mercoledì, dicembre 11, 2013

LA SARDEGNA E LE SUE RISORSE INUTILIZZATE. LA LANA DI PECORA: DA SCARTO, RIFIUTO SPECIALE, A PRODOTTO DI ALTA TECNOLOGIA. UN ISOLANTE TERMO-ACUSTICO INEGUAGLIABILE.




Oristano 11 Dicembre 2013

Cari amici,

che la Sardegna sia una “miniera” di prodotti che potrebbero creare non solo lavoro ma anche molto benessere, credo non sia io il primo a sostenerlo. Il male di noi sardi è un altro: quello di credere poco in noi stessi, di considerarci, a ragione o a torto, succubi di altri (convinzione maturata in secoli di dominazione da parte di altri popoli), incapaci, per un individualismo esasperato, di essere propositivi, innovatori e con un buon senso commerciale. Tutto questo ha comportato il permanere di una “forte dipendenza” dagli altri, una sottomissione che ormai non trova più ragione di essere, con quelle conseguenze che tutti possiamo toccare con mano. Se non ci liberiamo di questo antico retaggio del passato continueremo a vivere coltivando individualismo e mancanza di iniziativa, lasciando ad altri lo sfruttamento delle grandi risorse che, invece, la nostra Isola possiede.
Sono parole amare, quelle con cui ho iniziato oggi questa mia riflessione, ma credo rispecchino esattamente la realtà che viviamo; dobbiamo superare quella spessa barriera che è dentro di noi, altrimenti i nostri giovani continueranno a mendicare “il pane altrui” e continueremo ad essere servi e non padroni in casa nostra.
Ho fatto questa doverosa premessa per parlarvi di un prodotto che, almeno negli ultimi 50 anni, è stato considerato più un rifiuto che una risorsa: la lana di pecora. La Sardegna, come tutti noi ben sappiamo, ha un considerevole numero di capi ovini; da questi ricaviamo carne, latte e formaggio, prodotti che, a parte le annuali crisi di vendita e di mercato, ci pongono ancora ai primi posti sul mercato. Questo gran numero di pecore e capre, considerato l’alternarsi delle stagioni, ha bisogno costante di essere tosato, creando, alla tosatura, una vera e propria “montagna” di lana che, in passato, era la materia prima per confezionare artigianalmente i tessuti  “spartani” dell’epoca, realizzare materassi, cuscini, e altri prodotti casalinghi. Erano le donne a filare, scegliendo la lana migliore, per confezionare stoffe di vario spessore e realizzare abbigliamento, maschile e femminile,  pesanti cappotti in orbace, coperte e quant’altro. Oggi questa montagna di lana, non è più un prodotto utile, ambito (i mercati attuali hanno reso questa lana inadatta al confezionamento di tessuti), ma è diventato un vero e proprio rifiuto, anzi un “rifiuto speciale”, da smaltire con procedure particolari.
Cari amici, la lana da prodotto prezioso  si è trasformato in “rifiuto”, diventando da risorsa un peso, da distruggere pagandone i costi! Tra l’indifferenza generale solo pochi sardi si sono resi conto che questo svilimento era una specie di “sacrilegio”, che era una pazzia distruggere un prodotto che poteva dare ancora ricchezza e benessere. Solo poche menti “illuminate” hanno pensato, diversamente dalla gran parte dei sardi, di utilizzare, magari in modo nuovo, quella lana che, secondo loro, era ancora una importante risorsa. La Sardegna, come ben sappiamo, è terra di matriarcato. L’intelligenza femminile anche in questo campo ha trovato l’idea giusta per continuare ad utilizzare al meglio la lana delle nostre pecore, considerato che non “serviva” più per gli scopi del passato. La donna a cui è venuta questa brillante idea è Daniela Ducato, che recentemente ha vinto a Stoccolma il prestigioso premio “Euwiin International Awards 2013”, come Migliore Innovatrice d’Europa nel settore delle Produzioni Ecofriendly. Daniela Ducato ha avuto l’innovativa idea di utilizzare la lana come prodotto isolante termico di alto livello. Una delle sue azienda l’EDILANA, con la lana delle nostre pecore, costruisce pannelli isolanti termo-acustici che hanno raggiunto un gradimento eccezionale: sono risultati i più premiati d’Europa!

I pannelli costruiti dalla Edilana fanno risparmiare energia e denaro, senza l’utilizzo di isolanti derivati dal petrolio, come la gran parte degli altri in circolazione, che,  tra l’altro, consumano altre risorse naturali, come suolo agricolo e risorse idriche. Tra i nuovi prodotti europei nel campo dell’eccellenza energetica ed etica, l’Edilana ha presentato il “Prontomat”,  che si è rivelato il migliore, diventando il prodotto più premiato nel 2013 del settore del Made in Italy.  Prontomat è un pannello isolante termoacustico, per tetti e pareti, con una posa superveloce, realizzato in 8 diversi moduli per le diverse zone geografiche, dalla Svezia alla Sicilia. Questo pannello, oltre alla massima efficienza termica abitativa svolge una straordinaria azione disinquinante e azzera la produzione di CO2. Non è bastato alla Edilana il premio europeo: in Italia ha vinto il “Good Energy Award 2013”, confermandosi in assoluto al 1° posto in Europa per l’efficienza energetica, sia del settore termo-isolanti naturali carbon free, che per i migliori valori di conduttività termica e per la migliore sostenibilità economica, oltre al  miglior prezzo  in rapporto all’efficienza energetica prodotta.
L’uso della nostra lana di pecora non si è fermata ai pannelli per coibentare le nostre case. Essa oggi viene utilizzata positivamente anche in campo agricolo: la stessa Edilana ha iniziato la produzione di “OrtoLana”, una linea di pannelli di lana composta di Coperte Termiche, Feltri agricoli, Vertical e Horizontal Garden, Accessori di Green Design, H2O e CO2 riduttori e disinquinanti, tutti fabbricati con Pura Lana Vergine di Pecora sarda al  100%.
Questo successo, cari amici, sta a dimostrare che uscire dall’apatia è non solo utile ma necessario! Dobbiamo renderci conto che le risorse le abbiamo e le dobbiamo utilizzare! L’esempio che oggi ho voluto portare alla Vostra attenzione, quello della lana, è solo un piccolo tassello, rispetto alle tante altre risorse di cui disponiamo. Con la lana possiamo davvero risparmiare Denaro ed Energia,  salvaguardando la nostra economia, oltre che proteggendo la vita del nostro Pianeta, perché anche la qualità della vita è altrettanto importante. Oggi la qualità energetica degli edifici è diventata un obbligo, dettato dalla necessità di ridurre l’impatto ambientale e i costi di gestione del costruito. Viviamo, purtroppo, dentro “buste di plastica”, tra arredi, tetti e pareti coibentate in buona parte con prodotti derivanti dal petrolio o con materiali minerali ugualmente energivori e non biodegradabili. E’ con questi materiali di sintesi, infatti, che vengono realizzati i “cappotti termici” degli edifici. La normativa per il risparmio energetico degli edifici sta paradossalmente dilatando l’inquinamento del pianeta! Un vero trionfo per le multinazionali della chimica. La lana di pecora, invece, è un materiale naturale che, oltre a risolvere le esigenze di risparmio energetico,  aggiunge la salvaguardia ecologica e ambientale.
Cari amici, penso possiamo sostenere con orgoglio che questo nuovo e moderno uso della nostra lana sarda, rivaluti ampiamente la cattiva fama della nostra  “pecora nera”, di lontana memoria! La lana delle nostre pecore è ancora oggi un prodotto eccezionale: ci basti ricordare che è  autoestinguente, poiché in caso di incendio non brucia, non cola e non emette gas tossici; che è la fibra più igroscopica che esista in natura, essendo in grado di assorbire vapore acqueo fino ad un terzo del suo peso senza risultare bagnata, senza gonfiarsi o modificare la sua struttura, grazie alla materia cerosa (lanolina) che riveste le fibre e che rende la lana idrorepellente; che è al tempo stesso capace di cedere lentamente l'acqua assorbita, regolando l'umidità dell'ambiente ed evitando fenomeni di condensa. Più multiforme di così!
Nuova vita, dunque, per la nostra lana sarda che aveva già avuto una prima modesta rivalutazione grazie alla griffe creata da Antonio Marras e da alcuni maestri-artigiani sardi dell’abbigliamento, e che oggi, grazie all'utilizzo nell’edilizia, sia per le nuove costruzioni, che per l’adeguamento e la ristrutturazione di edifici esistenti, acquista una nuova eccellente funzione come isolante naturale.
Cari amici, la natura credo che ci abbia sempre insegnato molte cose e certamente altre non mancherà di insegnarcele ancora. Quello della riscoperta della lana di pecora, credo sia uno degli esempi chiave, capace di farci comprendere il rispetto che dobbiamo sempre avere per l’ambiente, per continuare a mantenere sano questo nostro pianeta, se vogliamo consegnarlo pulito e ancora integro ai nostri figli. Per finire un ultimo aneddoto, che conferma che la natura ci ha sempre guidato, e credo che continuerà a farlo. Anche nell’idea dell’utilizzo della lana per coibentare le nostre case c’è, a monte, lo “zampino” della natura. L’idea di questo nuovo utilizzo della lana pare sia nata proprio dallo studio del mondo degli uccelli. Alcuni ornitologi osservando l’intensa operatività di alcuni pettirossi per fabbricarsi il nido, constatarono che questi lo costruivano mettendo insieme con pazienza tanti fili,  proprio di lana di pecora; in questo modo creavano per la loro prole un ambiente termico, asciutto e confortevole!  

"Gli antesignani della bioedilizia? I pettirossi con i loro nidi fatti di terra, lana e paglia", sostiene Daniela Ducato, titolare dell’azienda Edilana, che aggiunge: "In quelle architetture c'è l'arte del riciclo, la norma di vita del km zero, ecologia, etica. C'è molto da imparare dagli animali".
Ecco, dall’attenta osservazione della natura, è scaturita la nuova idea, l’applicazione “dal nido alla casa”: creando, pure noi umani, con tappetini di lana isolanti, un ambiente termico, asciutto e confortevole, come un nido di pettirossi!
La natura, cari amici, ci insegna sempre ad utilizzarla al meglio, rispettiamola!
Grazie dell’attenzione.
Mario

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