Quanti portoghesi ancora sui nostri mezzi pubblici? Ora però....
Oristano
25 Aprile 2017
Cari amici,
Viaggiare a sbafo sui
mezzi pubblici è diventato per gli italiani uno sport sempre più in auge. L’evasione
del pagamento de biglietto da parte di chi usa i mezzi pubblici risulta ormai generalizzata:
si può addirittura affermare in questo caso che “tutto il mondo è paese”!
Cagliari, ovviamente, non è certamente una città diversa dalle altre e, anche
nella capitale dell’Isola, la percentuale dei portoghesi è risultata massiccia:
si calcola intorno al 20 % dei passeggeri, ovvero uno su 5 non paga il biglietto.
A Cagliari il
monitoraggio dell’evasione è iniziato nel 2005 (le misurazioni fino ad allora
venivano fatte solamente sui biglietti venduti, mentre ora esistono ben altri parametri);
esso partì dalla rilevazione della strana riduzione dei passeggeri che
risultava sui mezzi, analizzando l’ultimo biennio. Il calo fu attribuito, in un
primo tempo, alla crisi economica in atto che impensieriva non poco, ma gli
accertamenti fecero constatare, però, un’altra causa: una forte evasione.
Per porvi rimedio (il record
stabilito dai "portoghesi" che viaggiavano a sbafo sugli autobus era pari ad un passeggero su cinque) si cercò di aumentare i controlli: furono
assunti 14 nuovi controllori, ma anche questi non riuscirono a risolvere il
problema per la mancanza di una seria normativa che scoraggiasse in modo forte
l’evasione. Il problema manifestato a Cagliari, come dicevo prima, è luogo
comune: a Roma come a Bari o a Reggio Calabria le percentuali dei ‘portoghesi’
sono sempre alte, arrivando a superare, per esempio, anche il 30% a Bari. Ora, però,
le cose potrebbero cambiare drasticamente.
La ‘manovrina finanziaria’
(quella impostaci dall’Europa per sistemare i nostri malandati conti)
recentemente varata dal Governo e in dirittura d'arrivo come approvazione, tra le novità proposte cerca di mettere
una pezza anche alla massiccia evasione messa in atto dai viaggiatori dei mezzi
pubblici. Oltre ad autorizzare l’effettuazione di controlli a bordo anche a
personale esterno all'azienda dei trasporti (agenti accertatori), ha introdotto
dalle "misure urgenti per la lotta
all'evasione tariffaria", stabilendo multe fino a 200 euro per chi sale
a bordo privo del regolare biglietto. Attenti dunque, portoghesi incalliti, a
salire sull'autobus senza biglietto: la multa potrà diventare davvero pesante,
in quanto 200 euro non sono poca cosa!
"I gestori dei
servizi di trasporto pubblico - è scritto nel testo
della manovra - possono affidare la prevenzione, l'accertamento e la contestazione
delle violazioni anche a soggetti non appartenenti agli organici del gestore,
qualificabili come agenti accertatori". Le telecamere interne ai
mezzi di trasporto o sulle banchine possono fornire prove dell'evasione. La
violazione degli obblighi finanziari (pagamento della corsa) "comporta
l'applicazione di una sanzione pecuniaria da definirsi con legge regionale. In
assenza di legge regionale, la sanzione è pari a sessanta volte il valore del
biglietto ordinario e comunque non superiore a 200 euro".
In effetti l’inasprimento
delle sanzioni nei confronti degli evasori-portoghesi previste dalla manovra
riprende il contenuto di uno dei decreti attuativi della riforma Madia, rimasti
in sospeso dopo la bocciatura della Corte Costituzionale. Il testo Madia così
precisava: "Gli utenti dei servizi
di trasporto pubblico regionale e locale, in qualsiasi modalità esercitati,
sono tenuti a munirsi di valido titolo di viaggio, a convalidarlo all'inizio
del viaggio e ad ogni singola uscita, se prevista, in conformità alle apposite
prescrizioni previste dal gestore, a conservarlo per la durata del percorso e a
esibirlo su richiesta degli agenti accertatori. Per i titoli di viaggio la
convalida deve essere effettuata, in conformità alle apposite prescrizioni
previste dal gestore, in occasione di ogni singolo accesso ai mezzi di
trasporto utilizzati".
E' rimasta fino all'ultimo in bilico, invece,
un'altra misura della manovra-bis, sempre riguardante il trasporto pubblico
locale. Si tratta della detrazione al 19% per gli abbonamenti, fino ad un
massimo di 250 euro. I problemi, guarda caso, quelli relativi alla copertura finanziaria. Un analogo
intervento era stato sponsorizzato dal Ministero dei Trasporti nella legge di
bilancio 2017. L'ipotesi non aveva avuto però già allora fortuna proprio per
carenza di risorse.
Cari amici, la manovra
correttiva da 3,4 miliardi per il 2017 era considerata urgente dall’UE, che
chiedeva che venisse approvata entro Aprile, altrimenti il rischio concreto era quello di finire in procedura d'infrazione. Per l’Unione Europea la debolezza
strutturale dell'economia italiana è alla base del basso potenziale di crescita
e le attenuanti richieste dal ministro Padoan per il 2017 (il Tesoro ha citato
come giustificativo la bassa inflazione) non sono state accolte. Con queste
premesse la manovra in atto risulta più importante che mai.
Cari amici, credetemi:
in questo momento vedo l’Italia come quel nucleo familiare che avendo in
passato fatto troppo la cicala, oggi si ritrova col granaio vuoto e non trova
nessuna formica accondiscendente disposta ad aprire, nemmeno per pietà, il suo granaio. Il futuro,
in particolare per i giovani, non appare proprio luminoso…
A domani.
Mario
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