Oristano 25 maggio 2025
Cari amici,
Il mondo animale,
analizzato con attenzione, è capace di meravigliarci sempre, a volte in maniera
straordinaria! Quanto al mondo delle api, che su questo blog ho analizzato più
di una volta, io lo considero fra i più organizzati e specialistici in
assoluto, ma diversi altri mondi animali sono sotto certi aspetti fantastici, come ad
esempio quello delle formiche! Si, amici lettori oggi voglio chiacchierare con
Voi con questo loro mondo, fatto di formicai anche giganti, e di strategie che a
volte lasciano l’uomo addirittura sconcertato! Vediamo alcune loro curiose caratteristiche.
Con il generico nome di
FORMICHE vengono chiamate le Formicidae
Latreille – 1809, una numerosa, vasta famiglia di insetti imenotteri, diffusi
sia nei climi tropicali che temperati del pianeta; come molti altri imenotteri,
sono insetti eusociali, variando sia per dimensioni che per organizzazione
sociale. Gli studiosi ritengono che le formiche siano apparse sulla terra tra 140 e 168
milioni di anni fa, contemporaneamente alle angiosperme, evolvendosi dalle
vespe solitarie.
Come gli altri insetti,
le formiche hanno il corpo diviso in capo, torace e addome. Hanno sei zampe,
apparato boccale masticatore con robuste mandibole e antenne genicolate. Il
colore più tipico delle formiche è nero, ma ve ne sono molte che variano dal
rosso all'arancione, al giallo e al verde; la loro organizzazione non differisce
molto da quello delle api (hanno anche loro le regine (fertili) i maschi e le
operaie (sterili). In una colonia consolidata da tempo la regina depone
annualmente delle uova che genereranno delle formiche alate, sia maschi che
femmine, che sciameranno e formeranno nuovi formicai, i maschi dopo
l'accoppiamento moriranno, mentre le femmine perderanno le ali e deporranno le
uova per la formazione della nuova colonia per tutta la vita.
Amici, di questi curiosi
e laboriosi insetti oggi voglio raccontarvi due particolarissime curiosità: la
prima è quella della capacità di “coltivare dei funghi per la loro
alimentazione”, realizzando praticamente delle vere e proprie fattorie
sotterranee altamente organizzate, la seconda, invece, è la loro straordinaria
capacità di sopravvivenza, in caso di alluvioni, con “l’autocostruzione di una vera e propria
zattera”, in grado di galleggiare fino al termine dell’allagamento.
Si, amici, le formiche
coltivatrici sono davvero una straordinaria realtà! Capaci di realizzare delle incredibili fattorie sotterranee da millenni, certamente prima che l’idea della
coltivazione venisse all’uomo circa 10.000 anni fa; le formiche, dunque, ben prima,
ovvero da 50-60 milioni di anni fa, avevano già perfezionato un sistema di agricoltura sotterranea. Esse, perfettamente
organizzate, portavano avanti lo speciale processo di realizzazione della fattoria. Iniziavano le formiche
tagliafoglie, quelle dei generi Atta e Acromyrmex, che, dopo aver raccolto all’esterno dei
frammenti di foglie fresche, le portavano all’interno per creare l’humus
necessario per far crescere i funghi, e, dopo averle sminuzzate, arricchivano il compostolo con particolari secreti
enzimatici, inoculandolo con spore fungine.
Una volta creata, la coltura dei funghi viene curata con attenzione maniacale. Le formiche operano per mantenere la temperatura e l'umidità
ideali, rimuovono le muffe contaminanti e "fertilizzano" il substrato.
Hanno persino sviluppato antibiotici naturali: sul loro esoscheletro ospitano
batteri che producono sostanze antimicrobiche che proteggono le coltivazioni dai patogeni. Quando una regina fonda una nuova colonia, porta con sé un frammento
del fungo dalla colonia madre, garantendo la continuità di questa relazione
simbiotica millenaria.
Amici, ciò che rende
ancora più sorprendente questa cooperazione è che alcune specie fungine sono completamente
domesticate e non esistono più allo stato selvatico - la loro sopravvivenza
dipende interamente dalle formiche, esattamente come molte delle nostre colture
dipendono dall'agricoltura umana. Il sistema è così efficiente che una singola
colonia matura di formiche tagliafoglie può consumare la stessa quantità di
vegetazione di una mucca, rendendo queste "microscopiche fattorie"
uno degli ecosistemi più affascinanti e sofisticati del pianeta!
Vediamo ora le strategie
adottate, invece, in caso di allagamento del territorio. Quando arrivano le
forti piogge che allagano e arrivano a sommergere il loro ambiente, le formiche di fuoco
(Solenopsis invicta) attuano una strategia di sopravvivenza sorprendente: si
uniscono (agganciandosi l'un l'altra) per formare imbarcazioni viventi! Sono migliaia le formiche che si
intrecciano, utilizzando mandibole e zampe, creando in questo modo una fitta rete che ospita
l’intera colonia. Le operaie, disposte nello strato esterno, proteggono la
regina e le larve raccolte al centro. Uno straordinario metodo di sopravvivenza!
La particolarità di
queste zattere sta nella loro capacità di respingere l’acqua. Studi
dell’Università della Georgia hanno dimostrato che il corpo delle formiche è
naturalmente idrofobo e, grazie al modo in cui si collegano, si formano piccole
sacche d’aria che, sfruttando la tensione superficiale, fanno galleggiare
l’intera struttura! Ancora più sorprendente è il ruolo delle larve, sistemate
sul fondo della zattera. Questi corpi, leggeri e idrofobi, agiscono da
galleggianti naturali, aumentando la stabilità e la capacità di trasporto
dell’imbarcazione, che può addirittura rimanere a galla per settimane,
spostandosi fino a trovare terra asciutta dove fondare una nuova colonia.
Durante il viaggio, le formiche cambiano continuamente posizione, permettendo a
quelle sommerse di risalire per respirare, in uno straordinario, perfetto esempio di
cooperazione!
Cari amici, questi
straordinari esempi che la natura ci mostra, dovrebbero servire all’uomo per
capire quanto la natura, attentamente osservata, può insegnarci, evitandoci di
continuare creare dei mostri che stanno distruggendo il pianeta! La natura è
perfetta, è l’uomo che, spesso, gioca a fare il Dio Creatore…
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento