domenica, marzo 08, 2020

L’AGRICOLTURA PUÒ DARE UN’OPPORTUNITÀ DI LAVORO AI GIOVANI. L’ISMEA METTE SUL MERCATO 10 MILA ETTARI DI TERRENI DESTINATI AI GIOVANI (E NON SOLO) CHE VOGLIONO “RITORNARE ALL’AGRICOLTURA”.


Oristano 8 marzo 2020

Cari amici,

Innanzitutto, carissime amiche e lettrici del mio blog, un mio grande abbraccio virtuale per esprimere tutto il mio affetto: l'8 marzo che vi festeggia oggi, dovrebbe portare tutti noi uomini a riconoscervi finalmente quell'uguaglianza che da secoli Vi neghiamo! La mia speranza è che in tempi brevi uomini e donne possano fare strada insieme, camminare fianco a fianco, ALLA PARI, senza inutili e pretestuosi distinguo, senza inferiorità, senza sudditanza, riconoscendovi la dignità e la parità che meritate! Viva le donne, apprezziamo concretamente la loro capacità, la loro forza, il loro coraggio, la loro determinazione che spesso ha dimostrato di essere anche superiore alla nostra! Facciamo si che l'8 marzo di oggi diventi di 365 giorni all'anno!
Amici, oggi il mio blog parla di giovani e di speranze per il loro futuro. Che la mancanza di lavoro per i giovani sia ormai una triste realtà, non è certo una mia considerazione ma una verità incontestabile. Non è che le soluzioni non siano cercate, ma purtroppo, per mille ragioni, in tanti continuano ancora a ciondolare nullafacenti a casa dei genitori, oppure hanno preso la valigia e sono partiti all’estero in cerca di fortuna. Ebbene, per quelli decisi a restare e che manifestano una propensione per lo svolgimento di attività agricole, si aprono ora possibilità interessanti, offerte dall’ISMEA, che di recente ha immesso sul mercato circa 10 mila ettari di terreni coltivabili. 
Si, amici, anche se ai più sconosciuta, in Italia esiste una banca dati speciale dedicata all’agricoltura: è la Banca nazionale delle terre agricole, istituita nel 2016, che serve a mappare tutti i terreni agricoli che si rendono via via disponibili, anche a seguito di abbandono dell’attività produttiva e di prepensionamenti. L’obiettivo è quello di raccogliere e fornire tutte le informazioni necessarie sulle caratteristiche naturali, strutturali e infrastrutturali e sulle modalità di acquisto di questi terreni. Questa Banca Dati è gestita dall’ISMEA, che opera su tutto il territorio nazionale.
L'ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) è un Ente pubblico economico le cui funzioni istituzionali sono quelle di realizzare servizi informativi, assicurativi e finanziari per le imprese agricole, al fine di favorire l'informazione e la trasparenza dei mercati, agevolare il rapporto con il sistema bancario e assicurativo, favorire la competitività aziendale e ridurre i rischi inerenti alle attività produttive e di mercato. Questo Ente affianca le Regioni nelle attività di riordino fondiario, attraverso la formazione e l'ampliamento della proprietà agricola, e favorisce il ricambio generazionale in agricoltura in base ad uno specifico regime di aiuto approvato dalla Commissione europea.
Per perseguire i suoi scopi, anche di recente e nell’intento di dare un’opportunità per chi vuole dedicarsi e investire nell’agricoltura, ha immesso sul mercato oltre 10 mila ettari, l’equivalente di 386 terreni agricoli, che saranno venduti all’asta in Italia. L’elenco è disponibile sul sito Ismea, mentre le offerte vere e proprie potranno essere presentate tra il 27 aprile e l’11 di giugno. Gli appezzamenti sono quelli ora in capo alla Banca nazionale delle terre agricole, nata con la finanziaria del 2016 per rimettere in circolo i terreni pubblici in stato di semiabbandono. 
Seppure possano partecipare all’asta tutti i cittadini in possesso dei requisiti stabiliti, l’obiettivo principale rimane quello di favorire i giovani e il loro ritorno alla terra; i giovani infatti avranno una corsia preferenziale: mutui trentennali al 100% e sostegni ad hoc per l’imprenditoria agricola under 41. “Donne e nuove generazioni sono tra le parole chiave su cui siamo maggiormente impegnati. Per gli under 40 che scelgono di aprire una nuova impresa agricola, ad esempio, sarà lo Stato a farsi carico, per i primi due anni, dei contributi previdenziali”, ha detto il Ministro Teresa Bellanova durante il convegno “Seminiamo il futuro” al Maxxi di Roma, lanciando l’iniziativa.
Da questo bando, ISMEA conta di incassare almeno 130 milioni di euro. “Tutte le risorse ricavate dalla vendita di questi terreni verranno utilizzate per finanziare le iniziative imprenditoriali dei giovani agricoltori stessi, attraverso le misure del primo insediamento, del ricambio generazionale e dell’autoimprenditorialità”, ha detto Raffaele Borriello, direttore di ISMEA, che ha presentato la nuova asta insieme alla Ministra per l’Agricoltura Bellanova. 
Entrando nel dettaglio dei terreni messi in vendita, si scopre che il 68 per cento si trova tra Sicilia, Puglia e Basilicata, ma anche in Umbria, Toscana, Emilia, Veneto, Lombardia e Liguria. Si va dai vigneti agli uliveti, fino ai campi di cereali, con una superficie media di circa 26 ettari, decisamente più alta della media dei terreni nazionali che secondo l’Istat è di 8,4 ettari. Le manifestazioni di interesse potranno essere presentate fino al 19 aprile 2020, tutte le informazioni dettagliate si trovano sul sito ISMEA. In Sardegna è auspicabile che sulla stessa lunghezza d'onda si muova la nostra Regione Autonoma, considerato che di terre pubbliche libere ce ne sono tante!
Cari amici, l’Italia è leader in Europa per il valore della produzione agricola ed è anche prima per il numero di imprese agricole under 35. Su questa logica è auspicabile un ulteriore “ritorno dei giovani alla terra”, non solo e non tanto per la mancanza di altre opportunità professionali ma per quel sempre più diffuso interesse legato alla terra e all’ambiente, ora alimentato anche dalla maggiore sensibilità dei giovani per il tema della sostenibilità ambientale e da una maggiore consapevolezza del legame tra cibo e territorio. Interesse dimostrato anche dall’aumento degli iscritti al corso di laurea in Agraria.
Amici, non dimentichiamo che siamo "figli della terra", che ci nutre e da sostentamento, e curarla e renderla produttiva al meglio dovrebbe essere un interesse primario! La strada intrapresa da molto giovani, a mio avviso appare quella giusta, perché anche in futuro della terra non potremo mai fare a meno!
A domani.
Mario





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