domenica, ottobre 19, 2025

IL CARISMA: LA SPIEGAZIONE DATA DALLA SCIENZA. NON È, COME RITENUTO NEL PASSATO, UN “DONO DIVINO”, MA UNA CAPACITÀ ACQUISITA CON L’APPRENDIMENTO.


Oristano 19 ottobre 2025

Cari amici,

In passato le persone “CARISMATICHE” erano considerate speciali, in quanto si riteneva che avessero ricevuto, alla nascita, un particolare “DONO DIVINO”. Il termine “CARISMA”, infatti, deriva dal greco kharisma, che indicava proprio un dono divino. Il carisma, dunque, è ritenuto “un dono”, non qualcosa di acquisito attraverso l’esercizio, lo studio, l’apprendimento e la formazione. Oggi, però, è la scienza a dimostrare che carismatici non si nasce, bensì si diventa. Il sociologo Max Weber lo ha ridefinito “come una forma di autorità personale basata sulla percezione soggettiva del leader”.

Uno degli studi più accreditati su questo tema è quello di Antonakis, Fenley e Liechti (University of Lausanne, 2012), che individua tre dimensioni fondamentali del carisma: la Presenza, il Potere comunicativo e l’Empatia. Quanto alla Presenza, questa è la Capacità di essere mentalmente e fisicamente presenti durante le interazioni; studi di eye-tracking dimostrano che lo sguardo diretto e coerente aumenta la percezione di autorevolezza e fiducia. Il Potere comunicativo  dei veri leader è costituito da un linguaggio evocativo, metafore, aneddoti e ripetizioni strategiche, che rendono il messaggio più accettato e comprensibile. Infine l’Empatia. Il carisma non si basa solo su dominanza, ma anche su capacità empatiche. Le persone percepite come “calde” attivano una risposta cerebrale positiva nella corteccia prefrontale mediale, responsabile dell’elaborazione sociale.

Amici, la realtà è che il Carisma non è una dote innata, ma una SOFT SKILL che si può sviluppare attraverso l'impegno e la pratica, migliorando le proprie capacità di comunicazione, ascolto, intelligenza emotiva e linguaggio del corpo. Si acquisisce mostrando fiducia in se stessi e negli altri, coltivando l'empatia, praticando l'ascolto attivo, curando la postura, utilizzando un contatto visivo efficace e sviluppando l'autostima e l'intelligenza emotiva. Secondo Olivia Cabane, autrice del saggio The Charisma Myth (2012), il carisma nasce da un equilibrio tra forza personale (competenza, assertività) e calore percepito (umanità, ascolto). Quando una delle due componenti è assente, il carisma risulta sbilanciato: si può apparire freddi o, al contrario, deboli.

Anche le neuroscienze si sono occupate di studiare a fondo il Carisma. Le risonanze magnetiche funzionali (FMRI) hanno dimostrato che le persone percepite come carismatiche attivano fortemente i circuiti di ricompensa nel cervello di chi le ascolta. Questo suggerisce che l’interazione con un individuo carismatico viene vissuta come piacevole e gratificante a livello neurobiologico. Non solo la voce, però, anche la postura e il tono di voce sono determinanti nel generare impatto carismatico. Le cosiddette “POWER POSES” aumentano i livelli di testosterone e abbassano il cortisolo, modulando la percezione di sicurezza interna e esterna. Anche la gestualità sincronizzata con le parole è associata a una maggiore chiarezza e attrattività comunicativa.

Certo, diventare una persona “fortemente carismatica” richiede impegno e costanza. In primis, ci si concentra sull’uso consapevole della voce (intonazione, ritmo, pause), con una vera padronanza della comunicazione non verbale, l’ascolto attivo e il feedback emotivo; infine, è importante la capacità di elaborare racconti ispiratori e messaggi di visione. Il segreto della persona carismatica? Sorridere con gli occhi, segnale autentico di coinvolgimento emotivo. Questo tipo di sorriso stimola una risposta positiva nell’osservatore grazie al rilascio di ossitocina, l’ormone della fiducia.

Cari amici lettori, diventare persone carismatiche richiede davvero grande capacità e anche una grande preparazione. Il Carisma non si inventa, ha bisogno di un  allenamento continuo, di sicurezza nel comportamento e di autostima; essere empatici, significa far sentire gli altri al centro dell'attenzione, usando anche una comunicazione non verbale coerente e un tono di voce espressivo, ma soprattutto essere “autentici”, con un concreto, genuino interesse per le persone.

A domani.

Mario

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