Oristano 31 ottobre 2025
Cari amici,
Ho voluto dedicare il post di chiusura del mese di Ottobre, da sardo verace, alla storia della nostra amata Sardegna ed al suo inestinguibile desiderio di INDIPENDENZA. La Sardegna è sempre
stata un’isola ambita, forse troppo, tanto che ha sempre avuto dei dominatori. Collocata al centro del Mediterraneo, già nel VII sec.
a.C. il popolo sardo fu preda di invasori che la sottomisero. La popolazione
sarda era troppo debole per potersi difendere contro i potenti invasori e venne
perciò costretta a subire. Storicamente i primi ad arrivare furono i Fenici, che vennero in
Sardegna per motivi commerciali. Quando si resero conto di poter moltiplicare i
loro guadagni, decisero di occupare l’isola. Dopo i Fenici arrivano i
Cartaginesi che vennero a loro volta sostituiti dai Romani. Con la caduta dell’Impero
Romano (intorno al 500 d.C.) furono, poi, i vandali, che, provenienti dall’Africa, invasero la
Sardegna.
La storia della Sardegna
vandala ebbe inizio, dunque, dopo la lunga dominazione romana, quando fu
conquistata da questa bellicosa popolazione germanica, come detto proveniente dall’Africa, dove si era in precedenza stabilita (stava
nell'Africa Proconsolare e nella Mauretania Cesariense). La Sardegna rimase sotto il gioco dei vandali per circa settant'anni, dal 467 al 534 circa. Fu in questo periodo
che i sardi ebbero per la prima volta l’illusione della possibile indipendenza
da altri Regni, quando, seppure per un breve periodo, un certo GODA, Governatore della Sardegna quale rappresentante di GELIMERO, il Re dei vandali, si ribellò e cercò di costituire un regno indipendente: il Regno sardo di GODA.
Dopo tante sofferte
dominazioni, i sardi, stanchi della sudditanza sempre subita, sognarono così di
raggiungere, finalmente, la libertà di autogovernarsi, liberandosi dalla dipendenza da altri reami. Questo sogno, a lungo cullato dai sardi, sembrava
raggiunto, diventato realtà, nel lontano 533 d.C. proprio durante la dominazione dei
Vandali, quelli che avevano sostituito nel dominio i romani. Vediamo come prese corpo questo sogno, anche
se fu un sogno che si eclissò dopo pochi mesi.
In quel lontano 533 d.C. la
Sardegna era, come detto, schiava dei Vandali, quei guerrieri nordici che
avevano inghiottito in un sol colpo le principali isole del Mediterraneo, un
tempo domini romani. Giunti dall’Africa settentrionale nel 456, i Vandali
imposero le loro strutture politiche sull’Isola, che, per quanto nuove, non si
discostavano poi troppo dall’ordinamento romano. Al vertice della piramide di
comando dei Vandali, come prima accennato, c’era il PRAESES, Governatore assoluto dei territori sardi.
Ecco come si svolsero i fatti. Nel 533 governava
la Sardegna, su incarico di Gelimero, re dei Vandali, un ambizioso patrizio di
origini gotiche: GODA. Questo funzionario vandalo di origine germanica,
nella primavera del 533, si ribellò a Gelimero, proclamandosi re dell'isola e fondando così il primo regno di Sardegna. Per legittimare il suo potere, iniziò
persino a coniare monete, tra cui una che raffigurava il suo busto insieme al
Sardus Pater, l'antica divinità protettrice dell’Isola. Come ricorda lo storico
Francesco Cesare Casula: «In Sardegna si formò per la prima volta una
statualità, anche se limitata ai territori controllati dai Vandali, seppure per pochi
mesi».
Per la prima volta,
dunque, la Sardegna fu davvero indipendente, anche se il sogno di Goda fu
fragile e destinato a infrangersi. Gelimero, infatti, non si rassegnò a perdere
la Sardegna! Goda, per contrastare Gelimero, chiese aiuto all’Imperatore
d’Oriente Giustiniano, che inviò due eserciti: uno contro i Vandali in Nord
Africa e l’altro a supportare Goda in Sardegna. Ma Gelimero rispose con forza,
inviando nell’Isola un esercito guidato dal fratello Tata. Cagliari cadde, Goda
fu giustiziato, e il suo breve regno si concluse in tragedia. Amici, per la Sardegna il
sogno di indipendenza appena iniziato si era subito spento. Il regno voluto da GODA fu di
brevissima durata: cadde nell'estate dello stesso anno, sconfitto da Gelimero. Anche per il re dei Vandali Gelimero, però, i problemi non erano finiti. I Bizantini, con
Belisario e il Duca Cirillo, sconfissero Gelimero e Tata in Africa e poi
conquistarono Cagliari. La Sardegna entrò così nella sfera dell’Impero Romano
d’Oriente, ponendo così fine al primo, effimero, sogno di indipendenza dell’Isola.
Cari amici, da allora
sono passati non solo secoli ma millenni, ma la Sardegna ha continuato, e continua ancora, ad essere terra di conquista. Dai Bizantini fino ad arrivare ai Savoia, per
l’isola è stato un percorso di sofferenza, di costante dominazione; un
avvicendarsi che ha visto l'emergere prima dei giudicati, poi la successiva dominazione
aragonese e infine l'acquisizione del titolo regio da parte dei Savoia, fino
alla nascita della Repubblica Italiana, di cui la Sardegna oggi fa parte. Mi viene
da pensare che, per tutti noi sardi, valeva e continua a valere quel triste modo di dire: “FINE PENA MAI”,
di norma usato per indicare i condannati alla massima pena…
A domani.
Mario








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