Oristano 6 Aprile 2017
Cari amici,
Il Paese più felice al
mondo, nella classifica del World
Happiness Report 2017, è la Norvegia, che quest'anno si è insediata sul
podio più alto scalzando la Danimarca. L'Italia si è piazzata solo al 48°
posto, pur avanzando di 2 posizioni dalla precedente 50^ posizione. Il 5°
rapporto mondiale sulla felicità viene diffuso in una occasione particolarmente
adatta: il 20 Marzo, dichiarato “Giornata
internazionale della Felicità”, dalla Social
Foundations of World Happiness, nel quadro del programma mondiale lanciato
dalle Nazioni Unite nel 2012.
La top teen vede, dopo
Norvegia e Danimarca, altri 5 Paesi europei: l'Islanda, la Svizzera, la
Finlandia, i Paesi Bassi e la Svezia. Fra le prime dieci si piazzano anche il
Canada (7), la Nuova Zelanda (8) e l'Australia (9). Gli Stati uniti si sono posizionati
al 14° posto, davanti alla Germania (16), al Regno Unito (19) e alla Francia
(31). L'Italia, ha rosicchiato qualche punto, passando dal 50° al 48° posto,
preceduta dall'Uzbekistan e seguita dalla Russia, dal Belize e dal Giappone. In
coda alla classifica, buoni ultimi, i Paesi dell'Africa sub-sahariana, oltre
alla Siria e allo Yemen, Paesi tormentati da guerre fratricide; il Paese che
tiene l’ultimo posto, quello riservato alla nazione più infelice al mondo è la
Repubblica centrafricana.
A stilare questa
‘particolare’ classifica sono 3 ricercatori indipendenti: John Helliwell,
Richard Layard e Jeffrey Sachs, che la realizzano prendendo in considerazione 6 fattori:
il PIL per abitante, l'aspettativa di vita in buona salute, la libertà, la
generosità, l'assistenza sociale e la percezione della corruzione nelle Istituzioni.
La meticolosa ricerca viene ricavata ogni anno, intervistando oltre mille
persone in ognuno dei 155 Paesi presi in esame. A ciascuno viene posta una
semplice domanda: "Immagina una scala, con i gradini numerati da 0 a 10. La parte
superiore della scala rappresenta la miglior vita possibile per te e la parte
inferiore la peggiore. Su quale piolo diresti che ti senti in questo
momento?". Il rapporto inserisce nell'analisi anche le statistiche
fatte sui 6 fattori prima evidenziati.
Come appare evidente
molti Paesi europei occupano la parte alta della classifica, anche se per
alcuni, anche molto importanti, la perdita di posizione risulta evidente. Gli
Stati Uniti, per esempio, terzi nel 2007 tra i Paesi Ocse, nel 2016 sono
precipitati al 14° posto, a causa della netta
diminuzione della felicità, causata dal declino del sostegno sociale e dall'aumentata
corruzione, le stesse ragioni (ovviamente all’opposto) che continuano a portare invece i
Paesi scandinavi al top della classifica. Anche la Cina, nonostante la
situazione economica sia in crescita, resta nelle posizioni basse: è al 79°
posto; a pesare negativamente, nonostante la notevole crescita del reddito 'pro
capite' degli ultimi 25 anni, l'aumento della disoccupazione e la riduzione
degli ammortizzatori sociali.
Cari amici, l’amara
considerazione che si può fare, leggendo questa classifica è che
inequivocabilmente i soldi, da soli, non bastano a fare la felicità. I 4 Paesi
del Nord Europa (la Norvegia che quest’anno è al 1° posto mentre era 4^ nel 2016, la
Danimarca, a lungo il Paese più felice del mondo, l’Islanda e Svizzera), ogni anno
si giocano la prima posizione, in quanto risultano tutte al top per quanto riguarda l'insieme dei fattori in grado di sostenere
la felicità e che sono usati come 'misuratore'. Sono quelli prima indicati i fattori
importanti che contribuiscono a creare il benessere interiore, non certo il semplice
possesso di grandi quantità di denaro!
La cura della Comunità,
la libertà, la generosità nelle donazioni, l'onestà, la salute, il giusto reddito
e il buon governo, questo sono gli ingredienti base del vivere felici! La
Norvegia, vincitrice di quest’anno, è passata in testa non certo per il fatto che
possiede grandi ricchezze petrolifere, ma a dispetto di esse! Le politiche
ambientali in questa nazione sono diventate una pratica d'eccellenza. Dai
report possiamo apprendere che la Norvegia, scegliendo di produrre il petrolio
di cui è ricca in un modo in modo calcolato e non affrettato (con estrazioni lente), rinviando quindi
l’utilizzo di questa ricchezza per le generazioni future anziché nell’immediato, si è discostata
dal cosiddetto ciclo 'boom and bust'
(crescita veloce e crisi severa) che ha colpito molti altri Paesi ricchi di
risorse economiche. Il Paese, come sostiene il World Happiness Report, è unito
in questa politica ragionata, con i suoi cittadini
che hanno piena fiducia nell'operato dell'Amministrazione che li governa, fortemente uniti nell'impegno sociale: tutti
fattori questi che contribuiscono a mantenere la Norvegia tra i Paesi migliori
nella classifica della felicità.
Cari amici, che dire?
Una bella lezione di civismo e di fiducia nel futuro quella data da questi
Paesi, con un grande rispetto per le future generazioni!
Lasciare l’ambiente sano, con l’utilizzo delle politiche più accorte, significa rinunciare a qualcosa oggi per lasciare un mondo più vivibile ai nostri figli. Credo che dovremmo imparare molto da loro. Io spero che il loro modo di pensare diventi contagioso, virale: loro non hanno il nostro bel sole caldo, le nostre spiagge stupende, il nostro meraviglioso clima, ma nonostante ciò, anche se non sono stati privilegiati dalla natura, essi sono i primi a difenderla e a salvaguardarla! Se meditassimo, davvero, su tutto questo!
Lasciare l’ambiente sano, con l’utilizzo delle politiche più accorte, significa rinunciare a qualcosa oggi per lasciare un mondo più vivibile ai nostri figli. Credo che dovremmo imparare molto da loro. Io spero che il loro modo di pensare diventi contagioso, virale: loro non hanno il nostro bel sole caldo, le nostre spiagge stupende, il nostro meraviglioso clima, ma nonostante ciò, anche se non sono stati privilegiati dalla natura, essi sono i primi a difenderla e a salvaguardarla! Se meditassimo, davvero, su tutto questo!
Grazie amici, a domani.
Mario
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