sabato, maggio 24, 2025

I GIOVANI E IL MONDO DEL LAVORO. INSOFFERENTI AI SISTEMI DEL PASSATO, RITENUTI “OBSOLETI”, LORO QUEL MONDO LO VOGLIONO VIVERE REGOLATO DALLA “YOLO ECONOMY”!


Oristano 24 maggio 2025

Cari amici,

Che il mondo del lavoro sia oggi visto dai giovani in modo alquanto negativo, addirittura alienante, carico di stress che spesso porta ad un pericoloso burnout, è una realtà tale che non può essere ignorata. I giovani che si affacciano al mondo del lavoro non solo non ne condividono le regole, ma le rifiutano con forza, ipotizzando un “modo alquanto diverso” di impegnarsi nel lavoro. Per loro bisogna cambiare sistema, come quello da loro ideato, che ha già preso il nome di “YOLO ECONOMY”, termine derivato dall'acronimo inglese "You Only Live Once", che significa "si vive una volta sola". Vediamo insieme le principali caratteristiche di questo loro “modo nuovo” di approcciarsi al lavoro.

La Yolo Economy, che sta già cercando di rivoluzionare il mondo del lavoro, ha le seguenti caratteristiche: partendo dal presupposto che coinvolge soprattutto i millennials e la Generazione Z, è basato su  una forma mentis che si basa sulla volontà di cambiare le attuali modalità e condizioni di lavoro, nel senso che si ritiene necessario allentare gli stretti vincoli esistenti, dando un  maggior significato ed una maggiore libertà alla propria giornata lavorativa e professionale. In sintesi, questo nuovo modo di lavorare si traduce in una voglia di vivere una vita lavorativa diversa, dove la propria esistenza conti davvero, con un concreto bilanciamento tra la vita personale e lavoro.

Realizzare questo nuovo “sistema” significa partire da principi molto diversi da quelli attualmente in vigore: Orari flessibili, Luoghi di lavoro meno tradizionali, Svolgimento del lavoro in linea con le proprie attitudini, Avere del Tempo per dedicarsi alle proprie passioni. In poche parole: il lavoro può essere una parte ma non il tutto, ovvero “SI VIVE UNA VOLTA SOLA”. Questo è il monito da cui partono i Millennials e la Generazione Z, che viene rivolto alle aziende che cercano lavoratori, un principio per loro inderogabile, su cui si fonda la Yolo (You Only Live Once) economy.

Le relative perplessità delle aziende sono palesi, e le conseguenze sulla possibile introduzione della Yolo economy, saranno certamente in grado di rivoluzionare il futuro mondo del lavoro. Le aziende per ora provano ad interfacciarsi  con questi giovani che rifiutano il concetto classico di lavoro, con la rigida, stretta dipendenza gerarchica esistente e con molto altro, cercando di trovare una giusta mediazione, un reale punto d’incontro,  capace di soddisfare le richieste di entrambe le parti: azienda e futuri collaboratori. Un confronto non semplice.

Amici, ad innescare questa rivoluzione richiesta in particolare dai giovani, ovvero la loro nuova esigenza dettata dal “Si vive una volta sola”, hanno contribuito anche i due anni di pandemia, quando molti giovani, impegnati nel campo del digitale, hanno modificato le proprie prospettive in merito al lavoro. Il trauma, meglio lo tsunami creato dal Covid, nel bene e nel male, ha creato in tutti seri momenti di riflessione. E a pagarne le conseguenze, con i ritmi alienanti è stato il lavoro, che faceva passare in secondo piano tutte le altre priorità della vita. Sedentarietà, orari fissi, straordinari, lavoro ingolfante, sono stati in particolare i giovani, che hanno spinto per cercare di modificare la propria vita lavorativa.

Tutti fattori, quelli prima elencati, che hanno agito sulla psiche giovanile in maniera decisiva, e che hanno portato a una sorta di presa di coscienza, tanto da determinare una rivalutazione del proprio tempo. Sono stati questi i motivi a spingere molti giovani a scegliere di mettersi in proprio, a lavorare in smart working, dettando i tempi e riservandone una buona parte per sé stessi. Strettamente correlato a questo fenomeno c’è quello delle grandi dimissioni che sta colpendo diversi Paesi nel mondo. Si lascia il proprio posto di lavoro o per mettersi in pausa e riordinarsi la vita, o per cercare qualcosa che sia più stimolante, che offra delle nuove prospettive.

Il New York Times, recentemente, ha raccontato diverse storie di lavoratrici e lavoratori che stanno attraversando in pieno il fenomeno Yolo, e se ne ricava che: in tanti hanno lasciato la grande città per vivere in spazi più avvolgenti, meno frenetici. Altri, poiché insoddisfatti del proprio percorso personale e/o lavorativo, hanno scelto di dare priorità alle proprie passioni o alle proprie famiglie, reinventandosi e cercando soluzioni adeguate per rendere conciliabili vita privata e lavoro. C’è anche chi, banalmente, ha cercato un confronto con il proprio datore di lavoro per dialogare sulla questione. Certo è che si tratta di assumersi un enorme rischio, ma, a quanto pare, gli effetti del Covid prima, e del conflitto in Ucraina poi, sono stati determinanti per compiere scelte radicali e in alcuni casi azzardate. D’altra parte, lo abbiamo detto all’inizio, si parte dall’assunto: “Si vive una volta sola”.

Cari amici, “YOU ONLY LIVE ONCE”, il “Si vive una volta sola”, è ormai diventato il motto delle nuove generazioni. Queste, ben lontane dal progettare e programmare il loro futuro, hanno radicalmente invertito la tendenza: vivere pienamente il presente, in tutte le sue implicazioni, per dare un senso reale alla propria vita, senza preoccuparsi troppo del domani. Avranno ragione loro? Chissà! Forse si…

A domani.

Mario

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