Oristano 10 ottobre 2025
Cari amici,
Comprendere la “COSCIENZA”,
non è mai stato facile. Da lungo tempo scienziati antichi e moderni hanno
cercato di scoprirlo. Si, sin dai tempi antichi si cercò di formulare una chiara
definizione di questo particolarissimo processo che avviene nel nostro cervello.
In tanti ancora oggi ci chiediamo: ma come si forma nel nostro cervello la
coscienza? Gli studiosi, seppure in modo vario, sostengono che la coscienza è “una
proprietà emergente complessa del cervello e del sistema nervoso”, ovvero è la
risultante dall'interazione tra miliardi di neuroni e le loro connessioni.
Un’interazione maturata
nel tempo, attraverso la costante evoluzione, che ha giocato un ruolo chiave, arrivando
infine a dotare gli esseri umani di una chiara consapevolezza corporea e
ambientale, guidata dalla "mappatura del corpo". Tuttavia,
nonostante gli studiosi affermino che la coscienza risulta essere un prodotto
della materia fisica, i dettagli precisi di come emerga rimangono anche oggi un
mistero che ancora non si riesce a chiarire.
Il neuroscienziato ANTONIO
DAMASIO, considerato universalmente un grande esperto del cervello,
definisce la Coscienza “Il risultato di una serie di processi evolutivi che
hanno permesso agli esseri umani di diventare consapevoli dei propri stati
interni, come la fame, la sete e la fatica, e di agire di conseguenza”.
Questo processo è noto come “mappatura del corpo”. La coscienza, dunque è
quello straordinario fenomeno che riveste una grande importanza nella vita dell’uomo.
Sempre secondo Damasio, la
mappatura del corpo fornisce una rappresentazione integrata delle informazioni
provenienti dai sensi, dalla memoria e dall’apprendimento; un connubio che
permette agli esseri umani di essere perfettamente consapevoli dei propri stati
interni e di agire di conseguenza in modo adeguato. Si, amici, ciascuno di noi
ogni mattina, al risveglio, riprende coscienza: è il nostro cervello che si
mette in moto, iniziando a creare le necessarie interazioni con il corpo, un
connubio intrinsecamente legata alle nostre emozioni.
Amici, di recente alcune
innovative teorie sostengono che la coscienza sia legata alla “meccanica
quantistica”, all'interno dei microtubuli dei neuroni. Secondo FEDERICO
FAGGIN, considerato il padre della moderna tecnologia, inventore del
microprocessore e di altre significative invenzioni che hanno rivoluzionato il
mondo in cui viviamo, in un suo recente saggio, dal titolo “IRRIDUCIBILE”,
riferendosi alla coscienza, afferma che c'è proprio qualcosa di irriducibile
nell'essere umano: la Coscienza, che è qualcosa che nessuna macchina, per
quanto avveniristica, potrà mai sostituire completamente l’uomo.
Ecco la sua riflessione. "Per
anni ho inutilmente cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da
segnali elettrici o biochimici, e ho constatato che, invariabilmente, i segnali
elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o altre conseguenze
fisiche, come forza o movimento, ma mai sensazioni e sentimenti, che sono
qualitativamente diversi… È la coscienza che capisce la situazione e che fa la
differenza tra un robot e un essere umano… In una macchina non c'è nessuna
'pausa di riflessione' tra i simboli e l'azione, perché il significato dei
simboli, il dubbio e il libero arbitrio, esistono solo nella coscienza di un
sé, ma non in un meccanismo."
Faggin, pioniere della
rivoluzione informatica, arriva dunque a mettere radicalmente in discussione la
moderna teoria che l’intelligenza artificiale soppianterà l’intelligenza umana.
Lui contesta la teoria che ci descrive come macchine biologiche analoghe ai
computer, e che tralascia di considerare tutti quegli aspetti che non
rispettano i paradigmi meccanicisti e riduzionisti: "Se ci lasciamo
convincere da chi ci dice che siamo soltanto il nostro corpo mortale, finiremo
col pensare che tutto ciò che esiste abbia origine solo nel mondo fisico. Che
senso avrebbero il sapore del vino, il profumo di una rosa e il colore arancione?".
Cari amici, personalmente
concordo con Federico Faggin, che con il suo saggio "Irriducibile" afferma
con convinzione che mai e poi mai l’Intelligenza Artificiale potrà eguagliare l’uomo,
in quanto mancherà della COSCIENZA. In questo saggio, capace di tenere assieme
rigore scientifico, visionarietà tecnologica e afflato spirituale, egli evidenzia
con competenza una irrinunciabile e inedita fisica del nostro mondo interiore. Il
saggio risulta cristallino nelle sue parti divulgative (meccanica quantistica,
coscienza, teoria dell'informazione, etc.…), illuminante nelle nuove
connessioni che propone e, infine, esaltante nell'idea che promuove di come
essere, davvero, profondamente, umani.
A domani, amici lettori.
Mario
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