Oristano
9 Aprile 2017
Cari amici,
Bella e interessante serata
culturale, quella di Mercoledì 5 Aprile, svoltasi presso il salone S. Pio X del Museo Diocesano Arborense. Protagonista la Prof. Luciana Delitala Casagrande, storica dell’arte.
L'evento, organizzato da Luisanna Usai, Presidente del MEIC, si inserisce nel percorso di approfondimento
della riflessione su Maria, che da alcuni mesi vede impegnato il Movimento
sotto la guida dell’Assistente don Lucio Casula. Il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale che la Usai dirige, è presente ad Oristano dal 2007; costantemente attivo e impegnato è di valido
supporto alla Diocesi, condividendone la
mission di coniugare le ragioni della fede con quelle della storia e della
cultura, risultando un movimento aperto alle istanze del territorio sul piano
sociale, culturale, religioso.
Il Convegno del 5
Aprile, organizzato al Museo Diocesano, ha consentito di rendere edotto il
pubblico presente sulle varie forme pittoriche utilizzate nelle varie epoche per rappresentare le immagini della Sacra Vergine; la
professoressa Delitala lo ha fatto attraverso la ricostruzione di un percorso
iconografico molto interessante sulla diverse forme di rappresentazione, sia
pittoriche che statuarie, che si sono susseguite nei vari secoli. Sullo schermo,
a corredo della dotta esposizione, scorrevano delle belle immagini fotografiche, appositamente scelte per evidenziare la sequenza evolutiva.
Ha fatto gli onori di
casa l’Arcivescovo Mons. Sanna, coadiuvato dalla direttrice del Museo Arch.
Silvia Oppo, e dalla direttrice del MEIC Luisanna Usai. Dopo i saluti del
nostro Vescovo, la Prof. Delitala ha dato inizio alla relazione, partendo con la
proiezione delle immagini della Madonna realizzate nei primi secoli del
Cristianesimo, continuando poi col mostrare i cambiamenti avvenuti nei secoli successivi. Il
pubblico, aiutato dalle immagini che davano corpo alle parole, seguiva attento,
verificando, man mano che cambiavano gli stili, come le rappresentazioni sacre avevano subito
non poche modifiche.
Certo, un pubblico non
avvezzo a certe sottigliezze (io mi considero parte di questo pubblico) mai
avrebbe pensato, senza la precisa spiegazione della professoressa, il perché di
certi cambiamenti, di certe finezze pittoriche avvenute nella rappresentazione: dal mantello posto sul capo, al colore
dello stesso, dal resto dell’abbigliamento allo sguardo della Madonna e del
Bambino, rivolto spesso a guardare gli occhi della madre e altre volte, invece, indirizzato verso
l’osservatore dell’opera pittorica. Anche la posizione dei corpi rappresentati,
man mano che i secoli passavano, cambiava non poco: in relazione al periodo
preso in esame, sia la postura del dorso che quella delle gambe era resa più
consona ai gusti dell’epoca, pur non discostandosi esageratamente dalla
regalità della figura Mariana, che rimaneva sempre alta e invariata.
Cari amici, un grande plauso
all’iniziativa che la Presidente del MEIC Luisanna Usai ha voluto portare avanti, e che,
seguendo il percorso già messo in atto con l’Istituto di Studi Religiosi, con cui
si è stabilita un’intesa assolutamente positiva, intende migliorare, anche nella
nostra Diocesi, la cultura del Sacro. Il MEIC a mio avviso è uno strumento utile e importante: che opera bene; a chi
guarda il movimento da fuori, credo di poter dire che è un’aggregazione non esclusiva né escludente: sicuramente aperta
alle varie collaborazioni con altre realtà, sia ecclesiali che di volontariato, anche
relative ad ambiti differenti, non specificatamente comuni.
Un sincero grazie a Luisanna, per
il Suo impegno e la Sua dedizione!
Mario
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