Oristano 28 febbraio 2020
Cari amici,
Che la terra sia sempre
più in pericolo (a partire dal riscaldamento globale, conseguente alle continue, aumentate
emissioni di CO2), è ormai una realtà certa e inconfutabile. La gran parte di noi, però,
resta convinta che il problema è di così grande spessore che solo massici interventi di Governi e di grosse realtà industriali possano creare le condizioni per trovare la giusta soluzione per tornare alla normalità, mentre a tutti noi, che siamo
solo soggetti passivi, nulla è richiesto per contribuire alla soluzione del
grave pericolo. Niente di più falso!
Ciascuno di noi,
considerato che in questo mondo siamo miliardi di persone, può e deve, seppure nel suo piccolo,
portare il suo contributo che, moltiplicato per i grandi numeri, può costituire quel valore aggiunto capace di portare
veramente a quella soluzione che tutti auspichiamo. Si, amici, tante nostre
azioni quotidiane producono CO2, spesso in eccesso: dall’invio di una e-mail a
una partita di calcio, dall’eccessivo uso dell’illuminazione in casa, a quello
dell’auto o della moto, e così via. Se ci abituassimo a riflettere sui gesti
che compiamo ogni giorno, e usassimo un comportamento più sano e rispettoso
dell’ambiente, faremo davvero una grande differenza, dando il nostro importante
contributo per la salvaguardia del pianeta.
Sono i nostri
comportamenti virtuosi, quelli capaci di aiutare la sostenibilità contribuendo,
anche grazie al progresso tecnologico e scientifico, al proprio e all’altrui
benessere. Si, miliardi di piccole azioni quotidiane svolte dalla popolazione
mondiale (in particolare quelle dei Paesi sviluppati), se effettuate in
maniera poco accorta, contribuiscono a creare le difficili situazioni che
ci troviamo a vivere e che stanno guastando, forse irrimediabilmente, il nostro
pianeta. Per comprendere meglio cosa fare e cosa non fare nel nostro vivere
quotidiano, ecco una serie di consigli che gli esperti suggeriscono di
applicare, pensando non solo alla nostra salute, ma anche a quella delle nuove
generazioni.
Ridurre il consumo di
acqua. Quante volte facciamo scorrere inutilmente l’acqua
del rubinetto? Dal lavarsi le mani e il viso ai denti, passando poi al lavaggio
dei piatti della frutta e della verdura. Che dire poi della lavatrice e della
lavastoviglie? Spesso non le usiamo a pieno carico sprecando oltre tutto tempo
e danaro, oltre ad inquinare ulteriormente l’ambiente con detersivi, saponi e
spreco d’acqua.
Ridurre il consumo di
energia elettrica. Dentro casa tutto funziona praticamente
con l’energia elettrica. Ma quante apparecchiature restano costantemente
attaccate consumando anche se lentamente energia? Che dire poi delle luci
accese dove non servono? Con un po’ di buona volontà potremmo risparmiare sulla
bolletta spegnendo le luci nelle stanze in cui non c’è nessuno, utilizzando le
lampadine a risparmio energetico, e staccando durante le ore di non utilizzo gli apparecchi
collegati alla corrente, come TV, PC, Tablet, etc.!
Riciclare e differenziare.
Due vocaboli spesso usati insieme ma con notevoli differenze. Riciclare
significa fare in modo che un oggetto possa essere utilizzato una seconda volta anche con
un’altra funzione, mentre differenziare significa selezionare per bene i
rifiuti in modo che possano essere poi utilizzati per diventare una “seconda”
materia prima. Nel primo caso evitare gli sprechi significa meno materiale da
conferire inquinando di meno, nel secondo caso consentirne un sicuro recupero. La
carta, per esempio è un bene molto prezioso che fa risparmiare tanti tagli di
alberi, così come risulta preziosa la raccolta di vetro, lattine e della plastica, che così non si disperde nell’ambiente.
Smaltimento RAEE.
I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche sono un grande pericolo
per l’ambiente se non smaltiti correttamente. I RAEE anziché essere gettati via
possono, invece, essere spesso rigenerati e tornare a nuova vita, garantendo ottime
prestazioni equiparabili ai prodotti nuovi; quando invece ciò non è possibile,
se smaltiti correttamente, possono consentire di recuperare importanti elementi
come rame, zinco e persino oro e argento”.
Economia della
Condivisione. Entrare psicologicamente nell’economia
della condivisione è un comportamento virtuoso che investe molti ambiti della
nostra vita: dalla sfera privata a quella lavorativa, fino al tempo libero.
Aggiungi didascalia |
Si
basa sul riciclo, sul prestito e sull’affitto a tempo determinato e ci aiuta a
ottimizzare le risorse disponibili e a sprecare meno! Il car sharing e il
bike sharing sono dei servizi eccellenti che contribuiscono a ridurre le
emissioni di gas e di smog, sia diminuendo il numero di veicoli inquinanti in
circolazione, sia usando le bici. La filosofia dello sharing vale anche per i
mezzi pesanti, mettendo in contatto i trasportatori con gli utenti allo scopo
di ottimizzare i viaggi a vuoto dei mezzi di trasporto per merci, riducendo
così le emissioni di anidride carbonica.
Fare una spesa
intelligente. Significa comprare quando è possibile
prodotti a km 0 e comprare possibilmente il necessario senza troppe scorte. Secondo
uno studio della Coldiretti, una famiglia che consuma cibi locali e di stagione
può contribuire a ridurre le emissioni di anidride carbonica fino a 1000 kg all’anno.
È bene ricordare anche che gli allevamenti intensivi hanno un impatto molto
forte sull’ambiente per cui può essere utile ridurre il consumo di carne e
pesce. Fare una dieta varia, composta principalmente da frutta, verdura e
proteine vegetali fa bene al fisico, ma anche alla Terra!
Ridurre gli imballaggi
inutili. Il problema è molto importante, in quanto in
grandissima parte costituiti da plastica. Anche facendo la spesa, è
fondamentale cambiare rotta e ridurre gli sprechi; non scegliete per esempio
piatti e posate usa e getta: portatevi da casa la borsa della spesa, evitando
di utilizzare diverse buste di plastica, scegliete infine detersivi a consumo
(portandovi il contenitore da casa), o bevande confezionate in vetro.
Ottimizzare il
riscaldamento. In casa una temperatura troppo
alta, oltre che creare problemi quando si esce (raffreddori e colpi d’aria) contribuisce a spendere di più in gasolio o altri combustibili; allora teniamo sui 19 gradi il termostato, in quanto più che sufficiente ad avere la casa calda ottimizzando anche i consumi. Anche gli
infissi esterni andrebbero esaminati e alla prima occasione sostituiti con
quelli di migliore efficienza energetica!
Dare vita più lunga agli
oggetti. Sarebbe sufficiente utilizzare almeno per 9 mesi un
indumento per diminuire il suo impatto (calcolato tra il 20 per cento e il 30 per cento) sull’effetto serra, sulle risorse acquifere e sul sistema rifiuti. Pensateci
prima di buttare un capo: prestatelo o donatelo! Gli indumenti che non usiamo, se riciclati, sottraggono all’ambiente tra il 5 e il 10 per cento dei rifiuti potenziali.
Fare acquisti green.
Non inquinate le falde acquifere: in commercio esistono molti prodotti
ecologici e naturali che ci aiutano a rispettare l’ambiente e a prenderci cura
di noi! Infine, “Piantate alberi”. Un albero di medie dimensioni può
assimilare in media ogni anno circa 6 kg di CO2. E allora via libera agli orti
urbani e al verde in città!
Cari amici, se vogliamo
davvero salvare il pianeta, lasciandolo correttamente abitabile alle nuove
generazioni, modifichiamo ogni giorno i nostri gesti abituali, tenendo presente che
questo mondo non è un giardino di nostra proprietà da utilizzare (e inquinare) a
piacere, ma è il giardino di tutti, dove - non dimentichiamolo mai - siamo ospiti e non padroni!
Grazie, amici della
Vostra sempre gradita attenzione.
A domani.
Mario
Cartoon dell'ipotetico Paradiso terrestre
Nessun commento:
Posta un commento