Oristano
28 Aprile 2017
Cari amici,
I disturbi causati dall’ansia
sono sicuramente sempre esistiti, anche se nel mondo attuale essi rappresentano,
unitamente allo stress, la patologia più diffusa in assoluto non solo negli
adulti ma anche tra gli adolescenti, bambini inclusi. Si, l’ansia è un disturbo
che si sta diffondendo sempre di più e in tanti ne soffrono: in Europa sono preda
di questo male oltre 160 milioni di persone, mentre in Italia questo problema
attanaglia una persona su sei. Gli stati ansiosi, quando superano certi
livelli, debbono essere necessariamente curati in modo da poter essere dominati.
Originariamente chiamata “angoscia”, l’ansia ha preso nome dall’inglese anxiety, che identifica meglio lo stato ansioso derivante.
Originariamente chiamata “angoscia”, l’ansia ha preso nome dall’inglese anxiety, che identifica meglio lo stato ansioso derivante.
Il padre della moderna psicoanalisi,
Sigmond Freud, nella prima fase dei suoi studi attribuì la causa dell’ansia ad una
malformazione del nostro sistema neurovegetativo. Per lo studioso le turbe derivanti
dall’angoscia potevano essere
attribuite alle pulsioni sessuali represse, oppure essere il risultato
traumatico (seppure a distanza di molto tempo dalla nascita) del distacco dalla
madre. Successivamente Freud, ampliando i suoi studi, divise l’angoscia in 3
ramificazioni: la prima, di origine “esterna”, che mette in allarme il soggetto
di fronte ad un pericolo reale che lo minaccia, la seconda, di origine “interna”,
che insorge allorché il soggetto si trova gravato da un carico eccessivo di
stimoli che non riesce a controllare e la terza, sempre di origine interna, che
individua quel “particolare senso di angoscia” che scatta nell’individuo come “difesa”,
nel caso del ripersi di una situazione angosciante provata in precedenza.
Oggi l’ansia,
unitamente allo stress, è un problema (anzi una malattia) così diffuso che
costituisce uno degli argomenti più dibattuti nello studio dei comportamenti
umani. Circa lo stress ho già avuto modo di esprimere il mio pensiero anche
recentemente in uno dei post di Marzo scorso (per chi è curioso ecco il link: http://amicomario.blogspot.it/2017/03/lo-stress-uno-dei-mali-della-vita.html),
per cui oggi vorrei riflettere con Voi in particolare sull’ansia, che
aggredisce l’individuo sempre di più, a partire dalla più tenera età. Studi
recenti concordano nel definire l’ansia un male curabile, purché non lo si
sottovaluti, e si voglia trovare il giusto tempo per ridimensionarlo e renderlo
accettabile nella nostra vita.
Questo significa che
dobbiamo entrare in un certo ordine di idee, che dobbiamo crearci un percorso da seguire, rispettandolo e
applicandolo con costanza: ridimensionare (non certo eliminare) l’ansia
richiede del tempo e noi dobbiamo darglielo se vogliamo avere successo,
partendo da un concetto fondamentale: l’ansia è una reazione naturale
dell’organismo prodotta quando siamo di fronte ad uno stimolo o ad una
situazione di pericolo per la nostra sopravvivenza. Non dimentichiamo che è stata
proprio l’ansia a permettere all’uomo primitivo di non soccombere di fronte
agli animali feroci: affrontandoli con astuzia o fuggendo da essi. Scopo dell’ansia,
infatti, è quello di allertare l’individuo, aumentargli l’energia e le capacità
decisionali, per prepararlo ad affrontare al meglio il pericolo.
Oggi, con la convulsa
vita dell’età moderna, questo strumento di allerta è rimasto integro dentro di
noi: il problema sta nel suo utilizzo razionale, senza lasciarci dominare da
esso, ma utilizzandolo nella giusta maniera. Seppur vivendo in un mondo
avviluppato dallo stress, possiamo usare ancora dei “metodi naturali” per
combattere la nostra ansia, che si manifesta in tante nostre performances, da
quelle del lavoro a quelle relazionali, da quelle affettive e amorose a quelle
della perenne ricerca del risultato. Vediamo allora insieme qualche consiglio
per meglio affrontare i combattere gli eccessi dell’ansia che ci tormenta.
Quando l’ansia prende
il sopravvento (ci accorgiamo in quanto ci causa anche degli spasmi fastidiosi)
prendiamo senza indugio una camomilla e/o della Melissa (esistono
già delle miscele già pronte), prodotti che contengono degli antispasmodici che non solo
rilassano ma agevolano anche il sonno. Altro sintomo del nostro stato d'ansia è la nostra respirazione
diventata più accelerata: il cuore batte più velocemente e aumenta la sensazione di disagio. In
questo caso proviamo a concentrarci sulla respirazione: inspiriamo col naso facendo
respiri profondi e trattenendo un po’ l’aria, facendola successivamente uscire
lentamente dai polmoni. In tempi brevi ci ritroveremo più calmi.
Gli spasmi causati dall’ansia
(simili a quelli della fame) possiamo calmarli anche con una tavoletta di
cioccolato: bloccherà il naturale calo degli zuccheri nel sangue riportandoci
presto alla calma. Se, quando arriva l’attacco d’ansia, siamo in casa, possiamo
combatterlo in diversi modi; uno è quello di utilizzare l’olio di lavanda:
mettiamone qualche goccia nel fazzoletto e inspiriamo a lungo inalando il suo profumo,
ci calmerà presto. Se poi, chiudiamo gli occhi e ci estraniamo dal contesto
meditando e cercando di allontanare le possibili preoccupazioni, l’effetto sarà molto più
intenso e produttivo. Anche la cena dovrà essere leggera e facilmente
digeribile: utilizziamo il pesce, quello contenente gli omega3, e combatteremo
più facilmente lo stato ansioso. Anche bere una tazza di valeriana, sotto forma
di tisana, un'ora prima di andare a letto, ci rilasserà e distenderà i nostri
nervi.
Cari amici, considerato
che la gran parte di noi conduce una vita sedentaria, è necessario anche trovare i
giusti spazi per fare del movimento e per depurare il nostro corpo dalle
tossine. Mettere in calendario ogni tanto una sauna, passeggiare in campagna
con un gruppo di amici fidati, dialogare con loro sui nostri problemi (anziché chiuderci
in noi stessi), ci consentirà di gestire al meglio la nostra ansia e
affrontarla con razionalità, perché senza interventi ne diventeremo succubi e potrebbe davvero causarci seri
danni permanenti.
Che dirvi di più? Io credo
che qualsiasi cosa, se non si può eliminare, dobbiamo almeno imparare ad accettarla e, di conseguenza, cercare di conviverci nel modo migliore…
A domani.
Mario
Non lasciare che l'ansia ti tenga in gabbia...
Nessun commento:
Posta un commento