Oristano 31 Dicembre 2016
Cari amici,
La mia riflessione di quest'ultimo giorno di Dicembre, che è anche quello che chiude l'anno 2016, è dedicata ad un "bene" che ritengo di grande importanza sociale, anche se col passare del tempo pare perdere lentamente ma inesorabilmente di valore: la Fedeltà. Il suo significato è ampio, spaziando in tutti i campi: dall'amicizia alla fede politica, da quella religiosa a quella aziendale, per arrivare a quella intimamente familiare, quella tra i coniugi, che decidono, unendosi in matrimonio, di fare vita insieme. Ebbene, proprio della fedeltà matrimoniale (quella sancita per legge dal nostro Codice Civile), voglio riflettere oggi con Voi, in quanto sembrerebbe destinata, come obbligo, a scomparire.
Il 25 Febbraio scorso i Senatori del PD hanno presentato in Parlamento un disegno di legge che chiede espressamente l’eliminazione dall’articolo 143 del Codice Civile la parte che impone l’obbligo di fedeltà tra i coniugi che contraggono matrimonio. Il disegno di legge, ora assegnato alla Commissione giustizia di Palazzo Madama, è composto da un solo articolo che, seppur stringato, è in grado di rivoluzionare l'intero Istituto del matrimonio.
Il 25 Febbraio scorso i Senatori del PD hanno presentato in Parlamento un disegno di legge che chiede espressamente l’eliminazione dall’articolo 143 del Codice Civile la parte che impone l’obbligo di fedeltà tra i coniugi che contraggono matrimonio. Il disegno di legge, ora assegnato alla Commissione giustizia di Palazzo Madama, è composto da un solo articolo che, seppur stringato, è in grado di rivoluzionare l'intero Istituto del matrimonio.
Come riportato dal
giornale Il fatto quotidiano, la
prima firmataria del DDL è la renziana Laura Cantini, seguita da “altri 11 senatori tra i quali la stessa
Cirinnà e Sergio Lo Giudice”. La senatrice Cantini, nelle diverse
interviste rilasciate ha detto che “L’obbligo di fedeltà è un retaggio di una
visione superata e vetusta del matrimonio: il giudice non può fondare la
pronuncia di addebito della separazione sulla mera inosservanza del dovere di
fedeltà coniugale. Inoltre, la legge 219 del 2012, ha superato la distinzione
tra figli legittimi e naturali, che rese fondamentale all’epoca l’obbligo di
fedeltà tra i coniugi”. Se approvata, la proposta di legge spazzerebbe
via, con un solo rigo, una delle basi su cui si basa la natura stessa del matrimonio,
regolato giuridicamente o consuetudinariamente, con determinati obblighi, praticamente da millenni.
La notizia della
proposta di legge (di cui pare che pochi per ora siano al corrente) comincia già ad essere riportata in "rete",
dando il via ad una battaglia che
si muove tra opinioni contrastanti. C’è chi è spaventato di fronte all’idea della
perdita di un valore sociale, sentimentale ed esistenziale importante, su cui da sempre si è basato
il legame coniugale, e chi invece plaude ai promotori della legge, sostenendo
che la fedeltà è un valore obsoleto che va abolito in quanto ormai nessuno lo
rispetta più.

Che dire, cari amici,
qui mi viene da sorridere amaro, pensando a quanto affermava una persona (tra l’altro
apparentemente colta e intelligente), pochi giorni prima di andare al voto per
il Referendum Costituzionale che si è appena concluso. La sua affermazione, tesa a
giustificare il SI nella consultazione referendaria, aveva questa come
motivazione: “voto SI perché intanto è necessario cambiare”, dimenticando o
ignorando che, spesso, cambiare non significa solo e sempre migliorare, ma anche
peggiorare lo status quo! Nel caso della proposta di legge che tende ad abolire
la fedeltà coniugale, io credo che l’eliminazione del rispetto di fedeltà reciproca non sia solo fine a se stesso, ma nasconda “dietro le quinte”
altri problemi, oltre quelli dell'aggiornameto della morale comune.
Dietro il cavallo di
Troia della concessa “libertà sessuale”, a mio avviso, ci sono anche implicazioni
di natura economica. Ora, nelle cause di divorzio, è il coniuge che tradisce a
pagare economicamente le conseguenze dell’infedeltà nei confronti dell’altro
coniuge. Il coniuge che tradisce perde dunque il diritto all’assegno di
mantenimento.
Il tradimento, tra l'altro, oggi che viviamo nell’era di Internet dove le 'piazze virtuali' abbondano e le chat e i contatti skype più o meno hot sono all'ordine del giorno, seppur virtuale, prende sempre più corpo; anche lo scambio di messaggi erotici, se dimostrati, sono capaci di far scattare l’addebito per tradimento, come già ha avuto modo di esprimersi anche la Cassazione con la sentenza 8929/2013).
Il tradimento, tra l'altro, oggi che viviamo nell’era di Internet dove le 'piazze virtuali' abbondano e le chat e i contatti skype più o meno hot sono all'ordine del giorno, seppur virtuale, prende sempre più corpo; anche lo scambio di messaggi erotici, se dimostrati, sono capaci di far scattare l’addebito per tradimento, come già ha avuto modo di esprimersi anche la Cassazione con la sentenza 8929/2013).

In realtà, è inutile negarlo, viviamo un globalizzazione a 360 gradi: dove anche i sentimenti, sono ormai asserviti solo ed esclusivamente al potente “Dio-Denaro”! Smontiamo, allora, pezzo dopo pezzo, uno dietro l'altro, i capisaldi del nostro codice morale! Uno di questi è proprio l’obbligo della fedeltà coniugale, a dire dei promotori retaggio obosoleto del passato, che il nostro Codice dovrebbe cancellare, in quanto quella morale è da considerarsi ormai superata.

Riflettiamo e pensiamoci sul serio su questa "proposta indecente", capace di portare ad una sicura involuzione della nostra società.
A domani.
Mario