giovedì, maggio 15, 2025

L'INTESTINO: IL NOSTRO SECONDO CERVELLO. ESISTE UN CONNUBIO IMPORTANTE TRA I DUE ORGANI. TRA LORO C’È UN DIALOGO BIDIREZIONALE CHE INFLUENZA IL NOSTRO UMORE.


Oristano 15 maggio 2025

Cari amici,

Sappiamo tutti che il nostro cervello è la nostra Centrale operativa, il nostro super computer, il nostro sistema pensante capace di regolare tutta la nostra vita, sentimenti compresi. Tuttavia, si è scoperto che questo nostro organo non sempre opera da solo, ma lavora in sintonia con un altro nostro organo, posizionato, tra l’altro, anche abbastanza lontano: L’INTESTINO! Quest'organo, infatti, sempre più spesso è chiamato anche il nostro “secondo cervello”. Curiosamente, allora, ci chiediamo: come mai questo connubio? Quali i motivi di questa particolare alleanza? Vediamoli!

Nell’analizzare il nostro intestino, scopriamo che esso ospita un ecosistema invisibile: il microbiota intestinale, composto da una comunità sterminata di microrganismi che, oltre a supportare la digestione, è in stretta relazione col nostro cervello. Con questo, infatti, dialoga in continuazione attraverso l’asse intestino-cervello, che segue vie neuroendocrine, immunitarie e non solo. Ciò è dimostrato in particolare da alcuni studi recenti, che hanno accertato anche che la comunicazione tra i due organi è bidirezionale, in uno scambio continuo di messaggi, capaci di influire sul nostro umore, sulle emozioni e persino sulla nostra salute mentale.

È questa una relazione simbiotica, che ci rivela sempre più la complessa rete di interazioni esistente tra i vari organi del nostro corpo, capaci di influenzare anche il nostro comportamento. Ma come dialogano intestino e cervello? La via più veloce e diretta tra intestino e cervello è il nervo vago, che è anche la via nervosa più lunga del corpo umano; essa tramette segnali in entrambe le direzioni (cioè, sia dall’intestino al cervello che viceversa). Il nervo vago parte dal midollo allungato, una zona profonda alla base della nostra testa che regola funzioni di base come battito cardiaco, respirazione e ritmi circadiani, e si estende attraverso il collo, il tronco e l’addome, diramandosi sul cuore, i polmoni, lo stomaco e, appunto, l’intestino.

Essendo il “Vago” un nervo, la principale modalità di trasmissione della comunicazione, avviene attraverso impulsi elettrici, che vengono influenzati dall’intestino tramite la capacità dei batteri intestinali di sintetizzare i vari neurotrasmettitori come l’acido gamma amminobutirrico (per gli amici, il GABA), la serotonina, la dopamina e la noradrenalina. Amici, una chiara prova di questa comunicazione l’abbiamo vissuta tutti! Per esempio: quando ci innamoriamo, è accertato che  tutti noi proviamo quella speciale, forte sensazione di avere le farfalle nello stomaco, presente in particolare al primo appuntamento! Ecco una prima prova di questo collegamento!

Si, amici, avere le farfalle nello stomaco, così come sentire “i crampi nello stomaco” prima di entrare per un colloquio di lavoro, non è solo suggestione! Nel nostro stomaco avviene davvero qualcosa di emozionale, trasmessa proprio dal costante collegamento con il nostro cervello. La certezza di questo collegamento è stata rilevata in particolare dal dottor Michael D. Gershon della Columbia University, che ha elaborato la teoria dei due cervelli (il libro ha per titolo: Il secondo cervello, 1998). Secondo lo studioso, l’intestino è il nostro secondo cervello, dove sono presenti oltre cento milioni di neuroni, che ci regolano stress, ansia e tensione.

L’intestino, dunque, amici lettori, è in costante sintonia col nostro cervello, dimostrando di essere un organo operativo che ‘spia’ le nostre emozioni. “Basti pensare che l’intestino, pur avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, lavora in modo autonomo, aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore”, come ha affermato il dottor M. Gershon. L’intestino, grande alleato del nostro cervello, risulta capace di riprodurre emozioni in modo indipendente, rilasciando serotonina (il cosiddetto ormone della felicità) alla ricezione di stimoli legati a ciò che ingeriamo.

Facciamo un esempio. Proviamo per un attimo a pensare cosa ci succede, quando, dopo aver mangiato un pezzo di cioccolato, iniziamo a sentirci felici e appagati; oppure, allo stesso modo, quando proviamo amarezza e mal di stomaco, dopo aver ingerito qualcosa di sgradito che può farci star male. Ecco la concreta capacità del nostro intestino di avvisarci nel bene ma anche nel male, come anche quando, se ingeriamo sostanze irritanti o tossiche, il nostro secondo cervello reagisce buttandole fuori.

Cari amici, considerato questo importante connubio esistente tra cervello e intestino, il suggerimento migliore è quello di tenere in buon ordine questi nostri due organi, non solo tenendo in costante esercizio il nostro cervello, ma anche tenendo in salute il nostro intestino, alimentandolo correttamente, senza forzature o stravizi. Ne va della nostra salute, fisica e mentale!

A domani.

Mario

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