Oristano 2 maggio 2025
Cari amici,
Il problema della casa è
indubbiamente un quesito davvero molto serio da risolvere, ma lo è in modo particolare quando la
povertà impedisce il necessario accumulo della ricchezza necessaria, per i
costi che non sono mai stati di poco conto. A cercare di venire incontro a chi, purtroppo, una
casa decente non se la può permettere, ci ha pensato un certo Mike Reynolds, definito un
geniale progettista per la sua capacità di recuperare materiali che di
norma vengono gettati via, e che, invece, lui utilizza per costruire case con un costo
molto modesto.
Noto anche come
"Architetto dei Rifiuti", Mike Reynolds è un ambientalista convinto;
appassionato di edilizia ecosostenibile, (si è anche auto-proclamato 'biotech')
è oggi ben conosciuto nel mondo per aver inventato le sue
"Earthships" (conosciute anche come “Navicelle della terra” o “Navi
del Deserto”). Queste costruzioni sono realizzate con un progetto davvero ambizioso e
innovativo, diventato nel tempo il suo credo operativo; insomma, una vera e
propria filosofia di vita, che, oltre che dargli grande notorietà lo ha elevato
a star dell'architettura sostenibile globale.
Animato da uno
straordinario, nobile animo altruistico, l'uomo ha dedicato l’intera sua vita
alla realizzazione dell’audace progetto della “Earthship Biotecture”. L’uomo iniziò
a progettare questo tipo di case fin dal 1969, e nel 1972, Michael Reynolds
realizzò la prima casa ecosostenibile: la “Thumb House”, simile, come concetto,
alla tipologia di casa prefabbricata ecosostenibile. La Thumb house assemblava
terra cruda con diverse tipologie di materiali di riciclo – dalle lattine di
birra alle bottiglie di plastica, dall'alluminio agli pneumatici usati delle
auto – avviando una costruzione abitativa praticamente a costo zero, grazie
all’impiego di materiali che altrimenti sarebbero stati dispersi in natura.
Le capacità di Reynolds
sono sempre state eccellenti e, nonostante l’utilizzo dei materiali di scarto
prima ricordati, le costruzioni mostrano un'estetica valida e gradevole, che va
dalle colorazioni vivaci e cangianti, alla stregua dei padiglioni del Park
Güell di Gaudì a Barcellona. Fin dai primi anni che Reynolds dedicò alla
costruzione delle prime Earthship, la filosofia da lui adottata ebbe un enorme
successo sul mercato delle abitazioni ecosostenibili. Tuttavia, a causa dello svilupparsi
di numerose problematiche costruttive, che lo portarono in tribunale con
numerose cause, il Consiglio di Stato degli Architetti del New Mexico tolse a
Michael Reynolds il titolo di architetto e le licenze di costruzione. Le
costruzioni di Reynolds furono improvvisamente giudicate illegali e mancanti
dei requisiti di sicurezza, resistenza e durevolezza.
Passarono ben 17 anni,
prima che Reynolds riuscisse a riavere il titolo di architetto e le licenze
costruttive, cosa che gli consentì, finalmente, di ricominciare a costruire case: ovvero per
lui il progetto di una vita! Una delle prime realizzazioni fu la Phoenix,
un'abitazione completamente ecosostenibile, realizzata dopo lo tsunami del 2004
in Indonesia. L'innovativa abitazione permetteva di azzerare completamente i
costi energetici di acqua, luce e gas, oltre alla possibilità di produrre
prodotti vegetali per soddisfare il fabbisogno primario del mangiare –
soprattutto in situazioni di difficoltà – grazie a un orto integrato
all'abitazione.
Un concreto concetto di casa
rivoluzionario, come rivoluzionaria è stata la vita di Reynolds e la sua audace
battaglia nel portare avanti le sue idee, che inizialmente cozzarono contro il sistema e la
legge. Costruzioni radicali ma possibili, e soprattutto auspicabili, per
fronteggiare la scarsità delle risorse energetiche, ripensando in modo
semplice l'esigenza abitativa, in linea con i diversi eventi naturali. Amici, "Earthship"
è un sistema abitativo rivoluzionario, realizzato con ciò che gli altri buttano
via: pneumatici usati riempiti di terra che formano muri termicamente
efficienti e bottiglie di vetro che creano pareti colorate e isolanti.
Cari amici, ma la vera
magia architettata da Reynolds è ancora più grande: queste case raccolgono
l'acqua piovana e la purificano, generano energia attraverso pannelli solari e
turbine eoliche, e persino producono cibo grazie a serre integrate negli spazi
confinanti. Tutto questo permette di vivere completamente "fuori dalla
rete", senza dipendere da acquedotti, elettricità o gas. Zero bollette,
zero sprechi. Vi sembra poco? Io gli darei un premio Nobel!
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento