Oristano
19 Ottobre 2014
Cari amici,
che Francesco Cossiga
sia stato uno dei grandi Presidenti della Repubblica credo che pochi possano
negarlo.
Su di Lui si è scritto tanto,
nel bene e nel male, ma nessuno può negare la sua acuta intelligenza e soprattutto
la lungimiranza. Ha lasciato questo mondo quattro anni fa, il 17 Agosto del
2010, e in quell’occasione, commentando proprio su questo blog la ricorrenza,
ebbi a scrivere che con Lui l’Italia e la Sardegna in particolare, avevano
perso un personaggio straordinario. Uomo difficile, certo, controverso, amato e
contestato definito anche, per le
sue forti esternazioni finali, “il
picconatore”.
Ieri, Sabato 18
Ottobre, nel grande salone della Citroen-Fasauto dell’amico Bastiano Salvietti
è stato presentato al pubblico oristanese un interessante libro che lo riguarda
“da vicino”. Il giornalista Pasquale Chessa e l’economista Paolo Savona hanno
dato alle stampe il volume “La Grande
Riforma Mancata”, storia del messaggio che Cossiga, allora Presidente della
Repubblica, inviò alle Camere il 26
Giugno del 1991. Messaggio che riletto oggi dimostra, senza ombra di dubbio, la
sua grande attualità. Le ottantadue cartelle del Suo
«Messaggio» furono, come Egli stesso scrisse nel libro «Carità di Patria» “l’estremo tentativo di affrontare con gli
strumenti della politica quel rinnovamento istituzionale e quell' adeguamento
costituzionale indispensabili per far diventare l' Italia una democrazia
«normale»”. Ma il Parlamento, commentò Cossiga nel libro, “discusse il messaggio con sufficienza, qualcuno
lo irrise perfino”. E tutto finì li, con le conseguenze che tutti ben
sappiamo.
Ebbene, cari amici, il
libro presentato ieri da Chessa e Savona, risulta di un’attualità
impressionante. A rileggere con attenzione il messaggio del nostro grande Presidente,
si rileva che esso esprimeva l’esigenza della improrogabile modernizzazione
dell' ordinamento politico italiano. Il mondo stava cambiando e anche le
vecchie norme andavano cambiate. Il mancato accoglimento delle proposte
formulate, impedì all’Italia di trovare la giusta via per superare le
difficoltà che, in tempi brevi portarono alla caduta della Prima Repubblica.
Riforme, quelle ipotizzate, che riguardavano il superamento del sistema
bicamerale, l’integrazione del Senato, e altre modifiche necessarie per “modernizzare” l’Italia,
compreso il suggerimento al Parlamento di aprire il Governo alle forze di
sinistra de PCI di Achille Occhetto. Le riforme proposte, a tutt'oggi in buona parte sono ancora da realizzare.
Il convegno-dibattito
sulla presentazione del libro è stato aperto da Giovanni Maria Dettori,
responsabile della Sede Regionale RAI per la Sardegna che, dopo i
ringraziamenti agli organizzatori, in primis al Cav. Sebastiano Salvietti, ha
introdotto per primo il Prof. Francesco Cesare Casula, storico di vaglia, che
ha ricordato l’amico Francesco Cossiga, più che il politico, persona di grande
spessore sotto tutti gli aspetti. A seguire ha preso la parola il Prof. Gian
Mario Demuro, costituzionalista, attualmente Assessore Regionale, che ha messo
in luce gli aspetti giuridici e costituzionali del messaggio di Cossiga, evidenziandone
luci ed ombre. L’On.le Giorgio Macciotta, che ha preso la parola dopo di Lui,
pur differenziandosi in alcuni punti da quanto affermato da Demuro, ha messo in
luce il clima politico del periodo, poco sereno e sotto certi aspetti
turbolento.
Successivamente si sono
alternati al podio i due autori del libro: prima Pasquale Chessa e poi Paolo
Savona. Chessa, amico personale di Cossiga, del quale è tutt’ora curatore dell’archivio
personale, ha ricordato anche le difficoltà in cui l’allora Presidente si
veniva quotidianamente a trovare, dai conflitti interni a quelli esterni.
Il
libro in effetti ripercorre e mette in luce il clima sociale e politico in cui
si dibatteva la Prima Repubblica che ormai si avviava al capolinea. Hanno concluso
l'incontro le considerazioni di Paolo Savona, che, vista la durata dei
precedenti interventi ha ridotto al minimo il Suo. Erano gli anni, ha
ricordato, dell’ingresso dell’Italia in Europa e delle prime difficoltà ad aderire
“a scatola chiusa” ai vincoli imposti. Cossiga ne era ben conscio, ma alla fine,
a differenza dell’Inghilterra che aderì all'Europa solo parzialmente, noi facemmo il grande
passo. Quello che successe dopo lo sappiamo, e oggi, se anche volessimo
riparare all’errore tornando indietro, lo sconvolgimento sarebbe tale, ha
detto Savona, che risulta difficile ipotizzare quale sarebbe il male minore. Cossiga, in quel famoso messaggio, riletto con
gli occhi di oggi, esprimeva il Suo punto di vista senza nascondimenti:
purtroppo le sue intuizioni furono ignorate. Al termine grandi applausi agli autori,
discussioni con i relatori e scambi di amicizia, conditi da uno splendido
buffet.
Cari amici, ho trovato sempre
interessanti gli incontri culturali portati avanti in questi anni dall’amico
Sebastiano Salvietti. Un sincero grazie all’imprenditore di successo che non si
limita ad occuparsi della Sua attività professionale, ma cerca di portare in
città eventi culturali che arricchiscono e danno prestigio.
Grazie a tutti Voi dell’attenzione.
Mario
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