimana in bio-convertitori scaldati dal calore degli
impianti di biogas che altrimenti andrebbe disperso; l'energia elettrica è garantita
da impianti fotovoltaici, l'alimentazione degli animali è a base di rifiuti
organici dell'industria alimentare o di cibo scaduto; Regioni e produttori
devono pagare fino a 200 euro a tonnellata per smaltirlo, noi lo ritiriamo
senza spese”. L'impatto ambientale alla fine è attivo: una microfattoria
della Bef - calcolato dai suoi progettisti - genera fino a 75 mila euro l'anno
di certificati bianchi, titoli (monetizzabili) di efficienza energetica.
Cari amici, la filosofia
dello spreco zero sta iniziando a prendere piede, sostituendo quella rovinosa "dell'usa e getta", ovvero del mancato riciclo. Basti pensare che la farina ricavata dalle larve oggi si
vende a 3.500 euro alla tonnellata, essendo richiestissima nell'alimentazione
per animali; grasso e cheratina delle mosche sono utilizzati in cosmesi e
farmaceutica, mentre lo sterco delle larve è un eccellente concime. Certo l'idea
di mettersi nel piatto una bella portata di insetti deve ancora maturare, perché
deve abbattere, in particolare in Italia, pregiudizi e resistenze. Sarà il
futuro a dirci quali cambiamenti saranno davvero necessari per la sopravvivenza
dell’umanità.
A domani.
Mario
1 commento:
Perchè hanno chiuso i manicomi? Li potevano riempire solo con i membri del WEF di Davos e le loro pazze idee! Il vero motivo per cui stanno spingendo questa folle idea è basato sull'assunto, folle, che i bovini con la loro flautolenza provocano i gas serra! Quindi bisogna eliminarli! E qual'è la soluzione? Allevare insetti! Peccato che tutti si dimenticano di alcune cose. Cose come i vulcani, la presenza in fondo agli oceani del metano idrato che si è accumulato sul fondo nei millenni. Una cosa che fa pensare che chi ha avuto questa idea ha bisogno di andare in qualche comunità di recupero per multimiliardari asini è: cosa diamo da mangiare agli insetti? La risposta sarebbe: piante e scarti alimentari. E come li produciamo, genio? Questo presuppone un sistema agro-industriale funzionante. Peccato che secondo quelli dell'ASPO Italia il picco del petrolio è stato raggiunto nel 2017...
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