Oristano 2 gennaio 2025
Cari amici,
In Giappone, la vita
familiare e sociale ha stili di vita molto diversi dalla nostra cultura
occidentale; sono "modi di vivere" appartenenti ad una filosofia orientale di antico rispetto, che si sono tramandati nei secoli e che, oggi come ieri, influenzano notevolmente il ménage familiare, tra
cui, in particolare, le abitudini legate al riposo notturno delle coppie
sposate, sia quelle con figli che senza. L’educazione in Giappone, a differenza del nostro
stile di vita occidentale, enfatizza notevolmente l’indipendenza e la
disciplina, che iniziano fin dalla più tenera età. In concreto, la cultura orientale ha
sempre fatto sì che i rapporti tra uomini e donne mantenessero una certa
separazione e riservatezza, anche dopo aver deciso di fare vita insieme. come
nel matrimonio.
Parlando di coppie, come
indicato in premessa, in Giappone buona parte delle coppie sposate dormono in
stanze separate. A noi occidentali, a prima vista, questo può sembrare strano, in
quanto nella nostra cultura il dormire insieme nel letto matrimoniale è la norma consolidata. Nel Paese
del Sol Levante, invece, ragioni storiche e culturali hanno concepito questa
pratica di separazione, come il frutto di un affascinante intreccio di tradizioni, valori sociali e
psicologia individuale. Nella cultura giapponese, il letto (FUTON) è considerato un luogo di puro
riposo, separato dalle attività sessuali, che vengono spesso associate a luoghi ben diversi, come i love hotels o gli onsen (sorgenti termali). Questa
separazione tra spazi di sonno e spazi intimi riflette un profondo rispetto per l'indipendenza individuale, la pulizia e l’igiene, che sono valori centrali nella società giapponese.
Questa particolare tradizione orientale è confermata anche dal modello
di casa giapponese, che è progettata con stanze multifunzionali, dove
il letto (futon), è concepito in modo
particolare: viene riposto durante il giorno, trasformando la camera da letto in una stanza pluriuso. Questa
configurazione offre a ciascun membro della famiglia uno spazio proprio, anche
nel riposo notturno. La divisione dei letti tra marito e moglie è vista come
una pratica di corrente normalità, concepita nel pieno rispetto dell’altro.
Diverse sono le
motivazioni che nella cultura giapponese hanno portato a questa separazione
dei coniugi nelle ore del riposo. Una importante motivazione è derivata da
quella separazione e riservatezza prima accennata; è il rispetto reciproco che
impedisce di disturbare la qualità del sonno dell’altro. Ciò significa che un
partner mal sopporterebbe il sentire russare l’altro a fianco, oppure disturbare
il coniuge col sonno irrequieto, o con i calci in caso di incubi, ecc.. Di norma,
quando si ha la possibilità, la coppia dorme in camere separate, oltre che in
letti separati.
Altra valida motivazione deriva
dal diversi orari di lavoro della coppia, nel caso lavorino entrambi. La reale
autonomia, anche nel caso di possibili orari diversi tra i due (spesso gli
impiegati fanno straordinari o tornano a casa tardi se ‘devono‘ andare a bere
con i colleghi dopo il lavoro, in quanto questo stare insieme è motivo di forte
aggregazione), creerebbe sicure problematiche. Se dormissero nello stesso letto, l’uno,
rientrando dopo, trovando il coniuge addormentato lo sveglierebbe, e, anche la mattina, se uno dei due deve
alzarsi prima per preparare il BENTO (pranzo al sacco) per tutti in
famiglia, infastidirebbe sicuramente l’altro.
Un’altra valida motivazione, in presenza
di figli minori, è che solitamente le
madri giapponesi dormono con i figli quando sono ancora piccoli. Anche la
scienza ha dimostrato che dormire insieme è consigliato per la qualità del
sonno di entrambi. Così la mamma non deve alzarsi continuamente durante la
notte se il pargolo piange. Inoltre, la vicinanza tra i due aiuta il bambino a
mantenere una temperatura corporea e una frequenza cardiaca stabili nei primi
mesi di età. Il distacco (l'inizio per il piccolo a dormire da solo), avverrà crescendo, e ciò aiuta il piccolo a maturare una migliore
autostima e una più precoce indipendenza dalla famiglia.
Amici, è proprio vero che la
cultura orientale differisce molto dalla nostra! La filosofia giapponese, che
rispetto alla nostra concepisce una certa separazione e riservatezza nei
rapporti tra uomini e donne, crea legami alquanto diversi dai nostri, anche se ugualmente
forti. A dimostrarlo c’è il loro tasso di divorzi mediamente basso. In molti
casi la coppia, pur essendo finita dal punto di vista amoroso e sessuale,
continua a vivere nella stessa casa senza divorziare. E il dormire in
stanze separate di certo aiuta! Li chiamano “divorzi familiari” e consistono
nel mantenere formalmente solo l’apparenza di una coppia, sebbene i due coniugi siano ormai
emotivamente distanti l’uno dall’altro.
Cari amici, questo
millenario modello educativo applicato in Giappone, come accennato prima, parte dall’infanzia. Fin
da piccoli viene fortemente enfatizzata l’indipendenza e la disciplina. I
bambini sono incoraggiati a dormire presto da soli, maturando così quel senso
di autonomia che li forgia e persiste nell’età adulta. Questo approccio educativo
favorisce la formazione di individui autonomi e rispettosi degli altri, che,
anche da sposati, sempre nel pieno rispetto l’uno dell’altro, non sentiranno quindi il
bisogno di condividere (disturbandosi a vicenda) il loro spazio di riposo
notturno!
A domani.
Mario
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