Oristano
28 Ottobre 2014
Cari amici,
sono sempre stato un
appassionato di fotografia. Già da studente (con pochi soldi) ero riuscito a
comprarmi un compatta di seconda mano, con la quale amavo immortalare i momenti
più significativi: dalle gite scolastiche alle sagre ed alle processioni che,
negli anni ’50 del secolo scorso erano, anche nei piccoli centri, molto sentite
e partecipate. Nel corso del tempo altre macchine si aggiunsero a questa prima
(che ancora conservo), fino alla mia obbligata conversione, come tanti altri,
al digitale che, proprio a causa dell’assenza di pellicole, fece sparire dal
mercato le macchine per la fotografia analogica.
Recentemente, nel mio
giornaliero girovagare su Internet, ho avuto modo di leggere che “FERRANIA”, la
gloriosa società che nel 2010 si “arrese” al digitale, cessando la produzione
di pellicole,era rinata a nuova vita. Se è pur vero che in questo mondo
nulla si distrugge ma tutto si “trasforma”, per Ferrania più che un ritorno al
passato, cari amici, credo si tratti di
un “ritorno al futuro”! Il merito di aver fatto risorgere dalle ceneri Ferrania
è da attribuirsi a due menti lungimiranti: Nicola Baldini e Marco Pagni, che
nel 2013 intuirono che l'azienda Ferrania avesse ancora molto
da dire e quindi un avvenire.
Fu così che l’anno
scorso Baldini e Pagni fondarono una nuova società, la FILM FERRANIA, che si poneva come obiettivo quello di riprendere la
produzione della storica fabbrica. E di storia, questa, ne aveva proprio tanta
e anche “particolare”! Nata nel 1882 come fabbrica di esplosivi (Società
Italiana Prodotti Esplodenti), col passare del tempo Ferrania diventò la più
famosa fabbrica di materiali fotosensibili al mondo, dopo Kodak e Agfa. Nel
1964 passò di mano, acquistata dalla 3M, ma pur di proprietà
"americana", il suo quartier generale rimase in Italia, in Liguria,
per oltre 35 anni. L’azienda, nonostante la concorrenza, confezionava un
prodotto di grande eccellenza: le sue pellicole sono state impiegate e
preferite da famosissimi registi come Fellini, Pasolini e Rossellini.
Oggi i due intelligenti
“salvatori” dell’antica fabbrica, per far in modo di riprendere la produzione
senza partire da zero, hanno recuperato tutto il materiale che era ancora
presente nell’antica fabbrica. Iniziativa necessaria, in quanto gli edifici dell’Azienda,
sono destinati ad essere demoliti entro il corrente anno. Considerato che il valore
del patrimonio aziendale era ancora consistente, e che di conseguenza l'acquisto
sia delle macchine che del magazzino risultava troppo oneroso (anche a causa
delle difficoltà che l'accesso al credito bancario oggi comporta), Baldini e
Pagni hanno intelligentemente pensato di rivolgersi alla nuova forma di credito
on line, ovvero al Crowdfunding, lanciando una campagna di raccolta fondi su Kickstarter. L’operazione ha avuto
molto più successo del previsto: ad oggi ha già superato i 250.000 $ richiesti
per il riavvio della fabbrica.
I preparativi per il
riavvio sono frenetici. Tanto per ricominciare, la produzione iniziale sarà del
tutto speciale: riguarderà l’immissione sul mercato di una versione “riveduta e
corretta” della Scotch-Chrome 100 ASA, tarata per luce diurna, nei formati 35mm
(36 pose) e 120 (medio formato) per la fotografia, e cartucce Super 8 da 16
metri e bobine da 30 metri in 16mm per la cinematografia. Questo primo lancio
sul mercato sarà un lotto speciale, in edizione limitata e numerata, che verrà
prodotta una sola volta. Gli appassionati, ne sono certo, si contenderanno
queste pellicole con grande passione!
Cari amici, se il
lancio della campagna di raccolta fondi sul mercato informatico ha avuto un
grande ed immediato successo, significa che gli appassionati dell’analogico non
sono mai scomparsi: anzi sono ancora tantissimi. In un mondo ormai quasi del
tutto passato al digitale, certamente la pellicola si ritaglierà uno spazio “di
nicchia”, per la perpetuazione e conservazione dell’immagine analogica. La
storia della fotografia (che ho avuto modo di ricordare su questo blog in
diverse puntate), non potrà mai essere raccontata senza passare attraverso la
pellicola, che per tanti anni ha
immortalato gli avvenimenti del mondo: dalle guerre agli eventi più importanti,
lieti e tristi, della vita civile.
Oggi quindi un grande
plauso a Nicola Baldini e Marco Pagni ed
alla loro apprezzabilissima idea di riprendere la produzione delle pellicole.
Un’iniziativa tesa non solo a salvare e rilanciare un interessante brand,
quello della produzione di pellicole, ma capace anche di trasmettere, anche
materialmente, ai posteri, la storia della fotografia.
Io personalmente sono
felice: potrò riprendere a fotografare…con grande gioia, con le mie belle macchine
fotografiche del secolo scorso!
Ciao a tutti.
Mario
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