Oristano 28 marzo 2021
Cari amici,
L’Europa ha finalmente
deciso: ormai non è più possibile ignorare, e nemmeno rinviare all’infinito, il
problema dell’inquinamento creato dalla circolazione delle auto a benzina e
diesel: e lo Stop alla circolazione delle auto marcianti con carburanti ricavati
dal petrolio è arrivato! La data di scadenza è già stata fissata: il 2030.
Si va, dunque, in modo sempre più spedito, verso lo stop alla produzione (e
vendita) di auto a benzina e diesel, da concludere entro la fine del 2030, consentendo così solo
la messa in commercio di veicoli elettrici e ibridi dopo tale data. A lanciare per primo il messaggio, durante un’audizione all’Assemblea
nazionale francese, è stato Pascal Canfin, il
Presidente della Commissione per l’Ambiente, la Sanità pubblica e la Sicurezza
alimentare del Parlamento europeo. E non è tutto.
Il divieto stabilito
dall’Unione europea è molto probabile che preveda anche un inasprimento della
legislazione sull’inquinamento atmosferico, esonerando dalla circolazione, a partire dal 2025, solo
i veicoli a combustione che immettono fino a 30 mg / km di protossido di azoto
nell’atmosfera, in calo rispetto ai 60 mg fissati per la benzina e gli 80 g per
il diesel. Gli interventi in programma puntano anche ad abbassare i limiti di
monossido di carbonio, portandoli da 1000 mg a 500 mg/km per le auto a benzina
e da 300 mg a 100 mg/km per le auto diesel.
Il problema in realtà sta
diventando sempre più serio. Le autovetture e i furgoni (“veicoli commerciali
leggeri”) sono responsabili rispettivamente di circa il 12% e il 2,5% delle
emissioni totali dell’UE di anidride carbonica (CO2), il principale gas a
effetto serra. Questi dati hanno convinto il Parlamento europeo e il Consiglio ad
adottare nel 2019 il regolamento n. 631/2019, che definisce standard più rigidi
di prestazione in materia di emissioni di CO2 per le nuove autovetture e per i
nuovi furgoni circolanti nell’UE; il nuovo regolamento è entrato in vigore il
1° gennaio 2020, sostituendo e abrogando le normative precedenti.
Per far diventare
l’Europa “climaticamente neutra” entro il 2050, l’Unione Europea ha in
programma la riduzione netta di almeno il 55% delle emissioni di gas a effetto
serra entro il 2030, stabilendo nuovi limiti e con l’obiettivo di raggiungerli
a partire dal 2025 (tra poco meno di 4 anni quindi) e fino al 2030. Il
regolamento in parola include, come è giusto che sia, un meccanismo per
incentivare l’adozione di veicoli a impatto zero o a basso impatto ambientale,
ma prevede anche tutta una serie di sanzioni, anche pesanti, per bloccare, come
anticipato prima, la produzione e la vendita dei veicoli a benzina e/o diesel a
partire dal 2030.
Le case automobilistiche
sono già in allerta, in attesa dello stop ufficiale alla produzione e messa in
commercio di auto a benzina e/o a diesel previsto per la fine del 2030; per un
periodo sarà consentita ancora la vendita delle auto ibride (i nuovi PHEV), che
potranno continuare fino al 2035. Dopodiché non sarà più possibile vendere auto
o furgoni con motore a combustione interna (ICE).
Ovviamente il problema si
pone anche per le auto già circolanti e per i possessori degli autoveicoli
‘vecchio stampo’. Ci si chiede: si potranno ancora acquistare, vendere e
guidare auto a benzina o diesel dopo il 2030? La risposta a questa domanda è
sì, perché il divieto si applica solo alla vendita di auto nuove di zecca. Ciò
significa che sarà ancora possibile acquistare e vendere veicoli ICE e ibridi
di seconda mano.
Pascal Canfin, Presidente
della Commissione per l’Ambiente, ha anche anticipato che "nei prossimi
18 mesi una cinquantina di leggi saranno riviste a livello europeo per dare
sostanza legislativa al Green Deal, e una di queste è la legge sul
clima, che fisserà l’obiettivo al 2030 di ridurre le emissioni di CO2 di almeno
il 55%. Inoltre, "a giugno arriverà un altro, importante pacchetto
legislativo con 12 direttive legate al mercato del carbonio" e verranno
sanciti "obiettivi per la CO2 che riguarderanno i settori automobilistico,
agricolo, energetico, abitativo".
Cari amici, per il
mercato dell’auto si prepara una "Profonda trasformazione”, che avrà
concreta realizzazione a partire dal 2035. Da quella data "lo standard
sulla CO2 sarà così severo che, stante l’attuale tecnologia dei motori benzina
e diesel, i propulsori termici non saranno più in grado di soddisfare il nuovi
limiti". Di conseguenza, sarà del tutto impossibile vendere veicoli con
propulsori tradizionali: dovranno essere solo elettrici, perché anche le ibride
leggere e le plug-in potrebbero avere difficoltà a rispettare le future
normative. Tra l’altro, già da quest’anno inizieranno le discussioni formali
sugli standard Euro 7 che la Commissione europea vorrebbe far entrare in vigore
già nel 2025.
Amici, è tempo di cambiare, se vogliamo salvare il pianeta, già messo in crisi e in pericolo. La "transizione ecologica" dovrà davvero diventare una priorità assoluta, se vogliamo salvare il
mondo prima della catastrofe.
A domani.
Mario
1 commento:
Quand'è che faranno il premio Nobel per le balle? Il CO2 non è un gas serra, basta informarsi un pò. Per un po di storia su questo problema ( https://earth.org/data_visualization/a-brief-history-of-co2/). Tutto questo invece ruota intorno ad una sola cosa: soldi! Molti soldi! Tutto il gioco è legato ad una riorganizzazione globale economica patrocinata dai soliti noti ( https://comedonchisciotte.org/il-grande-reset-e-gia-qui-seguite-i-soldi/). Il tutto era già programmato dal 2013 (https://comedonchisciotte.org/lo-sapevano-gia-nel-2013/). Ma il problema è che questi si sono dimenticati che c'è bisogno comunque di un retroterra tecnologico: come fai a costruire un impianto eolico se non puoi avere a disposizione calcestruzzo, cemento armato, leghe metalliche, componenti elettronici? Per produrre acciaio devi avere temperature sopra i 2000 gradi. Vuoi costruire una macchina? Arrangiati. Bello il telefonino, ma se non hai le tecnologia e soprattutto l'energia te li puoi scordare. Il tutto poi dovrebbe avvenire all'interno di un economia già in depressione, non circola il denaro, e che presenta segnali di iper-inflazione in alcuni paesi. Il bello poi è che dovrebbe scomparire il denaro contante. Ah un bel evento Carrington ci vorrebbe a spazzare via le loro deliranti idee. "Dobbiamo fermare il cambiamento climatico!" sbraitano! Il clima è sempre in cambiamento e ha i suoi cicli. Chi si ricorda di Croll-Milankovic (https://en.wikipedia.org/wiki/Milankovitch_cycles)? Se guardiamo a quello che è successo negli ultimi 20000 anni noi dovremmo entrare in una piccola era glaciale entro il 2070-2170! Questo poi coinciderebbe col picco della produzione globale di petrolio entro il 2050! Che strano, vero? Ma ci sono due fattori, principalmente, che se ne stanno all'ombra pronti ad apparire all'improvviso: il Complesso delle Tauridi e qualsiasi evento eruttivo come i Campi Fregrei o un qualsiasi vulcano. Se in questo contesto un piccolo frammento delle Tauridi colpisse la Terra, fosse tra i 75 e i 150 metri di lunghezza e colpisse malauguratamente una città come New York, Chicago o Londra l'intero Grande Reset verrebbe colpito mortalmente. Immaginiamoci per un attimo se i server della FED da un giorno all'altro sparissero dal sistema bancario mondiale a causa di quel piccolo frammento. Bye bye Grande Reset! Il periodo critico per le Tauridi è stato calcolato essere tra il 2020 circa e il 2300... Eh l'hybris...
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