Oristano
30 Ottobre 2014
Cari amici,
la nostra dieta quotidiana
ha sempre avuto grande dimestichezza con l’olio d’oliva, fondamentale componente
della così detta dieta mediterranea.
L’olivo, coltivato da millenni in Sardegna
oltre che in tutto il bacino del Mediterraneo, per il suo pregiato prodotto, l’olio
extravergine di oliva, ha fatto sì che la nostra alimentazione, nei secoli, avesse
come “dieta base” proprio questa preziosa sostanza. Oggi i nostri prodotti
alimentari sono famosi in tutto il mondo, più noti come “Dieta Mediterranea” e
apprezzati senza tentennamenti. Alla bontà dei cibi, di cui l’olio extra
vergine d’oliva e la base principale, si è piacevolmente aggiunto anche un
altro incredibile vantaggio: l’effetto benefico e protettivo che questa dieta
apporta al nostro organismo. Recenti studi scientifici e clinici, infatti, in
particolare uno studio risalente agli anni Ottanta, hanno messo in evidenza una
minore diffusione di tumori tra le popolazioni residenti nel bacino del
Mediterraneo.
Protagonista principale di questo risultato l’olio extra vergine
d’oliva, balzato agli onori della cronaca proprio per le sue accertate
proprietà anticancro. L’analisi della sua composizione ha messo in luce la
grande attività protettiva svolta sul nostro organismo e rinveniente
principalmente da tre gruppi di composti:
1) l’acido oleico che
costituisce il 72% dell’intero liquido;
2) i polifenoli che
sono un insieme di sostanze aventi azione antiossidante;
3) lo squalene che è un
precursore del colesterolo.
Ma come agiscono queste
sostanze nell’ambito di alcune forme tumorali particolarmente diffuse nella
popolazione? L’ossidazione di proteine, DNA e lipidi ad opera dei radicali
liberi è uno dei fenomeni chiave che possono portare alla trasformazione di una
cellula sana in una cellula tumorale. Per il meccanismo di ossidazione suddetto
si ritiene che il consumo di alimenti o integratori ricchi di antiossidanti
abbia un ruolo almeno parzialmente protettivo nei confronti dell’insorgenza
delle neoplasie. E’ stato infatti dimostrato che l’ingestione di composti
tossici prodotti dall’ossidazione dei grassi animali e vegetali esposti alle
alte temperature durante la cottura dei cibi, possa promuovere lo sviluppo di
tumori.
Prendendo come esempio
il cancro del colon-retto, un tumore
in netto aumento fra la popolazione, la protezione offerta dall’olio di oliva
extravergine dipenderebbe soprattutto dai fenoli che con la loro azione
antiossidante neutralizzerebbero i radicali liberi presenti nelle feci, che
risultano tossici e dannosi per la mucosa intestinale. L’acido oleico, invece,
agirebbe a monte, ossia prima ancora del processo digestivo, agendo anche nella
cottura dei cibi. Infatti, grazie alla sua stabilità alle alte temperature, i
cibi fritti nell’olio di oliva hanno un minore contenuto di prodotti di
degradazione dannosi, non solo per l’intestino ma anche per altri organi. L’olio
extravergine di oliva è risultato anche una delle più potenti armi contro il tumore al seno. Merito dei polifenoli,
capaci non solo di proteggere dalle neoplasie ma anche di attaccare e uccidere
le cellule del cancro. Lo certifica uno studio del dipartimento di Farmacia,
Scienze della salute e nutrizione dell’Università della Calabria.
Il cancro al
colon-retto, secondo per importanza solo al cancro alla mammella nella donna, precede
di poco quello al polmone e alla prostata, collocati al terzo posto. Una
neoplasia che in Italia, secondo le stime, colpisce circa 40mila donne e 70mila
uomini ogni anno. L’olio extravergine di oliva, dunque, svolge una importante
funzione preventiva: dose consigliata, tre cucchiai al giorno, mai meno di due,
per essere certi di avere incamerato la giusta scorta quotidiana di
idrossitirosolo e oleuropeina, gli straordinari polifenoli protettivi. Sono
proprio questi principi attivi (polifenoli) che rendono l’olio extravergine di
oliva una delle armi antitumorali più potenti. Sia come killer delle cellule
del cancro al seno, sia come efficace protezione dalle cellule neoplastiche del
colon.
Cibi
come farmaci, dunque, questa la “nuova frontiera”
della medicina, e l’olio extra vergine d’oliva è risultato uno dei più
importanti. Non solo olio, però, per la nostra salute. L’olio extravergine di
oliva da solo, spiegano i ricercatori, non basta.
Perché si possa parlare di
una reale barriera anti tumorale bisogna adottare una dieta che contenga anche altri
alimenti vegetali tipici della dieta mediterranea, anch’essi contenenti
efficaci componenti antitumorali: pomodori (utili nella prevenzione del cancro
alla prostata), cavoli e broccoli (chi consuma 5 o più porzioni la settimana
vede il proprio rischio di cancro alla vescica dimezzarsi), la soia (i fitoestrogeni proteggono dalla
maggior parte dei tumori dipendenti dagli ormoni come il cancro al seno), le
spezie (piante antinfiammatorie, anticancro e antimicrobiche), i funghi
(protettivi per il tumore del colon e dello stomaco), le arance (efficaci nel
prevenire neoplasie del tratto digestivo), il pesce (contiene acidi grassi
essenziali, omega 3, ottimi per proteggere sia dal cancro e dalle malattie
cardiovascolari), il tè verde (contrasta l’insorgenza dei tumori della pelle,
al colon, al seno e alla prostata).
Cari amici, se la dieta
mediterranea è così nota e diffusa nel mondo non è solo per la sua bontà, per
il suo gusto e sapore. La cosa bella è che fare questa dieta risulta così
piacevole che è quasi un peccato pensare che, allo stesso tempo, è validissima
anche come medicina preventiva! Magari le medicine per la nostra salute fossero
tutte così buone da gustare!
Grazie a tutti
dell’attenzione.
Mario
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