Oristano 13 ottobre 2025
Cari amici,
Il paese di OSINI
è comunemente definito "Cuore dell'Ogliastra", in quanto si trova
in posizione centrale in questa sub. Regione sarda; lo è anche per le sue
ricchezze naturali, archeologiche e culturali, che rendono Osini un punto
nevralgico di un territorio montuoso e selvaggio. Il suo paesaggio è dominato
dai Tacchi d'Ogliastra, degli altopiani calcarei dove è presente uno
straordinario monumento naturale noto come “LA SCALA DI SAN GIORGIO”, una gola
spettacolare, tale da togliere il fiato, oltre alla presenza di siti
archeologici di grande importanza, come il Nuraghe complesso di Serbissi.
Su questo monumento,
chiamato “Scala di San Giorgio”, costituito da una particolarissima,
profonda “gola” che taglia l’altipiano (I tacchi di Osini), nel tempo sono
fiorite delle curiose leggende, che vedono come protagonista una figura
religiosa importante: San Giorgio, primo vescovo dell’antica Diocesi di
Barbaria. Tra storia e leggenda si racconta che il Vescovo santo, mentre
svolgeva il suo ministero pastorale diretto verso Osini, si trovò di fronte un
monte, ai cui lati era presente una lunga strada da percorrere per arrivare a
Osini. Il santo, scoraggiato, pensava che sarebbe stato ben più breve il
percorso se fosse stato possibile passare attraverso il monte.
Come attestato dalla
prima fonte agiografica (Legenda Sanctissimi Georgii Presulis Suellinsis),
scritta da Paolo nel 1117, la gola sarebbe stata aperta grazie ad un
miracolo effettuato dal Vescovo Santo. Nel testo scritto si racconta che il
Santo, giunto ai piedi di questo monte impenetrabile, stanco per il viaggio e
pensando ai disagi dei viandanti, pregò perché si aprisse un varco che potesse rendere
il cammino più breve e agevole. E così fu. Sulle pareti, dice la leggenda, si
intravedono ancora le impronte degli zoccoli dei cavalli che accompagnavano il
Santo. Inoltre, nelle vicinanze, San Giorgio fece scaturire anche una sorgente d’acqua,
che successivamente divenne nota come “De s’abba de sa santidade” (acqua della
santità).
La denominazione “Acqua
della santità” fu attribuita a questa fonte in seguito, per i miracoli che la
contraddistinsero. Si racconta che durante una S. Messa in onore del Santo, la
sorgente iniziò a ribollire tre volte. I fedeli bevvero di quell’acqua e
scoprirono con grande meraviglia che aveva delle eccellenti proprietà curative.
Da questi “miracoli” nacque l’attribuzione di “sorgente di santità”, e da quel
momento la fonte divenne meta di costanti pellegrinaggi che ancora oggi continuano.
Gli abitanti di Osini, In
onore del santo del ‘miracolo’, gli intitolarono, nel XIV secolo, una chiesetta
ai piedi della montagna. Amici, ecco la storia, certamente in parte romanzata,
della Scala di San Giorgio, detta anche Gola o Arco di San Giorgio, che si apre
a 900 metri d’altitudine lungo le pareti che delimitano a est l’ampio tavolato
calcareo-dolomitico del Taccu di Osini, proclamata monumento naturale
dalla Regione Sardegna nel 1989, e oggi meta di curiosi visitatori, anche
stranieri.
Amici, questa
straordinaria Scala scavata nella roccia calcarea dei Tacchi d’Ogliastra, si
presenta ancora oggi come un curioso grande taglio verticale che divide due
valli, dominando dall’alto il paesaggio. Chi percorre la stretta gola si trova
davanti un paesaggio mozzafiato: pareti rocciose a strapiombo e un sentiero che
serpeggia tra lecci secolari; un luogo capace di ammaliare per la natura
circostante, rimasta aspra e incontaminata. Ma non è solo la sua bellezza
selvaggia a rendere questo monumento naturale unico: a questo si aggiunge il
fascino della millenaria leggenda che avvolge quei luoghi.
Cari amici, indubbiamente
la Scala cdi San Giorgio, questo monumento naturale da secoli considerato un
mito inciso nella roccia, che ha dato vita ad un racconto che intreccia fede,
natura e mistero, resta un po’ “dimenticato”, mentre meriterebbe ben altre
attenzioni! Oggi il “turismo di massa” è attratto da ben altre bellezze, e
questa maestosa scala, che taglia in due una parte dei Tacchi d’Ogliastra, è in
gran parte ignorata da quelle folle che visitano altri luoghi turisticamente
reclamizzati, ma sicuramente meno ricchi di fascino, di storia e di magia!
A domani.
Mario
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