Oristano 3 maggio 2025
Cari amici,
Che le menti umane siano tutte molto diverse tra loro, nel senso che sono tutte "uniche", è certamente una realtà incontestabile! Gli studiosi ne trovano numerose perfettamente allineate all’ordine, ma anche molte altre dove prevale un forte
disordine mentale. Parlare di “disordine” nella mente di un soggetto, fa
pensare, in primo luogo, che chi ne è colpito soffra, in qualche modo di una
forma di “patologia psicologica”, anche se dovremmo sempre fare molti distinguo, in
quanto, secondo la gran parte degli studiosi, “IL PENSIERO DI TUTTI È IN PARTE DISORDINATO”.
In realtà, la verità è
che la nostra “mente” si muove liberamente, senza troppi vincoli, nel senso che
tende a saltellare da un pensiero all’altro come se non ci fosse sempre “una
coerenza” tra quelli ordinati e quelli disordinati. Il concetto di “ordine e
disordine” viaggia IN CONTINUAZIONE tra i due estremi, che cambiano in base al punto di vista (ovvero di riferimento) da cui li prendiamo in considerazione. Per capire il concetto
credo basti un esempio pratico. Se osserviamo seduti sulla spiaggia le onde del
mare, in un primo momento pensiamo ad un loro movimento disordinato, mentre,
continuando ad osservare, la nostra mente arriva al concetto che quel
“movimento” risulta, invece, alquanto ordinato!
Amici, sono spesso le
complessità della vita a portarci verso un certo “disordine mentale”. Già la
parola stessa “complessità” sembra indicare un possibile “disordine”, anche se
non è esattamente così. La complessità, in
realtà, costringe la mente ad organizzarsi, ma nel farlo salta continuamente da
stati di ordine a stati di disordine e viceversa, in un movimento continuo: ed
è proprio dal disordine che emerge l’ordine! Il percorrere la nostra vita
dovrebbe portarci a seguire “l’ordine” e ad evitare il disordine, anche per un
altro motivo ugualmente importante, che è contenuto nella nostra mente.
Il nostro cervello è,
sotto certo aspetto alquanto “PIGRO”, per cui, per farci risparmiare l'energia da
dedicare alle cose “più importanti”, anziché analizzare il problema di volta in
volta, utilizza la “Consuetudine”, ovvero i comportamenti precedentemente
avuti, andando avanti, appunto, con il comportamento già utilizzato. Ciò
significa che anziché “riassettare” la mente ogni volta che si presenta il
problema, questo viene risolto allo stesso modo delle volte precedenti,
alimentando così il convincimento che, comunque, la soluzione adottata in
precedenza resta sempre valida.
Tornando alla pigrizia
del nostro cervello, giustificata, come detto prima, dal “risparmio
energetico”, un altro comportamento poco fruttuoso è quello della “PROCRASTINAZIONE”.
Rimandare a domani compiti che potremmo svolgere oggi, non è di certo positivo.
Uno degli esempi, per quanto banali, è quello di “Rimandare”, con mille scuse, quei
compiti che magari non ci entusiasmano, come lavare i piatti, oppure
riassettare la cucina o il soggiorno. Perchè ciò succede? Quali, in questi casi, le motivazioni che
la nostra mente adotta?
Succede per molte ragioni. In primis, perchè se non è un
lavoro che svolgiamo quotidianamente, ci assale l’Ansia o lo Stress: ovvero la paura di
non riuscire a fare le cose in modo perfetto, cosa che può paralizzarci,
facendoci rinviare il compito. Insomma, il rinvio deriva da quello che possiamo
definire un “Sovraccarico mentale”, nel senso che la mente, essendo occupata già
da troppi pensieri, vede difficili anche i compiti più semplici, che diventano così troppo onerosi da affrontare. In poche parole, predomina nella persona la “Mancanza
di motivazione”, per cui, se il compito non ci sembra importante o non ci
gratifica, tendiamo a rimandarlo.
Cari lettori, come accennato prima, IL
CONCETTO DI “ORDINE E DISORDINE” viaggia tra i due estremi, per cui, una
volta che decidiamo di mettere fine alla procrastinazione, e il disordine viene
affrontato e risolto (come nel caso di lavare i piatti), subentra in noi un
forte senso di soddisfazione, con la scomparsa dello stress ed un aumento del
nostro benessere psicologico. Arriviamo, dunque, ad “Ordinare il DISORDINE,
magari premiandoci dopo aver completato l’ingrato compito; lo facciamo ricompensandoci con
una piccola gratificazione: come ad esempio con una pausa rilassante, che può motivarci ad
affrontare il prossimo lavoro, anche ingrato!
Cari amici, la nostra
mente è in gran parte ancora un mistero! Credo che solo Dio, il nostro grande Creatore, oltre che dell’immenso Universo, la conosca in ogni sua sfumatura!
Per cui, accettiamo la nostra mente come un grande dono, con tutti i pro e i contro, pensando che ogni
piccolo passo che facciamo verso l’ordine, può avere un impatto positivo sulla
nostra vita.
A domani.
Mario
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