sabato, maggio 03, 2014

L’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME, NATO PER LA DIFESA DEI LUOGHI SANTI E DELLA CRISTIANITA’: IERI CON LA SPADA, OGGI ATTRAVERSO IL SOSTEGNO AI PIU’ DEBOLI, UNA LOTTA CORAGGIOSA PER LA GIUSTIZIA E LA PACE, E LA TESTIMONIANZA DELLA FEDE CRISTIANA. 2^ PARTE.



Oristano 3 Maggio 2014
Cari amici,
dopo il post del 30 Aprile sulle origini dell’Ordine, oggi, nella seconda parte, riepiloghiamo la sua storia recente: evidenziando cos’è, oggi, quest’Ordine Cavalleresco e di cosa si occupano i suoi moderni cavalieri e dame nel Terzo Millennio, per perpetuarne l’antico impegno, nato con la spontanea e valorosa partecipazione alla difesa dei Luoghi Santi, con  la forza della spada.
Nella prima parte della storia dell’Ordine ci siamo fermati agli inizi del Milleottocento. L’Ordine, ormai, aveva perso gran parte del suo potere e delle sue proprietà, lontano dalla Terra Santa, ma voleva continuare ad esercitare la sua funzione di aiuto e sostegno ai cristiani ed ai Luoghi Santi. 
Artefice del rinnovamento dell’Ordine, come anticipato nella 1^ parte, fu il Pontefice, Papa Pio IX:  la Santa Sede, dopo diversi tentativi, riuscì a stipulare un accordo con la Sublime Porta (l’Autorità musulmana che dominava incontrastata in terra Santa), che consentì di ripristinare, nel 1847, il Patriarcato di Gerusalemme. Con questo accordo l’Ordine del S. Sepolcro tornò sotto la guida del suo antico e naturale capo: il Patriarca Latino di Gerusalemme. Papa Pio IX, poi, nel 1858, mise mano alle regole dell’Ordine, ne modificò la Costituzione e adottò un nuovo Statuto, dando un assetto più moderno alla struttura. L’Ordine venne posto direttamente sotto la protezione della S. Sede e la reggenza affidata al Patriarca Latino. Il Pontefice, inoltre, definì il “nuovo e fondamentale ruolo” dell’Ordine: il mantenimento delle opere e delle strutture del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Negli anni successivi il Pontefice Leone XIII, con Lettera Apostolica del 1888, estese alle donne “che si fossero distinte tra le altre per la pietà, la generosità e lo zelo verso la religione cattolica”, l’onore di appartenere all’Ordine del S. Sepolcro. L’innovazione era puramente apparente poiché, in effetti, era un ritorno all’antico, in quanto le Canonichesse del S. Sepolcro erano state create, diversi secoli prima, da S. Elena. L’ingresso concesso nuovamente alla Dame, allora chiamate “Matrone del S. Sepolcro”, rappresentava la continuazione ideale di un’antica tradizione.
Nel 1906 Papa Pio X, ampliando le innovazioni fatte da Pio IX (che aveva introdotto nell’Ordine, al posto del solo grado di cavaliere, tre gradi di appartenenza: Gran Croce, Commendatore e Cavaliere), assimilò l’Ordine nelle decorazioni agli altri Ordini sacro-militari, decorandolo di un trofeo militare. Lo stesso Papa era il massimo vertice dell’Ordine (Gran Maestro), mentre il Patriarca di Gerusalemme rivestiva la carica di Luogotenente. Successivamente, con Breve del 1928, Papa Pio XI stabilì che l’Ordine dipendesse esclusivamente dall’autorità del Patriarca di Gerusalemme, che divenne anche Gran Maestro dell’Ordine. Pio XII nel 1949 stabilì che il Gran Maestro dell’Ordine fosse, invece,  un Cardinale di Santa Romana Chiesa, assegnando al Patriarca di Gerusalemme la prerogativa di Gran Priore. Giovanni XXIII nel 1962 e poi Paolo VI nel 1977, diedero un ulteriore impulso inserendo nello statuto norme più precise al fine di consentire un’azione più coordinata ed efficiente.
Nel Febbraio del 1996 il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II (oggi Santo) ha “elevato” la dignità dell’Ordine: assegnandole il ruolo di “Associazione Pubblica di fedeli”, eretta dalla Sede Apostolica a norma del can. 312 par.1. L’associazione gode di personalità giuridica, sia canonica che civile. Anche lo Stato Italiano, riconosce l’Ordine: con R.D. del 10 Luglio 1930, n° 974, Art. 3, venne autorizzato l'uso nel proprio territorio delle onorificenze dell'O.E.S.S.G., autorizzazione riconfermata espressamente dalla Legge 3 Marzo 1951, n° 178, art. 7, comma 3, della Repubblica Italiana. Pertanto in Italia, l'Ordine del Santo Sepolcro, è riconosciuto "Ex Lege", come per il Sovrano Militare Ordine di Malta. Per sottolineare e rafforzare i vincoli dell'Ordine, Sua Eminenza il Gran Maestro ha di recente istituito, con particolare solennità, nell'ultima domenica del mese di Ottobre, la celebrazione della festa dedicata alla sua Celeste Patrona, la Beata Vergine Maria Regina della Palestina.
Prima di chiudere vorrei aggiungere una curiosità, inerente il protocollo ed i riconoscimenti attribuiti dal Vaticano ai vari Ordini Cavallereschi. La Santa Sede, interpellata circa il  proprio atteggiamento nei confronti di Ordini Equestri dedicati a Santi o aventi intitolazioni sacre, ha confermato nel 2002 con una nota autorizzata dalla Segreteria di Stato che: "la Santa Sede, oltre i propri Ordini Equestri, riconosce e tutela solo due Ordini cavallereschi: il Sovrano Militare Ordine di Malta e l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme". 

La precisazione non si esprime sulla precedenza tra i due Ordini, pur citando per primo l'Ordine di Malta. La questione della precedenza tra queste due Istituzioni è oggetto di una lunga controversia: alcuni affermano che l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme abbia la precedenza su quello di Malta, basandosi sulla bolla "In supremo militantis Ecclesiae" di Benedetto XIV (1746), emessa prima della rifondazione dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme da parte di Pio IX (1847), nella quale il Papa stabilisce la precedenza dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme su tutti gli altri, ad eccezione di quello dello Speron d'oro; altri attribuiscono la precedenza all'Ordine di Malta, basandosi sul suo “carattere sovrano”, ma tale precedenza non è mai stata condivisa dalla Santa Sede. La regola per lo più seguita, almeno su base consuetudinaria, vede la precedenza dell'Ordine di Malta. Il cerimoniale della Repubblica Italiana dà la precedenza alle insegne dell'Ordine di Malta anche rispetto a quelle degli ordini della Santa Sede, mentre in tutti gli altri Stati Sovrani esteri questa consuetudine non viene rispettata perché priva del benestare papale.
Questi i riferimenti storici più importanti su questo antico Ordine Equestre: importanti sì, ma non determinanti, per i compiti ai quali oggi l’Ordine è chiamato. Il suo percorso storico deve essere “di aiuto e monito” al cavaliere odierno che intende entrare a far parte di un Ordine antico e glorioso, per aiutarlo ad improntare la sua vita seguendone le precise regole e manifestando la stessa fedeltà e dedizione degli antichi crociati. L’Ordine al giorno d’oggi ha ben altri compiti, diversi da quelli di ieri: obiettivi da raggiungere non più con l’uso della spada ma ugualmente impegnativi, che vanno assolti con forza e determinazione, oggi come ieri. Le doti dell’odierno cavaliere e della dama che intendono entrare a farne parte, devono essere simili a quelle dei loro predecessori.
L’odierno Statuto dell’Ordine indica chiaramente gli scopi e gli impegni che si assumono gli odierni appartenenti all’antica e nobile Istituzione:
-Rafforzare nei suoi membri la pratica della vita cristiana, in assoluta fedeltà al Sommo Pontefice e secondo gli insegnamenti della Chiesa, osservando come base i principi della carità dei quali l’Ordine è un mezzo fondamentale per gli aiuti alla Terra Santa;
-Sostenere ed aiutare le opere e le istituzioni culturali, caritative e sociali della Chiesa Cattolica in Terra Santa, particolarmente quelle del Patriarcato Latino di Gerusalemme, con il quale l’Ordine mantiene legami tradizionali;
-Zelare la conservazione e la propagazione della fede in quelle terre, interessandovi i cattolici sparsi in tutto il mondo, uniti nella carità dal simbolo dell’Ordine, nonché tutti i fratelli cristiani;
-Sostenere i diritti della Chiesa Cattolica in Terra Santa.

L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme è l’unica Istituzione laicale dello Stato Vaticano a cui, come già detto, è affidato il compito di sopperire alle necessità del Patriarcato Latino di Gerusalemme e di tutte le attività ed iniziative a sostegno della presenza cristiana in Terra Santa. Le oblazioni dei suoi membri rappresentano dunque la principale fonte contributiva istituzionale del Patriarcato.
L’organizzazione centrale dell’Ordine del Santo Sepolcro è così strutturata:
- il Gran Maestro, un Cardinale di Santa Romana Chiesa, nominato da Sua Santità; 
- il Sommo Pontefice, che regge e governa l’Ordine attraverso il Gran Maestro;
- il Patriarca Latino di Gerusalemme, che è anche il Gran Priore dell’Ordine;
 - un Ufficio di Presidenza, di cui fanno parte un Governatore Generale e tre Vice   Governatori Generali;
 - un Gran Magistero, avente funzioni consultive; esso è composto di non più di 18 Membri nominati dal Gran Maestro. La struttura operativa si articola poi su due distinte gerarchie, quella Ecclesiastica, cui è affidata la responsabilità dello sviluppo spirituale dell’Ordine, sotto la guida del Cancelliere e del Cerimoniere, e quella Laica, cui è affidata la responsabilità gestionale dell’Ordine sotto la guida del Governatore Generale. L’organizzazione territoriale si configura in Luogotenenze (una o più per ogni Stato), ciascuna guidata a sua volta da un Luogotenente laico, da un Gran Priore e da un Consiglio. Le Luogotenenze sono suddivise in Sezioni, che a loro volta, se ne esistono i presupposti, possono essere suddivise in Delegazioni. Il Luogotenente, i Presidi (Responsabili delle Sezioni) ed i Delegati (Responsabili delle Delegazioni), sono affiancati da una struttura Ecclesiastica parallela costituita dai Priori rispettivamente di Sezioni e Delegazioni.
L’Ordine è attualmente presente in quasi tutte le nazioni del mondo: conta 52 Luogotenenze (24 in Europa, 15 nel Nord America, 5 in Sud America, 6 in Australia ed Estremo Oriente), con un numero di appartenenti attivi, cioè di coloro che partecipano alla sua vita nell’impegno di servizio e di carità assunti all’atto dell’ammissione, di oltre 23.000. In relazione alle esigenze economiche del Patriarcato Latino di Gerusalemme e delle altre Istituzioni Cattoliche, che ivi operano a supporto della presenza cristiana in Terra Santa, l’Ordine cerca di sopperire come meglio possibile. La strategia dell’Ordine è stata e continua ad essere quella di portare i cristiani di Terra Santa ad un livello culturale e professionale tale da consentire loro un inserimento attivo nella vita sociale del proprio Paese, a pari livello degli appartenenti ad altre professioni di Fede.
Dalla fine del secolo scorso ad oggi l’Ordine ha finanziato la realizzazione e la gestione, oltre alle tradizionali attività diocesane, anche di ben 40 asili nido, 40 scuole elementari, 26 scuole medie e 7 licei, in Israele, Palestina e Giordania, con un personale di oltre 800 docenti e più di 100 religiose. Queste scuole ospitano, oggi, circa 18.600 allievi distribuiti nelle varie classi.  Le scuole sono frequentate mediamente da un 65% di Cristiani (tra cattolici, ortodossi, etc.) e da un 35% di Musulmani. I costi di gestione del Patriarcato e delle sue 68 Parrocchie, i salari dei circa 1.500 Insegnanti ed Impiegati delle strutture scolastiche, i costi del Seminario Patriarcale e degli Orfanotrofi e Dispensari, nonché delle nuove iniziative e degli altri progetti del Patriarcato (inclusa la costruzione di alloggi per le giovani famiglie), sono ingenti e continuano ad aumentare, gravando sull’Ordine, e quindi possono essere sostenuti solo grazie alla generosità dei suoi Membri attivi. Quanto realizzato non è certamente che una goccia in un mare di bisogni e di necessità che stentano a trovare copertura. Tutti i cavalieri lo sanno e contribuiscono, come possono, anche andando personalmente in Terra Santa, a toccare con mano quanto bisogno ci sia di ciascuno di loro.

Cari amici, come ho detto all’inizio da molti anni appartengo a questa nobile Istituzione. Oggi, che ho la responsabilità di una Delegazione (quella di Oristano e Provincia) posso dire che sono felice di essere entrato a farne parte. Non mi ha certo aggiunto nulla (in onori) al mio precedente impegno di cristiano, ma sicuramente l’idea di poter contribuire, anche se in minima parte, ai bisogni della Terra Santa mi da conforto. Credo che anche oggi, nel Terzo Millennio, la cristianità abbia ancora tanto bisogno di cristiani attivi, e anche di numerosi cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che con grande spirito di servizio continuino a contribuire alla difesa del cristianesimo nel mondo, in particolare dei luoghi che videro la nascita e la morte di Nostro Signore Gesù Cristo.
Grazie, cari amici della Vostra attenzione.
Mario

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