Oristano 21 marzo 2021
Cari amici,
Il Buddismo, come
sappiamo, è una religione orientale molto seguita, regolarmente praticata dai
monaci buddisti che trascorrono la propria vita seguendo gli insegnamenti lasciati
da Siddhartha Gautama (fondatore del Buddismo, nato nel 566 avanti
Cristo), avendone sposato i princìpi e tesi alla costante ricerca
dell'illuminazione. È questo un monachesimo particolare, fatto anche di
abbigliamento significativo, evidenziato anche dalle caratteristiche teste
rasate. Questi monaci vivono in Comunità, seguendo una serie di regole molto
rigide,
alcune delle quali possono sembrare bizzarre agli occhi di chi è estraneo al
buddismo.
Si, il Buddismo, oltre
che una religione, è una vera filosofia di vita, una rigida scuola di pensiero che coinvolge non solo i monaci ma intere popolazioni. Sarebbe riduttivo altrimenti, perché il
Buddhismo non si limita alla lettura dei testi sacri, ai rituali e alle cerimonie,
ma significa soprattutto improntare la propria vita ad uno stile ben diverso
dal nostro solito. La curiosità di noi occidentali può dunque essere soddisfatta iniziando
a conoscere i principi di base di questa dottrina: solo in questo modo riusciremo
a capire le motivazioni interiori e le regole di comportamento che scaturiscono da questo antico pensiero.
Alla base della religione
Buddista vi sono i Cinque Precetti e l’Ottuplice Sentiero, oltre
ad un altro concetto importante, quello del Karma, legato
inevitabilmente alla reincarnazione dopo la morte. Per condurre una vita
corretta, secondo i principi di questa religione, bisogna essere altruisti,
compassionevoli e retti, oltre ad avere la capacità di restare distaccati dalle cose materiali e costantemente
dediti ad una meditazione regolare. Praticare il Buddismo significa mettere in
pratica un comportamento etico ben evidenziato nella “Triplice Gemma”: il
Buddha, il Dharma e il Sangha. Accettazione fatta dal neofita che viene definita
dai già iniziati “prendere rifugio”, che, come una metafora, simboleggia
l'accettazione del Buddhismo, inteso come entrare in un’altra casa, dove
trovare una Comunità accogliente che ti permette di seguire lezioni di yoga, di
meditazione o lezioni “Sutra” (termine usato nella cultura indiana per
significare un insieme di insegnamenti sapienziali espressi in modo breve e
sintetico).
L’iniziato, nel momento
stesso in cui decide di cercare appoggio e sostegno nei Tre Rifugi (o nella
Triplice Gemma), partecipa ad una cerimonia in cui si impegna a sostenere e
seguire i Cinque Precetti, ossia il complesso delle regole stilate dallo stesso
Siddhartha Gautama, per rendere la sua vita più armoniosa verso sé
stesso e verso gli altri, e per guidarla verso il Nirvana. Ai Cinque
Precetti si aggiungono poi gli elementi dell’Ottuplice Sentiero,
ossia quelli rappresentati dagli otto raggi della Ruota del Dharma. Questi otto
elementi devono essere alla base della vita equilibrata del buddhista
praticante e sono: Corretta comprensione, Corretto pensiero, Corretto
parlare, Corretta azione, Corretti mezzi di sussistenza, Corretto sforzo, Corretta
consapevolezza, Corretta meditazione.
Di questi elementi, i
primi due (Corretta comprensione, Corretto pensiero), fanno riferimento alla
saggezza, i tre successivi (Corretto parlare, Corretta azione, Corretti mezzi
di sussistenza), alla condotta etica, mentre gli ultimi tre (Corretto sforzo,
Corretta consapevolezza, Corretta meditazione), alla disciplina mentale. Quando
si accenna alla “corretta azione” si fa implicitamente riferimento ai
Cinque Precetti che sono: Non uccidere alcun essere vivente (neppure gli
animali), Non rubare, Non avere una condotta sessuale scorretta, Non mentire, Non
assumere alcol, droghe o sostanze intossicanti. Chi sceglie la vita monastica
deve aggiungere a queste regole altri impegni, tra cui quello dell’astensione
totale dall’attività sessuale.
La necessità di mantenere
un comportamento corretto nella vita è legato, come accennato, ai concetti
di reincarnazione e di karma che contraddistinguono il Buddismo. La parola
karma significa "azione" e per il pensiero buddista ogni azione
compiuta da un essere vivente è di per sé una causa che genererà i propri
effetti in un futuro più o meno lontano. La reincarnazione è una conditio
sine qua non affinché la legge del karma possa manifestarsi. In
pratica, semplificando i concetti, si può dire che secondo il pensiero
buddhista le azioni virtuose hanno come conseguenza uno stato di gioia e
felicità, mentre le azioni non virtuose generano solo dolore e sofferenza, cosa
che si concretizza in una rinascita in condizioni più o meno fortunate.
Cari amici, riepilogare
in poche righe, come sto facendo io ora, il concetto e le regole del Buddismo è
impresa titanica. Il mio sforzo oggi credo possa servire solo a dare a Voi una
prima idea di questa ascetica religione. Prima di chiudere ecco un’altra curiosità
importante del Buddismo: la dottrina delle Quattro Nobili Verità. Eccole.
-- a) "l'esistenza
è dolore": l'essere umano prende coscienza del fatto che la nascita è
dolore, la malattia è dolore, la vecchiaia è dolore, la separazione da ciò che
si ama è dolore, l'impossibilità di soddisfare i propri desideri è dolore;
-- b) "l'origine
del dolore è il desiderio": la causa prima del dolore nasce dalla sete
del piacere dell'esistenza, dall'attaccamento agli esseri viventi ed alle cose;
-- c) "l'eliminazione
del desiderio porta alla cessazione del dolore": la sete
dell'esistenza può essere eliminata, distruggendo totalmente il desiderio: si
raggiunge così il Nirvana;
-- d) "la via che
conduce alla rimozione del dolore è il nobile Ottuplice Sentiero": si
elimina il desiderio, la sete di essere e di avere e quindi si interrompe la
ruota delle reincarnazioni, intraprendendo la "via di mezzo", come
indica l'Ottuplice Sentiero. La non conoscenza della dottrina delle Quattro Nobili
Verità è la causa prima del ciclo dell'esistenza e del dolore.
Sembra facile, amici miei, ma praticare il buddismo a me sembra impresa tanto ardua! Grazie amici, della
Vostra sempre piacevole e gradita attenzione. A domani.
Mario
|
Tempio buddista |
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