giovedì, dicembre 12, 2013

AD ORISTANO L’11 – 12 – 13 – DICEMBRE IL 6° SALONE DELL’ORIENTAMENTO, PER DARE AI GIOVANI UN INDIRIZZO PER IL LORO FUTURO. CON UN’OCCHIO ALLA RISCOPERTA, IN CHIAVE MODERNA, DEGLI ANTICHI MESTIERI. UN “RITORNO AL FUTURO” CON RADICI NEL PASSATO!



Oristano, 12 Dicembre 2013,
è in corso, da ieri 11 Dicembre, l’iniziativa dei Giovani Imprenditori di Confindustria di Oristano che, attraverso uno “Workshop” cognitivo e formativo, cerca di dare il giusto indirizzo  ai giovani che stanno terminando gli Istituti Superiori; un aiuto, insomma, perché possano fare una scelta ragionata su quello che potrà essere il loro futuro. La brillante iniziativa, portata avanti dal Gruppo Giovani di Confindustria Oristano, in collaborazione con la Camera di Commercio provinciale ed il Consorzio Uno, costituisce la 6^ edizione del Salone dell’Orientamento, evento formativo rivolto agli studenti di quinta superiore di tutta la provincia, messo in calendario ad Oristano mercoledì 11, giovedì 12, e venerdì 13 Dicembre 2013. Una tre giorni interamente dedicata all’orientamento dei giovani verso il mondo del lavoro, dell’impresa e della formazione.
Questo corso di formazione ed informazione proporrà anche quest’anno la collaudata formula delle due mattinate di workshop e laboratori, mercoledì 11 e giovedì 12, e la terza venerdì 13, che sarà quella conclusiva;  mattinata, quest’ultima, dedicata al Convegno-Spettacolo intitolato “Jump in the Mirror” presso il Teatro Garau.

“Tantissimi i relatori e gli ospiti che hanno già iniziato ad alternarsi ai tavoli formativi nelle numerose location scelte per ospitare la manifestazione”, dice con orgoglio Alex Vagnozzi, Presidente dei giovani industriali. “Grandissimo lo sforzo messo in campo dai giovani di Confindustria Oristano per realizzare un evento ad altissimo tasso formativo, mirato a mostrare ai ragazzi, nei fatti e non solo con le parole, uno spaccato delle opportunità professionali e accademiche che li aspettano nel loro imminente futuro”, osserva Giuseppe Ruggiu, Presidente di Confindustria Oristano.
Oltre duemila e trecento gli studenti coinvolti nei tre giorni di orientamento. Venti workshop gestiti dai giovani di Confindustria ed incentrati su Arti e Mestieri, Libera professione, Net generation, ComunicAzione, Turismo e ricettività, Agricoltura 3.0, Medicina e Sanità, Green economy e Trucco e Parrucco. In dettaglio, due workshop sulle biotecnologie industriali e quattro laboratori didattici (all’interno degli workshop Agricoltura 3.0 e Turismo e Ricettività) promossi dal Consorzio Uno relativi ai corsi di laurea in Economia e gestione dei servizi turistici, Tecnologie viticole, enologiche, alimentari, e Biotecnologie industriali.
La riscoperta da parte dei giovani del lavoro artigianale (ancorché applicato diversamente da ieri, in una nuova forma più acculturata e creativa), in un periodo come quello che stiamo attraversando, è diventata quasi una necessità: applicare nuove formule per comprimere lo spreco delle risorse, abbassando se non addirittura eliminando, la politica dell’usa e getta. E’ il fiorire di una nuova “Iniziativa Artigianale” più professionale,  che fa riscoprire, però, mestieri che lentamente ma inesorabilmente stavano praticamente scomparendo. Parlo dei sarti, dei meccanici, degli artigiani del legno, del vetro, dei metalli: messi da parte dalla grande industria che, con la sua gigantesca potenza, era capace di uniformare tutto, mettendo, però, al tappeto una miriade di piccole attività artigianali, che prima costituivano l’eccellenza nella capacità creativa e nella qualità.
Oristano segue l’onda, la spinta di questo “Nuovo Vento” che ha ripreso ad attraversare la nostra penisola italica, messa al tappeto da tempo da una crisi senza fine. Dal Nord al Sud ed alle Isole, è un lento rifiorire di piccole attività messe in piedi da quella miriade di giovani capaci, eppure senza lavoro; giovani intelligenti, preparati, ai quali la nostra generazione ha sostanzialmente “rubato” il futuro. Contribuiamo almeno, noi generazione colpevole, a sostenerli in questo sforzo che da soli certamente non potrebbero sostenere. Ecco il reale scopo di questa lodevole iniziativa, portata avanti dai Giovani Industriali di Oristano.
Cario amici, pur nell’apparente ritorno all’antico, questa piacevole riscoperta delle antiche professioni artigiane, è però qualcosa di diverso, un “mix di nuovo e vecchio insieme”: un modo moderno di rivisitare il passato.  La conservazione e la tutela delle attività artigianali, soprattutto in un periodo di crisi occupazionale come quella che stiamo attraversando, possono rappresentare un’occasione per giovani e adulti disoccupati, per mantenere e riscoprire le tradizioni del territorio di appartenenza e usufruire di opportunità che, se non accompagnate e guidate, difficilmente potrebbero diventare reali occasioni di lavoro. Ecco perché l’iniziativa presa dai Giovani Imprenditori di Confindustria di Oristano è l’iniziativa giusta nel momento giusto!
Ho letto di recente che questo fermento è in atto in tutta l’Italia. Anche capitani d’industria di spessore hanno riaperto le porte alla rinascita dell’artigianato. L’industriale Brunello Cucinelli (Castel Rigone, 3 settembre 1953), stilista e imprenditore italiano, fondatore della società per azioni omonima che si occupa della produzione di abbigliamento pregiato in cashmere, ha recentemente avviato una scuola speciale: quella dei mestieri, a Solomeo (Perugia). A Ottobre scorso per sua iniziativa ha aperto i battenti una scuola professionale, dove 20 ragazzi seguono corsi di alta e qualificata formazione artigianale. Gli allievi, scelti attraverso un bando pubblico, sono da lui retribuiti con una borsa di studio di 700 euro, per seguire cinque ore quotidiane di lezioni, fino a giugno. In questo primo anno, i corsi verteranno sul rammaglio e sull’arte del rammendo "due delle più antiche e virtuose tecniche artigianali nel settore della maglieria" a giudizio dello stilista. Nel corso dell'anno i ragazzi potranno "respirare l'aria dell'azienda" e poi decidere sul loro futuro. "Non vincoliamo nessuno. Una volta formati, gli allievi potranno decidere di volare a New York o Parigi e rendersi conto che un buon artigiano può arrivare a guadagnare stipendi decisamente interessanti grazie alla manualità e alla creatività", spiega l'imprenditore .

Cari amici, forse è davvero arrivato il momento in cui, toccato il fondo, possiamo dire di aver iniziato a risalire la china. Ora, rimboccandoci tutti le maniche, possiamo iniziare a ridare dignità, speranza, e avvenire, a quell’immenso popolo di giovani che oggi, sfiduciato e stanco, cerca oltralpe un futuro. Dobbiamo essere noi a darglielo, i tempi dell’emigrazione, anche se non più con la valigia di cartone chiusa con lo spago, devono essere solo un lontano ricordo, finiti per sempre!
Mario

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