Oristano 14 ottobre 2025
Cari amici,
La società moderna, che,
come ben sappiamo, è sottoposta a ritmi sempre più intensi e serrati, risulta
talmente stressata da avere la mente così intensamente impegnata da andare in OVERTHINKING
(altro termine usato è «andare in loop»). Ma cos’è esattamente questo disturbo?
Quali sono le cause e i rimedi? Il nostro cervello, come sappiamo, è in grado
di produrre continuamente idee di ogni tipo con un flusso costante di pensieri,
ma tuttavia, per alcune persone, questo flusso, a volte, diventa eccessivo,
quasi soffocante. La mente, essendo inarrestabile, entra però in una spirale
difficile da gestire, che può anche interferire seriamente con la vita privata
e lavorativa.
In psicologia questo
fenomeno prende, come accennato prima, il nome di OVERTHINKING: un vero
e proprio sovraccarico di pensieri, intensi e ripetitivi. Chi soffre di
overthinking può, inoltre, focalizzarsi in maniera particolare su alcuni di questi
pensieri, ritrovandosi ad esempio paralizzato dalla preoccupazione di aver
fatto o meno la scelta giusta o passare ore a tormentarsi sul proprio futuro o
sul proprio passato. L’incessante flusso di input che quotidianamente riceviamo
dall’esterno rende difficile la disconnessione della mente che, in maniera
spontanea e quasi inconscia, inizia a produrre pensieri ripetitivi, che creano
«un loop» alquanto logorante.
Amici, questo martellante
ripetersi in mente di una frase, di un pensiero ossessivo, può essere il primo
sintomo di un alto livello di stress a cui dobbiamo prestare la dovuta
attenzione, lavorandoci affinché non metta a repentaglio la nostra salute
mentale. Affidarsi all’esperienza di un professionista è sicuramente la scelta
migliore da fare, ma, se ci si accorge per tempo e si interviene, esistono
anche alcuni esercizi da poter mettere in pratica per provare a mettere a
tacere questi angoscianti e ripetitivi pensieri. Ecco alcuni esercizi da fare.
1. Fare grande attenzione
ai pensieri che generano stress. Una volta identificati i pensieri che
fanno andare in loop e che generano stress e ansia, è necessario
rallentare e concedersi del tempo, quello necessario ad analizzarli e poi
lasciarli andare. 2. Concentrarsi sul
“qui e ora”. Ad un certo punto della giornata, prendersi una pausa e
prestare attenzione consapevole a tutti i dettagli di ciò che si sta facendo. Ecco
un esempio. Se si sta camminando per strada, concentrarsi sui passi fatti, sui
rumori dell’ambiente, sugli odori, sull’esperienza stessa che si sta vivendo.
Questo aiuterà ad interrompere il flusso dei pensieri e a concentrarsi sul “qui
e ora”.
3. La formula 5, 4, 3,
2, 1 per soffermarsi solo sul presente. Questo esercizio di consapevolezza è
in grado di aiutare a connettersi con il momento presente, oltre che ad uscire
dal vortice delle idee. Ricollocarsi nel momento presente e provare a pensare alle
cose che si possono vedere intorno: 4 cose che si possono sentire, 3 cose che si
possono toccare, 2 cose che si possono annusare e 1 cosa che si può gustare. E
una volta che viene identificata ogni cosa, concentrarsi solo su di essa. 4. La
tecnica del thinking stop. Una volta identificato quel pensiero che porta
al loop mentale, cercare e trovare una parola, una frase, un piccolo “mantra” o
un gesto che possa permettere di tagliare quel loop. E, una volta fermato,
iniziare subito a fare qualcosa che distolga da quei pensieri.
5. Stare a contatto
con la natura. Ogni volta che se ne ha la possibilità, cercare di
allontanarsi per qualche momento dai rumori della città, per stare a contatto
con la natura. Una passeggiata in un luogo immerso nella natura può aiutare a
ristabilire l’equilibrio, allontanare dalla negatività e a concentrarsi sul
presente, mettendo da parte i pensieri costanti di ogni situazione. 6. La
gratitudine e il pensare positivo. Prendersi un momento per concentrarsi
sul positivo delle cose, su ciò che è andato bene e su ciò che abbiamo. Questo
aiuterà ad abbassare la pressione subita, aiutando il cervello a riposare un
po’ e a smettere di spingersi a pensare sempre a tutto.
Cari amici, mai
sottovalutare questo disturbo, perché a lungo andare può risultare deleterio
per la nostra vita. Quando trascurato, infatti, sarà necessario utilizzare un
valido trattamento psicofarmacologico, che ha come elemento cardine l’utilizzo
degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) che, se
utilizzati a dosaggi adeguati (medio-alti) e per tempi sufficientemente
prolungati, possono aiutare a superare il problema.
A domani.
Mario
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