Oristano 5 giugno 2021
Cari amici,
la rivoluzione digitale sta
facendo scomparire dai documenti un elemento fino ad oggi ritenuto essenziale
per la loro validità: la firma autografa, ovvero la sottoscrizione, spesso redatta
con penna stilografica e inchiostro indelebile! Scompare, dunque, uno degli
elementi basilari degli atti impegnativi, la “firma manuale”, che ne
dichiarava l’accettazione del contenuto e la validità. “Firma” deriva dal latino firmus,
col concreto significato di “fermo”, “solido”, “irremovibile”. Anche nella
lingua inglese il termine “signature” deriva da un’altra parola latina,
il verbo “signare”, che significa “marcare”, tracciare un “segno”, e quindi una reale “prova concreta”. In sostanza l’apposizione della “firma”, costituiva un segno grafico
inamovibile, unico, valido come prova.
Il ricorrere alla
sottoscrizione di impegni tracciando con la mano il segno di accettazione è un’usanza
che si perde nella notte dei tempi. Del resto la prima cosa che si insegna ai bambini
alle elementari è l’alfabeto, e di conseguenza una delle prime cose che danno soddisfazione al piccolo è
scrivere il proprio nome! Questo processo grafico è ormai talmente radicato che
risulta faticosissimo pensare di poter sostituire la nostra firma manuale con
la così detta “firma digitale”; un processo elettronico, quest’ultimo, che ci crea
non poche ansie, in quanto da quando è arrivato internet il furto di identità
digitale ha scalato la classifica delle nostre paure.
Che dire poi della
spersonalizzazione di un atto così impegnativo? L’idea che con un click, o
inserendo un codice PIN, noi abbiamo firmato un documento ci fa perdere tutta
la responsabile gestualità, imparata sin dall’infanzia, nell’apporre il nostro “segno”. E
ammettiamo anche che la cosa ci appare parecchio strana e anche poco “solida”! Eppure è dimostrato che la firma digitale, al pari della firma autografa su carta, a detta degli esperti
è in grado di garantire l’identità certa del sottoscrittore e la piena validità
legale del documento, che non può essere ripudiato dal sottoscrittore, una
volta firmato. In più, rispetto al cartaceo, la firma digitale garantisce che
il documento non venga modificato dopo la sottoscrizione, problema che nel
cartaceo non era completamente evitato. Vediamo allora, per conoscerla meglio,
in cosa consiste esattamente questa firma digitale.
Esistono quattro tipi di
firma digitale espresse in forma elettronica:
•La firma elettronica,
ovvero l’insieme di dati in forma elettronica riconducibili all’autore. È il
tipo di firma più debole. Ad esempio se associamo a una e-mail una persona
fisica sappiamo che le comunicazioni provenienti da quell’indirizzo saranno di
un dato autore. Ma può capitare che o per essere vittime di spam, oppure che
l’account di posta sia stato sottratto, che cada la certezza sull’autore delle
comunicazioni.
•La firma elettronica
avanzata. È questo un tipo di firma
che, allegando o connettendo dei dati elettronici ad un documento informatico, questa aggiunta ne garantisca l’autenticità e l’integrità. Per dimostrare il falso di questa
firma l’onere della prova spetta all’estensore. Sarà chi l’ha apposta che dovrà
dimostrare che non è stato lui. Una delle firme elettroniche avanzate più
diffuse è quella su tablet, detta “grafometrica”.
•La firma elettronica
qualificata. Questa, che è basata su un certificato rilasciato da
certificatori accreditati, risulta dare maggiori garanzie (tramite un dispositivo sicuro per la
creazione della firma) circa l’identificazione dell’autore. Può essere utilizzata
purché chi appone la firma e chi la accetta accettino gli stessi certificati
accreditati.
•La firma digitale.
Quest’ultima è un particolare tipo di firma elettronica avanzata, ancora più
sicura in quanto oltre che sul certificato è basata su chiavi crittografiche.
Queste chiavi sono due, una pubblica e una privata, per cui chi firma con
chiave privata vede attestato anche dal destinatario tramite chiave pubblica la
provenienza della firma e del mittente e l’integrità del documento firmato. Le
più diffuse sono smart card e token.
Cari amici, il progresso
tecnologico avanza in modo sempre più dinamico e veloce e credo che nessuno possa fermarlo. Delle firme digitali
prima indicate, l’ultima è certamente la più sicura, e anche la più complicata
nella sua struttura. In generale possiamo pensare che la firma digitale, con il
suo sistema di crittografia avanzato, alla fine risulti più certa, solida e
protetta della firma autografa, anche se passerà ancora del tempo prima che
nella mente di tanti di noi diventi norma psicologicamente accettata, e non - come adesso - l'eccezione!
A domani.
Mario
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