Oristano
18 Ottobre 2014
Cari amici,
tempo fa ho avuto
occasione, sempre su questo blog, di parlarvi degli “Orti Urbani”, un modo intelligente di utilizzare i terreni di
proprietà pubblica esistenti in città o nei suoi dintorni.
L’iniziativa,
portata avanti in molti centri urbani, compresa la nostra città di Oristano, ha già iniziato a
dare i suoi frutti: coltivare la terra non solo consente di fare movimento
salutare, di mangiare (e di far mangiare agli amici) con poca spesa le proprie
verdure, ma anche di ritrovare la voglia di dialogare con gli altri, con i “vicini
d’orto”, con i quali si scambiano informazioni e prodotti, in una sola parola riprendere
a ‘socializzare’.
Nelle mie lunghe
scorribande su Internet ho recentemente appreso che in America ha trovato “terreno
fertile” (bello anche il gioco di parole…) un’iniziativa simile, anche se sotto
certi aspetti più completa.
La bella idea è venuta nel 2012 ad un certo John
Edwards Van Deusen, un giovane texano iperattivo ma con le idee molto chiare, che ha
soprannominato il suo progetto “Foodisfree”,
ovvero cibo gratuito, da coltivare e poi dare gratuitamente agli altri come
dono. L’interessante iniziativa merita di essere raccontata.
Foodisfree Project è un
“progetto verde” che John ha messo in atto ad Austin in Texas, con un preciso
obiettivo: insegnare alle persone abitanti in città, e quindi poco capaci a
farlo, a coltivare il cibo e, poi, a condividerlo gratuitamente. Anche il nome
dato al progetto” Foodisfree”, sta ad indicare che il cibo, in particolare per
chi non può procurarselo deve venire dalla catena della solidarietà: perché “insieme”,
facendo crescere il cibo, si fa crescere anche la Comunità.
John Edwards Van Deusen
spiega con orgoglio a chi glielo chiede: "Il progetto è iniziato con un
giardino in cortile. Meno di 3 mesi più tardi, la maggior parte dei nostri
vicini ospitavano orti comunitari” Il giovane fondatore di Foodisfree
poi aggiunge: Stiamo documentando il processo produttivo, mentre continuiamo a
espanderlo, condividendo i nostri errori e successi, rendendo le informazioni
open-source e disponibili a chiunque, in tutto il mondo". Sul sito
internet messo a disposizione degli internauti è possibile scaricare il tutorial
su come costruire un orto urbano, su quali ortaggi coltivare, su come
realizzare le bombe di semi da veri giardinieri ninja.
Cari amici, come spesso
accade le buone idee sono spesso contagiose, così come la vera solidarietà. Cortili,
vie, giardinetti, tanti pezzi di terreno incolto in poco tempo hanno ripreso il
loro ciclo vitale, ridiventando fertili e riprendendo a produrre dopo anni di
abbandono. Prima ad Austin, poi in altre città che ne hanno seguito l’esempio,
tutto lo spazio cittadino possibile è tornato ad essere terreno coltivato; con
questa bella iniziativa, inoltre, si è dato luogo al “riuso” di molti materiali
considerati un rifiuto: come grossi bidoni, grandi cassette, e contenitori di
ogni tipo, che si sono aggiunti agli spazi di terreno incolti. Tutto il
possibile è stato utilizzato per far rinascere in città la vita vegetale. Vedere
germogliare alimenti biologici stagionali e locali, con l’entusiastico lavoro
di tanti volontari e con l’utilizzo solo di un po’ d’acqua è stato davvero
qualcosa di straordinario. "Questi giardini, che vengono offerti
gratuitamente, necessitano di poca manutenzione e hanno bisogno di essere
innaffiati ogni 2-4 settimane", ha raccontato sempre a chi lo intervistava
l’ideatore, il giovane John Edwards.
Come dicevo prima il grande
successo ottenuto ha contagiato prima gli altri quartieri della città per poi diffondendosi in altri centri. Nei quartieri, ravvivati con l'onda verde urbana, sono stati colonizzati i giardini delle scuole
elementari, i mercati degli agricoltori, gli spazi verdi intorno alle Chiese ed
alle piccole imprese; insomma ogni spazio abbandonato ha ritrovato nuova vita,
consentendo oltre che di abbellire aridi angoli urbani trasformati in
giardini, anche di offrire gratuitamente alle persone la possibilità di
consumare alimenti biologici, sani e freschi, a kilometro zero.
John Edwards, il
giovane “filosofo urbano” è felice
della propria intuizione e della sua bella trovata contagiosa. "Mai
sottovalutare il vostro potere di ispirare e influenzare la comunità intorno a
voi. Anche il più piccolo degli atti può diffondersi e dilagare",
ha riportato John Edwards sulla homepage del Suo sito internet. Un
monito che certamente gli da ragione: nella sua pagina facebook i suoi fan,
diffusi in tutto il mondo, sono ora più di 120 mila, molti dei quali postano
fotografie da ogni dove, esibendo i prodotti realizzati: sono mele, pomodori, e
una grande varietà di verdure che sono state coltivate per gli altri, e che
ogni giorno vengono messe a disposizione di chi ne ha bisogno.
Cari amici, la notizia
mi ha riempito, davvero, di gioia. Avevo già caldeggiato su queste pagine al
nostro Sindaco l’adozione degli orti urbani, ed il risultato ottenuto è sicuramente un
bel passo avanti. La notizia che ho voluto riportare è sicuramente un “ulteriore passo”, una bella
dimostrazione di attenzione, nei confronti di chi, particolarmente in città,
non ha i mezzi per consumare frutta e verdura, considerati gli alti costi di
acquisto.
Proviamo a pensare in
grande: se anche nelle nostre città si applicasse per bene questa iniziativa,
potremo dire anche noi di aver raggiunto in un colpo solo almeno tre risultati:
aver creato i presupposti per donare del cibo a chi ne ha bisogno, aver
contribuito ad abbellire la città, riuscendo anche a soddisfare il nostro Io (l’homo
donator è sempre presente dentro di noi).
Grazie amici della
Vostra sempre graditissima attenzione.
Mario
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