Oristano 11 marzo 2020
Cari amici,
L’argomento di oggi è "La menzogna", il contrario de "La verità". Un argomento vecchio come il mondo,
se pensiamo che la prima bugia la dissero Adamo ed Eva appena giunti nel
Paradiso terrestre! E l’uomo, da allora, ha continuato a mentire sempre, per le
ragioni più disparate. Mentire è, ormai, un comportamento così diffuso che a
volte si mente anche senza un valido motivo. Ho già avuto modo in passato di parlare
dell’argomento su questo blog; per esempio con un mio post in data 18 luglio
2014, e, chi lo desidera, può andare a leggere ciò che scrissi allora cliccando
sul seguente link: http://amicomario.blogspot.com/2014/07/perche-ricorriamo-alla-menzogna-le.html.
Ebbene, voglio riprendere
l’argomento oggi, in quanto “mentire” è diventata un’abitudine sempre più corrente,
e proprio per questo cerco di ricordare ai tanti amici che mi leggono di stare attenti, se mentono, perché smascherare il bugiardo è più semplice di quanto si possa immaginare.
Certo, ci vuole un po’ di accortezza, ma se stiamo attenti e osserviamo con
grande attenzione il nostro interlocutore, ci accorgeremo subito che quanto ci
sta dicendo non è proprio del tutto genuino!
In realtà anche la
persona più allenata alla menzogna, per quanto possa essere capace di raccontare per bene le bugie con la bocca (ben allenata al mentire), c’è il suo corpo che parla e che la
gran parte delle volte lo tradirà e lo smaschererà, in quanto con i suoi
movimenti istintivi, ben più difficili da addomesticare, daranno all’interlocutore
del bugiardo la certezza che sta mentendo.
Il nostro corpo, amici, è
per natura soggetto a costante partecipazione emozionale. Le nostre emozioni hanno
dei riflessi autonomi che si ripercuotono sul nostro fisico e che difficilmente, anche
volendo, non siamo in grado di controllare! Una cattiva notizia ci turba, per
esempio, ci commuove e ci fa piangere, così come la comunicazione di una
vittoria o di qualcosa di piacevole, ci fa sorridere e fare salti di gioia, e
tutto questo in maniera quasi automatica, con delle reazioni spontanee fuori controllo.
Ebbene, anche quando il
nostro interlocutore, anziché dire la verità cerca di raccontarci un castello
di bugie, “cambiando le carte in tavola”, succede la stessa cosa. Mentre lui, anche
con finta naturalezza, cerca di mentire con la bocca, il suo corpo non si
comporta seguendo le sue parole, ma, guidato dall’emozione interiore che è cosa ben
diversa, assume atteggiamenti inequivocabili. I movimenti riflessi del suo corpo smentiranno quanto detto da lui con
la bocca (seppure abilmente costruito ad arte), in quanto difficilmente egli riuscirà
a controllare i movimenti del corpo!
Il corpo cari amici parla,
e a chi lo sa osservare, dice quanto e più della bocca! In noi, quando mentiamo,
tante cose cambiano: dal sorriso che diventa diverso al particolare movimento
delle gambe, dal modificato tono della voce al muovere velocemente del capo,
dagli occhi che non restano mai fermi ma che si muovono in svariate direzioni, alle
mani che si muovono nervosamente (spesso puntando anche il dito) e alle pause ben
più lunghe del normale o alla respirazione accelerata.
Smascherare i bugiardi, se
sappiamo osservare con attenzione il loro corpo, è possibile e neanche un’impresa
troppo difficile. Il linguaggio del corpo, ovvero tutta quella serie di
movimenti che vengono definiti “Comunicazione non verbale”, ci aiuta a capire,
a distinguere tra verità e bugie, in gran parte raccontate per nascondere la
verità. Proviamo a chiarire meglio.
Il sorriso normale, per
esempio, differisce molto da quello falso. Il sorriso autentico è l’effetto
della contrazione spontanea del muscolo zigomatico maggiore che, contraendosi,
solleva gli angoli della bocca inclinandoli verso gli zigomi; il sorriso
genuino è contraddistinto anche da una contrazione spontanea di un muscolo
dell’occhio noto come pars lateralis. Quando invece il sorriso è finto,
di maniera, ai lati degli occhi si formano delle piccole rughe, dette “zampe di
gallina”, mentre non risulta presente quel lieve abbassamento delle
sopracciglia che compare nel sorriso autentico.
Se poi osserviamo il
nostro interlocutore guardandolo dritto negli occhi, ci accorgeremo, se sta
mentendo, che non manterrà mai il nostro sguardo ma muoverà rapidamente gli
occhi altrove. “Gli occhi sono lo specchio dell’anima”, si diceva in
passato, e proprio per questo chi mente, chi ha paura, guarderà di qua e di là,
per terra o in alto, ma non negli occhi dell’altro. A volte, però, dobbiamo fare particolare attenzione, in quanto possiamo trovarci di fronte ad un bugiardo incallito, che, conoscono
bene i segreti del linguaggio del corpo, potrebbe essere capace di guardarvi
fisso negli occhi, quasi a controllare se la sua menzogna sta funzionando o
meno! Sta a noi capire meglio, anche da altri dettagli, se mente o meno.
Anche la voce, quando si
mente, subisce variazioni di non poco conto. Chi sta mentendo usa un tono che
suona più acuto e stridulo del normale; anche l’articolazione delle parole
subisce un’accelerazione e le parole vengono di frequente “mangiate” e il suo discorso
appare spezzato; inoltre, le pause fra le parole sono diverse dal suo solito: o
troppo brevi, oppure, in caso di difficoltà troppo lunghe. A parlare in modo chiaro
ed evidente sono allora le mani. Stringere nervosamente in mano qualcosa (schiacciare in continuazione il click della penna tenuta ben stretta, anche se non deve essere utilizzata per scrivere, serve al soggetto per smorzare il suo nervosismo), così come appallottolare nervosamente un foglio di
carta, sono sintomi inequivocabili del nervosismo scatenato dalla menzogna.
Anche le gambe e i piedi,
con i loro diversi movimenti e posture, possono tradire. La loro postura insolita indica
disagio: sollevare i talloni, piegare le gambe sul lato esterno, accavallarle
in continuazione tirando di continuo indietro i piedi, sono atteggiamenti che
esprimono difficoltà, quasi che le gambe debbano essere pronte ad una ipotetica “via di
fuga”! Anche toccarsi il viso o la bocca o mordersi continuamente le unghie,
sono segnali inequivocabili che rivelano che il nostro interlocutore ci sta
dicendo una bugia.
Cari amici, quelle
indicate sono solo alcune delle “espressioni del corpo” più usate dai mentitori, che però
in serbo ne hanno tante altre; come le forti reazioni di rabbia se si accorgono di
non essere creduti, oppure se sudano più del necessario, se parlano troppo lentamente
(quasi volessero costruire in quel momento la falsa storia che raccontano),
oppure se dopo un po’ cercano di cambiare argomento.
Facciamo attenzione, dunque, osserviamo
sempre il nostro interlocutore radiografando bocca e corpo: ricordiamoci che la menzogna, spesso, è
più presente della verità…
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento