Oristano 14 maggio 2025
Cari amici,
Gli studiosi hanno di
recente fatto una triste scoperta: alcune piante hanno evidenziato foglie contenenti
delle microplastiche in quantità! Dei ricercatori cinesi, analizzando delle crescite vegetali hanno
potuto verificare che diverse piante riescono ad assorbire direttamente i polimeri presenti nell’atmosfera, e così integrarli al loro interno. La vegetazione analizzata era alquanto
vicina ad una zona industriale, dove certamente le concentrazioni di microplastiche erano massicce. E non è l’unico caso, in quanto tracce evidenti
del fenomeno sono state trovate anche su altre piante, anche commestibili, come ad esempio il mais.
Purtroppo questo fenomeno non è
fantasia ma una triste realtà, che fa presupporre un futuro pericoloso, certamente denso di incognite,
considerato che la natura, che da pulita, incontaminata, si sta degradando,
arrivando ad esibire piante con foglie praticamente di plastica! Si, con foglie simili a quelle “finte”, quelle che si comprano per
abbellire le nostre case. L’aggressione che la plastica sta esercitando su
tutto il pianeta, sia in terra che in mare, sta diventando un problema
serissimo, in particolare con le microplastiche, con conseguenze così
pericolose per l'uomo, da essere difficili da quantificare!
Oramai le microplastiche
sono ovunque, in natura e dentro di noi! Si trovano in mare e in terra, e
dentro il nostro organismo: sono state rinvenute in qualunque organo, dal cervello fino ai polmoni,
e i danni potenziali che questi polimeri potrebbero arrecare nel tempo alla
nostra salute, sono oggetto di studio e ricerca in tutto il mondo. Ora, con la
nuova scoperta, pubblicata sulla rivista Nature dai ricercatori cinesi
dell'Università di Nankai, che ha accertato che le foglie delle piante possono
assorbire direttamente le microplastiche e integrarle, il futuro è diventato ancora più a rischio, davvero un’incognita, che crea grandissima preoccupazione.
Grazie alle loro analisi
che utilizzano la spettrometria di massa, i ricercatori hanno evidenziato
"la presenza diffusa di polimeri e oligomeri di polietilene tereftalato
(Pet) e polistirene (Ps) nelle foglie delle piante, e identificato che i loro
livelli aumentano con le concentrazioni atmosferiche e la durata della crescita
fogliare", come hanno scritto nella ricerca. Si, le microplastiche si
infiltrano nel tessuto fogliare e diventano parte delle foglie stesse! Come
hanno specificato gli esperti; non c'è, insomma, un processo di assorbimento dalle radici, ma direttamente dall'atmosfera, portando così a una "presenza diffusa di
polimeri plastici nella vegetazione".
Amici, la natura, come ben sappiamo, è quella
che nutre l’uomo, e pensare di alimentarsi con le verdure piene di
microplastiche non è certo un grande piacere, e, in particolare non sappiamo fino a quali conseguenze!
In Portogallo microplastiche sono state trovate addirittura nelle lattughe! La
nuova ricerca cinese però va anche oltre. In un campus universitario, le
analisi hanno mostrato una chiaro assorbimento delle concentrazioni di
microplastiche nelle foglie del mais. Gli scienziati hanno confermato che le
maggiori concentrazioni di microplastiche sono nei luoghi più inquinati; gli
esperti hanno fatto anche notare che le foglie più vecchie e le foglie esterne
di alcune verdure hanno accumulato più plastica rispetto a quelle appena
cresciute o a quelle più interne, fatto che suggerisce un possibile accumulo
nel tempo.
I rischi per la salute?
Tanti! La dinamica descritta dagli studiosi ha evidenziato come le particelle
di plastica aerodisperse siano entrate nelle foglie attraverso gli stomi e si
siano poi spostate lungo le vie interne fino ai tessuti vascolari e ai tricomi:
così sono "nate" praticamente le foglie di plastica. "I nostri
risultati dimostrano che l'assorbimento e l'accumulo di microplastiche
atmosferiche da parte delle foglie delle piante si verificano ampiamente
nell'ambiente e questo non dovrebbe essere trascurato quando si valuta
l'esposizione degli esseri umani e di altri organismi a microplastiche
ambientali" concludono gli scienziati.
Cari amici, di fronte ad un problema così preoccupante, credo che non
ci sia altro da aggiungere!
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento